La Mercedes richiama 774 mila automobili in Europa

Mercedes nuovamente al centro dello scandalo Dieselgate. La compagnia della stella dovrà richiamare 774 mila modelli in tutta Europa.

Non sembra arrestarsi l’onda degli scandali tra le case automobilistiche in Germania. Circa tre settimane fa era finita nell’occhio del ciclone Daimler, l’azienda produttrice di Mercedes e Smart. L’accusa da parte dell’Ufficio Federale dei Trasporti, chiamato anche KBA, è quella di aver inserito nei motori un dispositivo irregolare per il controllo delle emissioni (ne abbiamo parlato qui). Andreas Scheuer, il ministro che aveva convocato lo scorso 28 maggio il CEO di Daimler, Dieter Zetsche, ha comunicato che è stato imposto il richiamo di 774 mila veicoli. Di questi, ben 238 mila sono stati commerciati in Germania. Un numero leggermente superiore alla richiesta originaria del ministro, che ammontava a circa 600 mila veicoli.

Daimler accetta il richiamo, ma presenta ricorso per mantenere la reputazione

I dispositivi sospetti, individuati dal KBA, sarebbero cinque, montati sui modelli Mercedes Classe C e GLC. Zetsche, che ha sempre dichiarato la completa estraneità dell’azienda nei precedenti scandali, ha fatto sapere che Daimler presenterà ricorso. Secondo la società di Francoforte i dispositivi individuati dal KBA sono in realtà parte di un complesso sistema per l’abbattimento delle emissioni in ogni condizione di guida. Il richiamo dei veicoli, comunque, non sembra essere un problema per Daimler. Il costruttore aveva infatti già programmato il richiamo di 3 milioni di automobili equipaggiati a gasolio, per una campagna di “aggiornamento volontario”. Il ricorso di Daimler, quindi, sembra del tutto mirato a mantenere alta la reputazione della casa automobilistica, lontana, fino a questo momento, dagli illeciti in fatto di emissioni.

Lo scandalo Dieselgate continua a colpire la Germania

L’aumento dei controlli sulle case automobilistiche europee è una diretta conseguenza dello scandalo Dieselgate. Daimler e Mercedes sono solo gli ultimi, in termini di tempo, ad aver subito pesanti controlli. Nel 2015 finirono nel mirino alcune celebri compagnie tedesche del settore (ne abbiamo parlato qui). Allora fu la Volkswagen a finire nell’occhio del ciclone, seguita poi da BMW per lo scandalo delle cavie umane nei test sulle emissioni. Le autorità tedesche continuano la vasta indagine sul comparto automobilistico, dichiarando che i controlli sui furgoni Vito sono iniziati ben due mesi fa.

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Immagine di copertina: ©Jan2575, Mercedes Benz, CC BY-SA 0.0.