I-Taki Maki, il duo italo-berlinese pubblica il quinto album: «Questa città ci plasma ogni giorno»

Si intitola Misfit Children ed è il quinto album dei I-Taki Maki, duo italo-berlinese fondato nel 212 e dal 2015 nella capitale tedesca.

Le sonorità, sono quelle tra  il rock alternativo, lo slowcore degli anni ’90 e il post-punk. Difficile accostarli a qualcuno, come loro stessi ammettono: «Ci lusinga il fatto che molto spesso anche gli altri facciano fatica a trovare dei punti di riferimento, il che ci fa sentire meno derivativi. Per fortuna quando ci accostano a qualche artista o band, si tratta sempre di realtà che ci piacciono molto, tra le più comuni PJ Harvey, Low, Bat for Lashes e Cat Power». L’album è legato a doppio filo con la città: «C’è nelle sonorità e si concretizza nella sostanza di quello che ci ha dato e di come ci plasma giorno dopo giorno».

I-Taki Maki e il singolo In a world

Il primo singolo del nuovo album della band si intitola In a word è «un inno che introduce alcune domande esistenziali riguardo l’importanza della comunicazione e le problematiche relative ad una sua fallace messa in atto, nonchè alle conseguenze della prevaricazione dei forti sui deboli, ad esempio nei rapporti tra adulti e bambini o, su grossa scala, tra governanti e governati».

Dal Lazio a Berlino, la storia dei I-Taki Maki

I I-Taki Maki  sono Mimmi (batteria, percussioni, melodica, voce) e strAw (chitarra, voce). Racconta Mimmi «Siamo originari di Alatri, provincia di Frosinone, e ci siamo trasferiti a Berlino nel 2015. La band nasce nel 2012, è stato il mio primo progetto mentre strAw suona dal 1997, ha avuto diverse esperienze in altre band. Abbiamo deciso di lasciare l’Italia cinque anni fa semplicemente perché non ci sentivamo più a nostro agio a viverci. Quando abbiamo maturato questa certezza abbiamo valutato diverse opzioni e scelto Berlino perché ci sembrava la città che potesse darci più opportunità per sviluppare il nostro progetto. Non siamo partiti sicuri di restare, né tanto meno certi che saremmo riusciti nel nostro intento di dedicarci alla musica così intensamente da farla diventare il nostro vero mestiere, in tutte le sue sfaccettature. In Italia non ci era mai capitato di poter rispondere alla domanda “Che lavoro fai?” con “Sono un musicista”, come invece ci capita qui quando diciamo “Ich bin Musiker!” . Berlino ha esaudito il nostro sogno».

Berlino e i I-Taki Maki

«Qui abbiamo avuto modo di conoscere artisti davvero validi, e di grande presenza scenica. Abbiamo suonato molto a Berlino, ma anche in parecchie altre città tedesche ed europee e siamo orgogliosi del fatto che la musica ci abbia portato così tanto in giro e ci abbia messo sul nostro cammino tanta bella gente. Abbiamo calcato dei bei palchi e incontrato gente davvero interessante, gestori molto bravi nell’accoglienza degli artisti e professionali nel gestire la venue. In alcuni preziosissimi casi si sono create delle incredibili sinergie e in alcune location sono nate delle vere e proprie amicizie. Ovviamente ciò non vuol dire che siano sempre state tutte rose e fiori.  Anche qui abbiamo avuto anche qualche brutta esperienza in termini di incontri con altri artisti o appunto di gestori preoccupati solo del profitto e niente affatto della ricchezza che ogni incontro può dare, ma abbiamo semplicemente messo l’esperienza nel cassetto e camminato oltre. Anche quando ci è capitato di esibirci solo per un pugno di persone la risposta del pubblico è sempre stata molto calorosa. Avevamo organizzato un tour ricco di concerti per lanciare il nuovo album  che abbiamo dovuto cancellare, ma appena ci sarà l’occasione di ripartire saremo pronti».

 

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