Erich Hartmann, storia del letale pilota nazista soprannominato il diavolo nero
La storia di Erich Hartmann, il miglior pilota di caccia della Germania
Gli brillavano gli occhi dall’orgoglio. Così, in tanti, hanno ricordato Erich Hartmann: pilota da combattimento, soldato della Luftwaffe tedesca, uno dei troppi uomini impegnati nella Seconda Guerra Mondiale. Erich era fiero di poter maneggiare il Messerschmitt BF 109, uno degli aerei più potenti e letali della scuderia della Luftwaffe, e soprattutto di avere quel potere. Sul fronte orientale, era così temuto che gli aerei sovietici – si dice – si ritiravano piuttosto che affrontarlo. Il timore che incuteva nei suoi nemici era testimoniato anche dal soprannome che gli era stato affibbiato: il diavolo nero
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Chi è Erich Hartmann
Erich Hartmann nacque a Weissach, Wurttemberg, il 19 aprile del 1922. Suo padre, il dottor Alfred, sposò la dolce Elisabeth Hartmann e si trasferisce in Cina negli anni Venti per evitare il crollo della Borsa e la carestia economica che colpì l’Europa intera ma, già nel 1928, gli Hartmann ritornarono nel loro Pese natale. In Germania Elisabeth Hartmann divenne una delle prime donne pilota di alianti del paese. Sì, la passione per il volo arrivò proprio da sua madre, meravigliosa insegnante. Ed Erich prese la licenza di pilota molto presto: era il 1936, aveva appena 15 anni. A 18, nel ’39, Erich ricevette il patentino per portare un aereo a motore. Iniziò l’addestramento, sapeva che il passo successivo sarebbe stato quello di diventare pilota di caccia. Dal ’40 al ’42, Hartmann si addestrò sugli aerei Messerschmitt Bf 109, o ME 109: erano cavalli da battaglia, fiori all’occhiello di tutta la collezione della Luftwaffe, tra i più affidabili e potenti al mondo. Chiaramente non andò sempre tutto liscio nella carriera di Hartmann. Una volta ebbe un richiamo formale per aver eseguito delle manovre azzardate in un aeroporto. Voleva mettersi in mostra, pertanto venne sospeso.
La guerra di Erich Hartmann
Hartmann venne inserito nel nucleo che proteggeva il fronte orientale. La base operativa era a Maykop, in Russia, vicino alla costa a nord del Mar Nero. I suoi segni particolari lo resero subito famoso: era un tiratore scelto, aveva grandi riflessi e un istinto differente rispetto ai suoi commilitoni. Poi, e questa era la dote più apprezzata, sapeva mantenere il sangue freddo in situazioni di vita o di morte. Nel ’42, vinse due importanti scontri aerei con i sovietici e, fino all’aprile del ’43, trionfò in altri 11. Tra aprile e agosto del 1943, il suo palmarés contava 40 vittorie contro altrettanti piloti russi. Hartmann ha ricevuto numerose onorificenze per i suoi risultati, dalla Croce di Ferro al titolo di Cavaliere. L’8 maggio del 1945, mentre i tedeschi si preparavano alla resa, e le truppe sovietiche erano a Brunn, nella stessa cittadina il pilota si esibì con manovre acrobatiche accecando e distraendo i soldati e abbattendo l’ultimo aereo della sua carriera da pilota. Hartmann, venne catturato dopo la guerra dalle forze americane e consegnato ai sovietici. Trascorse 10 anni come prigioniero di guerra. Nel 1955, la Germania Occidentale organizzò il rilascio dell’uomo: al ritorno, l’accoglienza non fu certo delle migliori.
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Immagine di copertina: Erich Hartmann – Screenshot da Youtube