Berlinale, il Festival del cinema perde i “cinesi”

Anche l’attesissimo festival del cinema tedesco viene colpito, indirettamente, dal coronavirus

L’attesa per l’inaugurazione della Berlina è quasi finita. A pochi giorni dalla partenza, il famoso festival “è stato colpito” dal corona virus. Più di 50 le presenze dei delegati cinesi che mancheranno al Festival. Matthijs Wouter Knol, che dirige l’ala industriale del festival, l’European Film Market (EFM), ha confermato che buona parte della delegazione di rappresentanti cinesi non ha ottenuto i visti di viaggio necessari a causa dell’epidemia. Ad oggi sono circa i 59 no giunti dalla Cina e altri 5 da territori internazionali non specificati. Il Festival aveva ipotizzato un numero superiore di assenze. Ma i numeri potrebbero cambiare. In ogni caso, a seguito delle tante cancellazioni, si è deciso di eliminare lo stand cinese previsto durante l’evento. Si attende in città il regista Jia Zhangke che dovrebbe accompagnare il documentario “Swimming Out Till The Sea Turns Blue” e tenere un discorso con il suo connazionale Huo Meng. L’anno scorso, l’EFM ha dato il benvenuto a circa 10000 partecipanti, al momento, le assenze che si registrano dalla Cina non dovrebbero interferire troppo. Tuttavia, si avvertirà la mancanza dei delegati cinesi dato che il mercato cinematografico asiatico sta vivendo un momento di forte espansione.

Il programma asiatico della Berlinale 2020

All’interno del programma delle proiezioni cinematografiche del festival di quest’anno sono previsti 3 lungometraggi e un cortometraggio cinese. Inoltre l’attesissima regista cinese, Jia Zhangke, avrebbe dovuto tenere un discorso con il connazionale Huo Meng, un regista cinematografico emergente. Le prime notizie parlano del “sabotaggio” di alcuni giornalisti europei che non andranno al festival e seguiranno l’evento da remoto. I delegati e i dirigenti cinesi di Wanda Media, Alibaba Pictures Group, Shinework Pictures, UNI Pictures, Poi Beijing Silk Road World Culture & Communication, Youku, Taikong Works, Times Vision, New Classics Media, Beijing Enlight Pictures e infine la Beijing Jingxi, Chinese Oversea e Beijing Novo United Films non saranno presenti al Festival.

Mercato cinematografico in espansione

Nonostante le autorità stiano cercando di contenere il contagio del virus, che l’OMS ha soprannominato negli ultimi giorni Covid-19, il Festival del cinema berlinese dovrà fare a meno dell’ondata di innovazione che il cinema asiatico stava portando. L’anno scorso, la straordinaria storia di successo Cafarnao – caos e miracoli, il dramma libanese firmato da Nadine Labaki, venduta in Cina dalla società francese Wild Bunch ha incassato più di 50 milioni tramite il distributore locale Road Pictures. Questo grande successo ha stimolato gli investitori ad orientarsi verso un cinema diverso, lontano dal classico cinema occidentale.

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Immagine di copertina: Pixabay