Hackescher Höfe, storia degli splendidi cortili comunicanti di Berlino

Hackescher Höfe: il labirinto colorato nel cuore di Berlino dove si uniscono shopping, arte, cultura e vita notturna

All’interno del quartiere di Mitte, a pochi passi dalla stazione di Hackescher Markt,  si trovano gli Hackescher Höfe, complessi storici di edifici con facciate Jugendstil che formano affascinanti cortili comunicanti. Immersi tra architettura e giardini suggestivi, oggi offrono un mix di negozi, cultura e vita notturna.

Danneggiati durante la Seconda Guerra Mondiale, negli anni ’90 gli Hackescher Höfe subirono un processo di ristrutturazione che li portò al loro attuale splendore, diventando una delle zone più affascinanti della città e una vera  calamita per berlinesi e turisti sia di giorno che di notte.

Tappa obbligatoria di Berlino

Questo complesso di cortili comunicanti, conosciuto anche come Scheunenviertel, è uno dei più antichi quartieri della città ed è molto popolare tra i berlinesi e i turisti. La zona ricca di ristoranti, attrazioni e luoghi di intrattenimento, attira gli amanti della movida già a partire dagli anni ’90. All’interno dei cortili, tutti uno diverso dall’altro, vi sono molteplici edifici maestosi e boutique ricercate.

Il restauro dei cortili, terminato nel 1997, ha creato il più vitale luogo di aggregazione dalla riunificazione della città, diventando sinonimo di rinnovamento e “Nuova Berlino”.

 

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La storia: dalla prima costruzione alla distruzione

Storicamente, il complesso dei cortili di Hackesche Höfe prese forma a partire dal 1700 e si sviluppò a pari passo con l’evoluzione della città. All’epoca, qui vi era il sobborgo di Spandauer Vorstadt, che già nel 1712 aveva la propria chiesa, Sophienkirche. A prendere la decisione di annettere il sobborgo alla città, costruendo delle mura e trasformandolo in un quartiere, fu Federico Guglielmo I di Prussia.

Successivamente, il Conte von Hacke, funzionario della città di Spandau, realizzò in questa zona un mercato. La zona prese il nome di Scheuneviertel, che significa letteralmente “il quartiere dei fienili“, e attirò molti braccianti e lavoratori. Con l’arrivo dei migranti ebrei e degli ugonotti francesi, il quartiere iniziò ad acquisire un carattere sempre più cosmopolita. Inoltre, in questa fase, vennero costruite la prima sinagoga e il primo cimitero ebraico.

Nel 1907, il costruttore Kurt Berndt e l’architetto August Endell, rilevarono le proprietà, restaurando i cortili con decori in stile Jugendstil  e ceramiche. Prima della Seconda Guerra Mondiale, qui si stabilirono molte associazioni di artisti, come ad esempio i poeti espressionisti di Der Neue Club, comitati di studenti, cinema e varie attività commerciali.

Tuttavia, nel 1945 l’amministrazione sovietica confiscò le strutture, che vennero restituite ai residenti solo nel 1951.

Gli anni del Muro e il successivo restauro

I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale distrussero solo in parte il complesso dei cortili.

Durante la divisione della Germania, sotto il controllo sovietico, la zona cadde nel degrado. Eppure, fu proprio questo clima di abbandono che affascinò e attrasse molti giovani artisti alternativi che volevano lanciare la propria carriera.

Dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, molte aziende furono chiuse o liquidate. Nonostante ciò, il quartiere attraversò una ripresa economica trainata dall’industria dell’abbigliamento confezionato, che si stabilì nei cortili dal 1991. A tal proposito si ricorda la boutique New Roses, che, nel 1994, organizzò una sfilata di moda dalla durata di ben tre giorni.

Sempre dal 1991, poi, il teatro Varieté Chamäleon, all’interno di Hackescher Höfe, offre a giovani artisti la possibilità di mostrare i loro spettacoli. É stato proprio questo teatro il trampolino di lancio per l’attrice e cantate tedesca Meret Becker.

Nel 1995, iniziarono i lavori di restauro dei cortili, resi possibili da un consorzio costituito da residenti, investitori privati, e amministratori locali.

I cortili oggi

Oggi, gli otto cortili offrono 27.000 metri quadrati di spazio per circa 40 aziende commerciali, negozi di moda, botteghe di artigiani, store di marchi famosi, bar e ristoranti. Non solo, nel complesso vi sono anche diversi centri di interesse culturale come teatri, cinema e musei.

Particolarmente interessanti sono il Tieranatomisches Theater, dove è possibile visitare mostre inerenti alla scienza e al design, il teatro Varieté Chamäleon, punto focale del Nouveau Cirque, e il famoso cinema Hackesche Höfe Kino.

In quanto ai musei, si trovano, invece, il museo di Anna Frank (Anne Frank Zentrum), partner della casa di Anna Frank ad Amsterdam, e la Galleria d’arte Neurotitan, dove è possibile ammirare opere d’arte contemporanea in continuo rinnovamento, come fumetti e street art. Infine, il curioso Monsterkabinett con le sue esposizioni di mostruose statue meccaniche.

Haus Schwarzenberg

La Haus Schwarzenberg è una delle mete più ambite dei Hackescher Höfe, un angolo della città dove la Street Art prende vita liberamente. L’edificio sembra resistere alla modernizzazione che lo circonda, e probabilmente è ciò che lo rende così speciale e affascinante. Costruita a metà del XIX secolo, era inizialmente un edificio industriale ma diventò successivamente un nascondiglio per una famiglia ebrea durante le persecuzioni naziste. Oggi, invece, è il centro della scena della Berlino alternativa, dove si riuniscono artisti e piccoli commercianti e artigiani.

 

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Piccola curiosità

All’interno di Haus Schwarzenberg è possibile acquistare un pezzo di arte inedita da un curioso distributore di “Art to go” dal nome WUNST KUNST. Ogni pezzo costa 6 euro ed è possibile trovare a sorpresa una mini creazione artistica di svariati street artist che bazzicano la scena berlinese più urban.

WunstKunst Haus Schwarzenberg

Leggi anche: Haus Schwarzenberg, il cortile nascosto più alternativo di Berlino

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Immagine di Copertina: © Beatrice Cirigliano