Vinicio Capossela ama Berlino e torna per un nuovo concerto all’Astra
Nel 2015 Vinicio Capossela festeggia i suoi 25 anni di carriera, un lungo percorso personale e musicale che sta rievocando attraverso un tour europeo partito da Parigi lo scorso 5 ottobre. Tra le tappe anche Berlino, dove il cantautore farà ritorno dopo lo splendido concerto all’Huxley’s Neue Welt del maggio 2011. Il concerto, Qu’Art de Siècle, si terrà l’11 novembre, stavolta presso l’ Astra Kulturhaus Berlin.
E non è tutto: in occasione della XV edizione della Settimana della Lingua Italiana nel mondo, Capossela sarà giovedi 12 novembre presso l’Istituto italiano di Cultura a Berlino per presentare Il paese dei Coppoloni, sua ultima fatica letteraria edita da Feltrinelli, candidata al Premio Strega e vincitrice del Premio Carlo Levi. L’incontro sarà moderato da Francesca Bravi dell’Università di Kiel.
Il concerto dell’11 novembre all’Astra (testo di Jacopo Leone, Qu’Art Director). «Cantore, band lieder, songwriter, chansonnier e intrattenitore. Compositore di libri e scrittore di canzoni. Vinicio Capossela festeggia il vincolo con l’arte altisonante per natura, la musica. Venticinque anni di carriera, un quarto di secolo bello e buono. Un arco di tempo teso e vibrante, a scoccare parole. 14 dischi, centinaia di canzoni, migliaia di concerti e poi romanzi, documentari, racconti, infiniti progetti e un disco in uscita.
Un lungo percorso, umano e artistico, evocato in un breve tour europeo per tappe salienti: Parigi, Berna, Bruxelles, Girona, Madrid, Berlino, Londra. Città come momenti. Un abbraccio di date nel vecchio continente dei ricordi, in straordinari club e teatri dove la memoria cova ancora. L’unicità di queste esibizioni consiste nella loro differenza. Un personale canovaccio musicale la cui integrità è garantita dalle variabili: Mario Brunello, Pascal Comelade, Marc Ribot, Victor Herrero Music, CaboSanRoque e La Banda della Posta sono mirabili capoversi di alcune delle pagine più entusiasmanti di tutta la vicenda.
Questo tour europeo racconta una storia, e ogni concerto è un capitolo a parte. Sonetti, serenate, marcette, gran balli, classici dimenticati, lamenti e pezzi di profondità. Brani corali e d’euforica solitudine. Uno spettacolo di varietà. Di grande varietà. Pirotecnici capovolgimenti di fronte in un turbinio di suggestioni. Non sai mai dove si andrà a parare. Piano bar, folk ancestrale, ballate desertiche: ogni esibizione è una vera sorpresa. Testimone uditivo del comune sentire, Capossela compone la meraviglia in una geografia sonora, fisica e politica. Sempre a caccia dello spettro armonico e del repertorio delle sue anime. Diverse ma figlie dello stesso spirito, come canzoni. Quelle di Vinicio sono radici che camminano.
Questa è l’occasione per meglio conoscere il mondo di quest’artista pluridecorato, performer di viscerale istintività. Autore di storie miniate, magicamente condensate nell’astuccio delle canzoni. Si parla di ascese vorticose e cadute edificanti, che solo la musica consente di avvicinare. Pochi precisi accordi e anche le sconfitte suonano bene. Sono canzoni proverbiali. E questi sono concerti speciali, date uniche e irripetibili. Come questi 25 anni, passati, a cambiare d’abito per non cambiare pelle».
Il paese dei Coppoloni (da Feltrinelli.it). «Tutto era materia. Lo spirito scappava. “Da dove venite? A chi appartenete? Cosa andate cercando?” Così si chiede al viandante-narratore nelle terre dei padri. Il viandante procede con il passo dell’iniziato, lo sguardo affilato, la memoria popolata di storie. E le storie gli vengono incontro nelle vesti di figure, ciascuna portatrice di destino, che hanno il compito di ispirati accompagnatori.
Luoghi e personaggi suonano, con i loro “stortinomi”, immobili e mitici, immersi in un paesaggio umano e geografico che mescola il noto e l’ignoto. Scatozza “domatore di camion”, Mandarino “pascitore di uomini”, la Totara, Cazzariegghio, Pacchi Pacchi, Testadiuccello, Camoia, la Marescialla: ciascuno ragguaglia il viandante, ciascuno lo mette in guardia, ciascuno sembra custode di una verità che tanto più ci riguarda, quanto più è fuori dalla Storia. Il viandante deve misurarsi, insieme al lettore, con un patrimonio di saggezza che sembra aver abbandonato tutti quanti si muovono per sentieri e strade, sotto la luna, nella luce del meriggio, accompagnati dall’abbaiare dei cani.
E poi ci sono la musica e i musicanti. La musica da sposalizio, da canto a sonetto, la musica per uccidere il porco, la musica da ballo per cadere “sponzati come baccalà”, la musica da serenata, il lamento funebre, la musica rurale, da resa dei conti. Vinicio Capossela ha scritto un’opera memorabile in cui la realtà è visibile solo dietro il velo deformante di un senso grandioso, epico, dell’umana esistenza, di un passato che torna a popolare di misteri e splendori l’opacità del nostro caos».
Vinicio Capossela. Uno dei cantautori italiani più amati e apprezzati degli ultimi 20 anni, capace di una multiforme sperimentazione musicale e di una vena poetica e narrativa inesauribile. Chansonnier, istrione, scrittore (ha pubblicato nel 2004 Non si muore tutte le mattine e nel 2015 Il paese dei Coppoloni), ha esordito nel 1990 con lo splendido All’una e trentacinque circa e sfornato una pietra miliare dopo l’altra, da Modì a Camera a Sud, fino al Ballo di San Vito e Canzoni a manovella (2000), tutti album in cui scrittura intimista, bar fumosi e atmosfere malinconiche di provincia incontrano la tradizione cantautorale francese e le influenze balcaniche e argentine, forgiando uno stile inconfondibile. A partire da Ovunque proteggi (2006), ma anche in Da solo e in Marinai, profeti e balene la sua poetica affronta temi più universali, con incursioni nei capolavori della letteratura mondiale (Melville, Dante, Omero) e profonde analisi sulla civiltà mediterranea, le sue radici dionisiache, l’inestricabile mescolanza di sacro e profano che la attraversa, mentre con Rebetiko Gymnastas esplora le sonorità della musica tradizionale greca.
Vinicio Capossela – Qu’Art de siècle (concerto)
11 novembre, dalle ore 19.00
Astra Kulturhaus Berlin – Revaler Str. 99, 10245 Berlin (U-Bhn Warschauer Str.)
Costo: 37 €
Biglietti acquistabili qui
Vinicio Capossela – Il paese dei Coppoloni (presentazione)
12 novembre, ore 19.00 (in italiano con traduzione riassuntiva in tedesco)
Istituto Italiano di Cultura – Hildebrandstraße 2, 10785 Berlin
Ingresso fino ad esaurimento posti
Photo © PaPisc