Germania, Fabio Vettorel può finalmente lasciare Amburgo. Non ha commesso reati al G20

Revocato il mandato di cattura per Fabio Vettorel. L’Italiano è innocente e può finalmente tornare in Italia

Fabio Vettorel può tornare ad una vita normale. Il diciannovenne italiano che il 7 luglio 2017 era stato incarcerato in Germania a seguito degli scontri durante il G20 può finalmente lasciare Amburgo. Come racconta Das Erste, la scarcerazione era avvenuta su cauzione (10mila . €) già lo scorso novembre, cinque mesi dopo la cattura. In questi due mesi Fabio è stato però costretto a rimanere nella città anseatica per rispettare due condizioni piuttosto restrittive: recarsi in questura tre volte a settimana e vivere accanto alla madre, anche lei quindi appositamente trasferitasi in Germania. La giustizia tedesca l’ha finalmente scagionato da ogni responsabilità

G20 di Amburgo, cosa era successo

Il 7 e 8 luglio ad Amburgo ha avuto luogo il G20, vertice tra i leader politici delle 20 maggiori potenze economiche mondiali. Fabio Vettorel fu uno dei 12mila partecipanti ad una manifestazione terminata con duri scontri con la polizia. Le indagini delle autorità identificarono lui e altri 15 italiani, tutti tra i 18 e i 32 anni, come responsabili generici degli scontri. Fabio Vettorel, per quasi un mese, non fu accusato concretamente di nulla. In un secondo momento le accuse – sulla base di testimonianze spesso contrastanti – del lancio di 14 pietre e 4 torce in direzione della polizia.

Come i 16 italiani, anche altre decine di persone (circa 70) furono fermate. Tra di loro i tedeschi, a  differenza degli stranieri, furono però immediatamente rilasciati o su cauzione o senza accuse formali (ne raccontammo qui).. Ci sono voluti giorni, settimane e anche mesi per rilasciare i nostri connazionali, tutti, tranne Vettorel. Tra i rilasciati c’è stata anche Eleonora Forenza, europarlamentare di Sinistra Unita, che, fatto ritorno in Italia, ha portato  avanti una campagna per sollecitare l’intervento del ministero degli esteri a favore degli italiani trattenuti in carcere.

Le accuse contro Fabio

Secondo la Corte Superiore Regionale che confermò l’arresto dopo più di un mese dall’incarcerazione,  Vettore era penalmente responsabile indipendentemente dal fatto che avesse commesso o non commesso violenza. Il tutto nonostante non apparisse in nessuno dei video registrati né ci fosse una qualsiasi prova a suo carico. Trovarsi lì bastava a renderlo colpevole. Un modo di agire (e pensare) che finalmente è crollato e ha reso possibile la completa libertà di Fabio. Peccato che nessuno possa ridare indietro a lui e ai suoi famigliari, questi mesi di vita perduti. Contattati da Berlino Magazine, sia Fabio che la madre hanno deciso di non rilasciare dichiarazioni.

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