Il controverso Thiel guida fondo da più di 100 milioni di € per startup berlinese su droghe psichedeliche

Thiel finanzierà una startup che vuole usare le droghe psichedeliche per curare disturbi mentali

Peter Thiel finanzia con 125 milioni di dollari il progetto della startup di Berlino che sta lavorando per creare sostanze psichedeliche per curare disturbi mentali. L’azienda, che ha annunciato il finanziamento lunedì, si chiama ATAI Life Science e si classifica come una società che nasce per acquisire e sviluppare droghe psichedeliche per trattare la depressione, l’ansia, le dipendenze e altri problemi mentali. Fondata nel 2018 dagli imprenditori Christian Angermayer, Florian Brand, Lars Wilde e Srinivas Rao, ATAI ha numerose sedi a Berlino, New York e San Diego.

Anche se, fino ad oggi, nessuno dei farmaci di ATAI è stato formalmente approvato dagli enti normativi, Peter Thiel ha investito milioni di dollari attraverso la sua società di investimenti, la Thiel Capital. Thiel crede fortemente nel progetto di ATAI che, secondo lui, «prende molto sul serio le malattie mentali, così come, da sempre, si sarebbe dovuto fare con tutte le altre malattie». Thiel non è l’unico a credere nell’idea di ATAI. L’investimento totale nella compagnia, infatti, ammonta ad oltre 210 milioni di dollari grazie ad altri finanziamenti provenienti da Apeiron Investment Group, Catalio Capital Management, Future Ventures, Galaxy Investment Partners, Falcon Edge Capital e Pura Vida. Riguardo il futuro di ATAI, una fonte anonima dichiara che la società verrà proposta al mercato con una valutazione tra 1 e 2 miliardi di dollari ma Brand, uno dei cofondatori, afferma che le strade sono ancora tutte aperte e «non abbiamo ancora deciso quale prendere».

Sostanze psichedeliche e disturbi mentali: due mondi che si incontrano

L’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara che almeno un miliardo di persone in tutto il mondo soffre di problemi mentali e, secondo Brand, dei 322 milioni di persone che soffrono di depressione, circa un terzo sono resistenti ai trattamenti. Recenti studi hanno invece dimostrato che le sostanze psichedeliche, sia in combinazione con metodi tradizionali sia nei casi in cui questi ultimi non abbiano funzionato, possono aiutare chi soffre di queste malattie, il che giustifica il crescente interesse sull’argomento.

Angermayer, cofondatore di ATAI, dichiara che alcuni dei trattamenti già esistenti possono essere utili, ma «non sono sufficienti». I viaggi psichedelici, invece, aiutano le persone ad «incontrare sé stesse» e ciò rappresenta una necessità per l’individuo, succube di una «società che ci impone […] cosa dobbiamo indossare, fare, dire». Angermayer crede nelle potenzialità delle droghe psichedeliche, ma ammette che ci sono anche degli ostacoli da superare. Ha infatti dichiarato che «lo sviluppo di farmaci sfortunatamente non è solo una scienza, anche se le cose funzionano, si può mandare tutto all’aria con le sperimentazioni sbagliate o ci possono essere barriere politiche».

Il direttore scientifico di ATAI, Rao, dichiara che i procedimenti necessari ad assicurare che i farmaci realizzati siano pienamente legali sono stati già effettuati, e che gli Stati Uniti sono «il posto più ovvio da cui iniziare», rappresentando circa il 50% del mercato farmaceutico mondiale. ATAI utilizzerà i fondi ricevuti sia per identificare nuove droghe e supportarne lo sviluppo, che per finanziare quelle già create, come la ar-chetamina, contro la depressione, l’ibogaine, per la dipendenza da oppio, e la psilocibina, una versione sintetica del principio attivo dei funghi allucinogeni sviluppata dalla società Compass Pathways, di cui ATAI detiene il 25% (e su cui anche Thiel ha investito).

Il finanziatore miliardario è un personaggio tutto da interpretare

Peter Andreas Thiel non è di certo la prima volta che fa parlare di sé. Di cittadinanza tedesca e statunitense, è uno dei fondatori di Palantir e Paypal, nonché uno dei primi investitori esterni di Facebook, ed occupa il 391° posto nella classifica delle persone più ricche del mondo secondo Forbes. Gli investimenti di Thiel, oltre che start up e tecnologia, hanno anche finanziato la campagna presidenziale di Donald Trump con una donazione di 1,25 milioni di dollari. Fiero sostenitore dell’ex presidente degli Stati Uniti, Thiel è stato membro della sua amministrazione e, durante una Convention del Partito come delegato della California, si è dichiarato «fiero di essere repubblicano» e «fiero di essere gay». Questa fu la prima volta in cui dichiarò apertamente il suo orientamento sessuale, un tema che aveva scaturito la sua sete di vendetta contro chi aveva violato la sua privacy. Nel 2007, infatti, Gawker, un sito americano di news e gossip, dichiarò l’omosessualità di Thiel senza averne il consenso né la certezza. Thiel, ancora rancoroso dell’accaduto, nel 2016 finanziò segretamente le spese legali del processo del wrestler Hulk Hogan contro lo stesso sito. Ne conseguì che Gawker perse la causa, Hogan venne risarcito di 115 milioni di dollari e Thiel ottenne la sua vendetta. La vicenda destò così tanta curiosità che Netflix la riportò nel documentario Nobody Speak: Trials of the Free Press, che tratta anche il complesso tema della libertà di stampa statunitense.

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Immagine di copertina Peter Thiel da Wikimedia ©Dan Taylor CC2.0