Un ebreo sta facendo rivivere più di 60 violini di vittime dell’Olocausto
Amnon Weinstein e i suoi violini
«Le persone che sanno suonare molto bene parlano attraverso il loro violino e possono raccontarvi tutta la storia del mondo». I “violini della speranza” di Amnon Weinstein raccontano la storia dei detenuti ebrei che li hanno suonati nei campi di concentramento durante l’Olocausto. Il liutaio israeliano da decenni dedica la propria vita a riparare gli strumenti dei musicisti ebrei vissuti nei lager. Alcuni di loro erano costretti a suonare davanti alle porte dei forni crematori, accompagnando l’entrata delle file di condannati a morte. Oggi quegli stessi violini tornano in scena nei più importanti teatri mondiali.
Un episodio che cambiò la sua vita
A Tel Aviv, Amnon Weinstein faceva il lavoro del padre, il liutaio, quando negli anni ottanta un uomo che suonava il violino ad Auschwitz gli portò il suo strumento. Non lo aveva più toccato da quando aveva lasciato il campo di sterminio, ma ora voleva farlo sistemare per regalarlo al nipote. Quando Amnon lo aprì vi trovò della cenere: quella dei forni crematori davanti a cui il musicista era costretto ad esibirsi. L’episodio segnò la nascita del progetto Violins of hope, a cui Weinstein dedica tuttora la vita, aiutato dal figlio Avshalom. Egli non solo ristruttura i violini – ad oggi ne ha reperiti circa 60 – ma ne raccoglie le storie, convinto che la musica sia un modo di farne memoria. L’intento non è tuttavia solo quello di tramandare le nefandezze della Shoah: «L’olocausto è una storia di morte, ma è anche una storia di speranza, perché molte persone sono sopravvissute e la musica è stata parte di tutto ciò. Quando conosci le vicende dei violini, ti accorgi di come portino con sé quella stessa speranza».
L’accoglienza di Weinstein in Germania
Nel novembre 2017 la Germania ha conferito ad Amnon Weinstein la Bundesverdienstkreuz. Si tratta del riconoscimento al merito della repubblica federale tedesca, assegnato per alti risultati ottenuti in ambito politico, economico, culturale o spirituale. Uno dei meriti di Amnon Weinstein e di suo figlio Avshalom è sicuramente quello di emozionare migliaia di persone durante i tanti concerti che si svolgono in tutto il mondo. Uno di questi si è tenuto di recente a Dresda. «Penso ancora a coloro che tenevano quel violino nelle loro mani e alle circostanze in cui dovevano suonare» dice uno dei musicisti della Dresdner Philharmonie.
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