Berlino, dopo le riaperture ristoratori non riescono a trovare personale

Dopo mesi di chiusura, la mancanza di personale nella ristorazione rischia di frenare le tanto attese riaperture

Dopo essere stati chiusi per mesi a causa delle restrizioni imposte dal coronavirus, i ristoranti di Berlino e del resto della Germania hanno gradualmente cominciato a riaprire la scorsa settimana, cominciando dal servizio all’aperto. I tavolini pieghevoli riapparsi sulle strade e i tanti clienti che vi si sono riversati dopo lunghi mesi d’attesa sono segni di ripresa di un settore che negli ultimi mesi sembrava ormai estinto. C’è, però, un rilevante ostacolo che potrebbe rallentare le tanto attese riaperture: chi servirà ai tavoli, cucinerà e si occuperà dei clienti? Secondo l’associazione degli albergatori Dehoga, il numero totale di persone impiegate nei ristoranti, bar ed hotel tedeschi è sceso da 2.4 milioni di prima della pandemia a poco più di 2 milioni entro settembre 2021.

Previsto un aumento dei salari

La mancanza di personale sta ostacolando i piani di riapertura di bar e ristoranti in tutta Europa. Una minaccia ancora più reale considerando che la campagna vaccinale sta proseguendo rapidamente e si prevedono ulteriori allentamenti delle restrizioni. Gli esperti del settore prognosticano quindi un aumento dei salari finalizzato ad attirare più lavoratori. Diversi paesi Europei, che hanno allentato le restrizioni prima della Germania, hanno già preso provvedimenti a riguardo. La Gran Bretagna, per esempio, sta contattando gli individui che dopo la Brexit hanno lasciato il paese per offrire loro occasioni lavorative proprio nel settore della ristorazione. A causa della pandemia, il numero di disoccupati a livello europeo è passato da 2 milioni a 15.5 milioni, e la Banca Centrale Europea conferma che un numero simile di persone sia stato licenziato.

Perché manca il personale?

In Germania, i ristoratori hanno una miriade di teorie sul motivo per cui è difficile trovare personale. Alcuni sostengono che la maggior parte dei lavoratori stranieri sia partiti per il proprio paese a inizio pandemia e non abbiano ancora fatto ritorno. Altri ritengono invece che i lavoratori, frustrati per le condizioni che hanno dovuto affrontare durante il lockdown, si siano orientati verso altri sbocchi lavorativi, come i supermercati Aldi e Lidl che durante la pandemia hanno grandemente prosperato. “Una ragione per cui penso che vi siano queste carenze è che le persone che lavoravano nel settore dell’ospitalità sono tornate a casa e negli ultimi sei mesi hanno rivalutato le loro vite” afferma Emily Harman, co-proprietaria del ristorante Ora di Berlino. “[La pandemia] ha messo in luce i problemi del settore: bassi salari, orari lunghi.. Se non avessi posseduto l’attività, non sono sicura che sarei rimasta in questo settore”.

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Immagine di copertina:  Foto di Shutterbug75 da Pixabay
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