Secondo il Belgio la Germania continua a pagare la pensione ad ex SS

Secondo l’accusa mossa lo stato tedesco starebbe mantenendo più di 2000 persone che avrebbero collaborato col regime nazista

Il caso è scoppiato quando, il 20 febbraio 2019, il parlamento belga ha chiesto alla Germania di smettere di pagare la pensione a 18 cittadini tedeschi residenti in Belgio. Secondo quanto riportato dalla Bild, la richiesta del parlamento belga sarebbe nata dal fatto che questi pensionati avrebbero collaborato attivamente col partito nazionalsocialista. Alcuni, addirittura, sarebbero stati arruolati nelle SS. Queste pensioni non sarebbero state elargite solo verso i 18 residenti in Belgio, ma, stando alle dichiarazioni di alcuni organi di stampa, anche a ben 2.033 persone sospettate di aver collaborato con il regime. Di questi, più di 1.500 risiederebbero in Europa, mentre gli altri in America e Canada, per un totale di 787,740 euro elargiti ogni mese dalla Germania.

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La replica del ministero del Lavoro tedesco

Dopo queste gravi accuse, non si è fatta attendere la replica del Ministero del Lavoro. Un portavoce del dicastero ha dichiarato, sempre secondo quanto riportato dalla Bild, che le pensioni sono elargite seguendo una legge del 1951, con cui la Germania Federale accordava un vitalizio a chiunque avesse riportato danni fisici a causa della guerra. Come specificato dal Ministero, tutti i beneficiari «potevano aver combattuto nella Wehrmacht o essere solamente vittime civili della guerra» ha poi specificato, se ce ne fosse bisogno, che «le pensioni non sono ovviamente un risarcimento per il servizio svolto come soldati o come membri delle SS».

Non è la prima volta che questi vitalizi a ex-membri del partito nazista hanno suscitato polemiche

Il primo caso è del 1956, quando Der Spiegel aveva accusato il ministero di pagare la pensione a Lina Heydrich, vedova di Reinhard Heydrich, uno dei più sanguinari gerarchi nazisti, deus ex machina della soluzione finale del problema ebraico. Negli anni ’90, ARD aveva invece riportato la notizia che lo stato tedesco stava pagando un vitalizio a un centinaio di ex-membri delle SS residenti in Lettonia. Nel 1998 era stato varato un emendamento grazie a cui la Germania poteva rifiutarsi di pagare il vitalizio agli invalidi di guerra se essi si fossero macchiati di crimini contro l’umanità durante il periodo nazista. Peccato che questo emendamento potesse essere applicato solo a chi avesse fatto richiesta per la pensione dal 1997 in poi, a pagarne le conseguenze furono, purtroppo, solamente 99 ex-membri del partito nazista.

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Berlino Schule tedesco a Berlino

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Immagine di copertina: Parata delle SS ©Bundesarchiv, Bild 183-J16133 / CC-BY-SA 3.0