Proprietari della Dr. Pepper donano 10 milioni di € per il passato nazista degli avi

La seconda famiglia più ricca della Germania donerà circa 10 milioni di euro in beneficenza dopo aver scoperto il proprio passato nazista

La ricchezza della famiglia Reimann, stimata attorno ai 30 miliardi di euro e legata a importanti marchi statunitensi come Krispy Kreme Donuts, Dr. Pepper e Caribou Coffee Co., si è originata da un passato di collusione con il regime nazista. È quanto emerso da una recente ricerca storica con cui gli eredi si sono trovati a fare i conti, cercando di pareggiarli con un atto di beneficenza.

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Le rivelazioni dell’indagine storica

Un’inchiesta sul passato della famiglia Reimann ha messo in luce che i loro antenati erano fieri sostenitori di Adolf Hitler e che avrebbero persino sfruttato prigionieri di guerra durante il secondo conflitto mondiale. Albert Reimann Sr. e Albert Reimann Jr., infatti, non solo appoggiavano e finanziavano il regime nazista, ma usavano anche prigionieri di guerra russi e francesi come lavoratori forzati nelle loro fabbriche. Come se non bastasse, i documenti hanno rivelato che la famiglia si era lamentata del fatto che i prigionieri non lavorassero abbastanza duramente. «È tutto corretto» ha detto Peter Harf, portavoce della famiglia. «Reimann Sr. e Jr. erano colpevoli, sarebbero dovuti andare in prigione». Come riportato da AP, padre e figlio, morti rispettivamente nel 1954 e nel 1984, non fecero mai riferimento ai trascorsi dell’epoca nazista. Ma, dopo aver ritrovato alcuni documenti, la nuova generazione ha iniziato a porsi delle domande, commissionando a uno storico dell’Università di Monaco una ricerca per indagare a fondo sul proprio passato. La scoperta non è stata piacevole.

La reazione della famiglia

«Ci siamo vergognati tutti. Non c’è nulla da sorvolare, questi crimini sono disgustosi». Motivo per cui, ha dichiarato Harf, i Reimann hanno deciso di donare 11 milioni di dollari (circa 9,7 milioni di euro) a un’organizzazione benefica non ancora resa nota. Inoltre, una volta che il rapporto dello storico sarà completo, si impegneranno a renderlo pubblico. «Tutta la verità deve essere messa sul tavolo», ha concluso Harf, sperando che ciò possa bastare a risollevare il nome dei Reimann.

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Immagine di copertina: © Aaron Holmes, CC0