Cancelleria

Berlino, auto va a scontrarsi deliberatamente contro la Cancelleria

Il veicolo riportava due scritte su entrambe le fiancate che levano qualsiasi dubbio sul fatto che si sia trattato di un incidente casuale

Intorno alle 10 di mercoledì 25 novembre una station wagon Volkswagen si è schiantata contro i cancelli del Bundeskanzleramt di Berlino (il Palazzo della Cancelleria federale). Su entrambe le fiancate del veicolo c’erano alcune scritte che confermano il fatto che il gesto è stato volontario e non si è trattato di un incidente. Gli slogan, scritti in tedesco con una vernice bianca, recitano “Ihr verdammten Kinder und alte Menschen mörder” (Voi, maledetti assassini di bambini e anziani) e “Stop der Globarisierungs Politik” (Fermate la politica di globalizzazione). Un portavoce della Cancelleria ha dichiarato che il veicolo ha causato solo «lievi danni alla proprietà. La Cancelliera e i membri dello staff non sono assolutamente in pericolo». Di certo non è casuale la scelta di provocare l’incidente proprio in questo giorno. Oggi, infatti, Angela Merkel discuterà con i leader dei Länder riguardo alle nuove restrizioni da adottare per contenere i contagi.

La polizia ha arrestato il responsabile del gesto

Attraverso il proprio canale twitter ufficiale la polizia di Berlino ha dichiarato che «i nostri colleghi sono attualmente al Palazzo della Cancelleria insieme alla polizia federale» e ha confermato che un uomo è stato arrestato. Il guidatore è un uomo di 54 anni la cui identità non è stata resa nota. La portavoce della polizia di Berlino ha dichiarato a Reuters che, al momento, non vi sono prove per cui si sia trattato di un attentato con matrice estremista

Nel 2014 era avvenuto un fatto simile

Il veicolo ha una targa dell’area di Lippe, zona nel Nord Reno-Vestfalia. Secondo quanto riportato dai media tedeschi la targa è uguale a quella di un’altra macchina che, nel 2014, aveva colpito l’ingresso del Palazzo della Cancelleria. Anche in quel caso, sulle fiancate del veicolo erano stati scritti due frasi tra cui “Fermiamo il cambiamento climatico che sta uccidendo le persone”. Non è però ancora chiaro se l’autore del gesto di anni fa sia lo stesso che la polizia ha arrestato oggi.

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Immagine di copertina: da Wikimedia © Holger Weinandt, Das Bundeskanzleramt in Berlin / CC BY-SA 3.0