La Germania si prepara ad inviare un milione di mascherine all’Italia. E poi camici, guanti e tute protettive secondo Repubblica

Il governo tedesco tende una mano all’Italia

La Germania starebbe per inviare all’Italia materiale medico protettivo per un valore di 163 milioni di euro. Lo rivelerebbe un dossier di cui Repubblica annuncia di essere venuta in possesso e che tradirebbe il precedente divieto di esportazione di mascherine che il governo Merkel aveva imposto pochi giorni fa. La notizia è al momento ripresa anche da Politico.eu.

Niente più blocco all’esportazione

Nello specifico, oltre a circa un milione di mascherine, verrebbero inviati anche “tute protettive, i camici, guanti e altri indumenti di prevenzione e di protezione contro il Covid-19”. La nuova decisione, nonostante la crescita dei contagiati in Germania sia costante e al momento, sabato 14 marzo, sia di più di 3700 persone, sarebbe stata presa su iniziativa del Ministro della Salute Jens Spahn e si tratterebbe di una sospensione “per contrastare una minaccia alla soddisfazione di bisogni vitali in uno Stato membro dell’Unione Europea o dell’Associazione europea di libero scambio e così proteggere la salute e la vita delle persone. Il tutto può avvenire, in particolare, quando l’esportazione o il trasferimento avviene su iniziativa delle autorità pubbliche o serve a mantenere la funzionalità medica degli ospedali e di altre strutture sanitarie, compresa la gestione e la manutenzione degli impianti di produzione dell’assistenza sanitaria”.

Il precedente divieto

Secondo un decreto del 12 marzo e confermato da una lettera inviata a Startmag.it da 3M multinazionale americana, ma con centri produttivi in Germania,  la Germania aveva vietato l’invio di  materiale protettivo medico fuori dai propri confini. L’Unione Europea aveva successivamente minacciato la Germania paventando l’avvio di una  procedura d’infrazione se non rimuove il blocco. La Commissione in particolare aveva chiesto a Berlino di modificare  il provvedimento per aiutare l’Italia. Stesso discorso per la Francia, che come la Germania, aveva imposto restrizioni all’invio di materiale produttivo medico.

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