A Berlino un uomo fa causa allo Stato tedesco per mancato congedo di paternità

Berlino: un uomo padre di 38 anni, fa causa allo Stato tedesco con accusa di non aver adottato la nuova legge sul congedo di paternità

A Berlino, un uomo di 38 anni, diventato da poco padre, ha fatto causa allo Stato tedesco. L’accusa è di mancata attuazione della legge sul congedo di paternità.

L’accusa viene mossa solo dopo che l’uomo è stato costretto ad utilizzare i propri giorni feriali per trascorrere del tempo con suo figlio, poiché la legge tedesca sul congedo di paternità non è stata ancora del tutto ancorata.

Periodo di congedo retribuito per i padri

Il padre, che ha accusato lo Stato tedesco, si è appellato ad una mancata attuazione di una legge che è stata promessa precedentemente. Sono, infatti, passati due anni dalla promessa dell’introduzione di un periodo di congedo di paternità retribuito di due settimane (Vaterschaftsurlaub) per tutti i neo papà o comunque per il partner del genitore che partorisce. Così facendo, la Germania viola una legislazione istituita dal diritto europeo. Essa prevede che gli Stati membri dell’UE debbano offrire due settimane di congedo di paternità retribuito. Il padre berlinese in questione sostiene che senza Vaterschaftsurlaub la sua famiglia sarebbe vulnerabile a perdite finanziarie.

L’importanza del congedo di paternità

Il caso in questione non è il primo, ma segue uno simile avvenuto a marzo in cui un uomo dell’Assia è stato il primo ad accusare lo Stato per la mancata consacrazione del Vaterschaftsurlaub. Ma è davvero importante il congedo di paternità? Fino a poco tempo fa si parlava solo di congedo di maternità in quanto le responsabilità legate alla cura dei figli sono, da sempre, state considerate principalmente compito delle madri. I padri, al contrario, sono sempre stati visti come responsabili del sostentamento economico.

Il congedo di paternità abbatte questo modello tradizionale che da vita a disuguaglianze di genere sia nel lavoro che nella vita familiare. Offre ai padri una possibilità di essere più presenti e attivi nella vita dei propri figli e consente alle madri un supporto maggiore, potendo, inoltre, bilanciare meglio il lavoro e la vita familiare. Ciò contribuisce anche a cambiare le percezioni culturali riguardo ai ruoli di genere.

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