Little Fugitive, il capolavoro del 1953 di Ray Ashley presentato alla Berlinale 2023

Dimostrò che un cinema indipendente e minimalista poteva raccontare anche storie di bambini: Little Fugitive è uno dei capolavori presentati nella retrospettiva della Berlinale 2023

È uno dei film preferiti di Wes Anderson ed infatti il regista statunitense ha deciso di sceglierlo per la retrospettiva che la Berlinale dedica ogni anno ai suggerimenti dei giurati. Non è un caso. Little Fugitive, diretto da Ray Ashley nel 1953, è un capolavoro  del panorama cinematografico, riconosciuto per la sua narrazione innovativa e il suo impatto sul cinema indipendente. Il film ricevette elogi critici, vinse il Leone d’Argento al Festival del Cinema di Venezia e ottenne una nomination agli Academy Awards. La sua influenza si estese oltre i premi, plasmando la storia del cinema indipendente e offrendo una prospettiva unica sull’infanzia e la vita urbana.

Little Fugitive, la trama

l cuore di Little Fugitive risiede nella sua affascinante narrazione. La storia parte quando un giovane ragazzo, Joey, viene ingannato nel credere di aver commesso un crimine. Fugge così a Coney Island dando vita a una serie di situazioni reali e visioni introspettive. Il film cattura l’innocenza e la meraviglia dell’infanzia. È girato in stile documentaristico con un approccio minimalista. Ritrae autenticamente il mondo attraverso gli occhi di un bambino, segnando una deviazione dalla tradizionale narrazione cinematografica.

Little Fugitive, la produzione

Il film fu prodotto da Morris Engel, Ruth Orkin e Ray Ashley. Il budget era limitato. Little Fugitive divenne infatti emblema del potenziale del cinema indipendente. Il team utilizzò attrezzature leggere da 35 mm, consentendo riprese poco invasive nelle strade di Brooklyn e a Coney Island. L’autenticità del film fu amplificata da questa scelta, creando un senso di realismo che risuona nel pubblico ancora oggi. La produzione, sotto l’egida di Little Fugitive Company, dimostrò il potenziale degli studi di piccole dimensioni nel produrre opere d’arte significative e durature.

Ray Ashley, un maestro

Il debutto alla regia di Ray Ashley in “Little Fugitive” segnò l’inizio di una carriera straordinaria. Conosciuto per il suo approccio unico alla narrazione e uno sguardo acuto nel catturare momenti autentici, Ashley continuò a contribuire al mondo del cinema. I suoi film successivi, tra cui Ruthie e The Golden Honeymoon, mostrarono la sua versatilità e la capacità di navigare in generi differenti. Il lascito di Ashley nel cinema indipendente persiste, e i suoi film continuano ad essere celebrati per il loro fascino senza tempo e l’innovazione narrativa.

Coney Island, un luogo senza tempo

 Coney Island, sfondo iconico di Little Fugitive, subì significative trasformazioni dagli anni ’50. Una volta un polo di divertimenti fiorente, il parco visse periodi di declino e rinascita. Oggi, Coney Island si erge come un simbolo culturale, mescolando la nostalgia con l’intrattenimento contemporaneo. La sovrapposizione di Little Fugitive con il paesaggio in evoluzione di Coney Island offrì una prospettiva unica sugli spostamenti culturali nel corso dei decenni, trasformando il film in un artefatto storico e una testimonianza dell’irresistibile fascino di questa iconica destinazione di divertimenti.

In conclusione, “Little Fugitive” non solo guadagnò il suo posto nei annali della storia del cinema, ma lasciò un’impronta indelebile sulla narrazione, sulle tecniche di produzione e sulla rappresentazione dell’infanzia sul grande schermo. Il debutto alla regia di Ray Ashley continua a cattivare il pubblico, ricordandoci il duraturo potere del cinema indipendente e la magia della narrazione.

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