Ecstasy, LSD, speed: un giornalista tedesco prova le droghe in tv per mostrarne gli effetti

Un uomo sulla cinquantina balla senza sosta, allegro, senza sentire la stanchezza. Ha appena preso dell’ecstasy: in sé, forse, nulla di particolare: nei weekend tedeschi (e non solo) lo fanno migliaia e migliaia di persone. Ma la cosa straordinaria è che quest’uomo, che si chiama Jenke von Wilmsdorff ed è un reporter della rete televisiva tedesca RTL, ha ingerito la sostanza non di nascosto, ma ripreso dalle telecamere e guardato da migliaia di spettatori. La trasmissione si chiama Das Jenke-Experiment, va in onda ogni lunedì alle 21:15 su RTL e sta facendo discutere non solo la Germania, ma il mondo intero.

Immagini forti. Nelle puntate trasmesse dalla tv tedesca si vede von Wilmsdorff che, sotto controllo medico, assume Ecstasy, LSD, farmaci come il Ritalin e le cosiddette knock-out drops. La marijuana l’aveva già assunta in una passata stagione di Das Jenke-Experiment. Le telecamere riprendono tutti gli effetti delle droghe sul suo corpo e sulla sua personalità, dall’energia e dall’euforia iniziali fino alla successiva fase di down. Si vede Von Wilmsdorff piangere, lamentarsi, scappare in preda a manie di persecuzione. Il giornalista, sempre assistito da un esperto di sostanze dell’università di Friburgo e da un accompagnatore che vigila sulla sua incolumità, ha spiegato il senso del programma in un’intervista al Kölner Stadt-Anzeiger: «Personalmente non nutro alcuna curiosità per il mondo delle droghe. Il motivo per cui mi ci sono confrontato così da vicino è che sono arrivate dritte al cuore della nostra società. Con questo metodo così diretto risveglio l’interesse per il tema in chi crede di sapere già tutto e in chi non ne vuole sapere proprio niente».

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Le critiche. Un format così radicale non poteva non suscitare critiche: c’è chi teme per la salute di von Wilmsdorff, chi considera il programma un inutile forma di voyeurismo, chi lo vede come un pericoloso spot per il consumo di droghe. Accusa che il giornalista respinge al mittente: «Per me è importante dipingere le cose così come sono. Effetti positivi ed effetti negativi. Mostro anche come, all’inizio, mi senta bene e balli dopo aver preso l’ecstasy. Ma poi si deve sempre pagare un prezzo. Il mio metodo non è demonizzare, e credo che nessuno interpreti il programma come uno spot per le droghe. Ma se uno vuole trovare una legittimazione per provarle la trova sempre, e non sono certo io a fornirgliela». Von Wilmsdorff spiega anche perché non se l’è sentita di sperimentare proprio tutto: «Non volevo correre il rischio di restarci sotto: per questo non ho preso cristalli di metanfetamina, nonostante sia una droga che oggi va per la maggiore. Gli esperti me lo hanno sconsigliato, è una sostanza che può creare dipendenza molto rapidamente». Nel seguito della stagione Das Jenke-Experiment si occuperà da vicino anche di demenza, drammi carcerari e disturbi alimentari. Intanto, il programma ha già raggiunto il suo obiettivo principale: far parlare di sé.

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