Berlino, trovato cadavere in cantiere di Alexanderplatz

Un altro cadavere è stato rinvenuto in un cantiere di Berlino e il mistero rimane ancora irrisolto.

Le ossa umane sono state ritrovate giovedì 7 giugno 2018 a solo un metro di profondità sotto la Karl-Liebknecht-Straße, nei pressi di Alexanderplatz e della famosa birreria Hofbräuhaus.

Un crimine insabbiato o uno scheletro della seconda guerra mondiale?

Come riporta Berliner Zeitung, gli inquirenti che si trovavano sul posto sospettano che le ossa ritrovate possano appartenere a una donna degli anni ’70 e a quel punto un crimine potrebbe essere una spiegazione plausibile. L’altra possibilità, invece, è che le ossa appartengano a una vittima della seconda guerra mondiale. Tuttavia, ciò che potrebbe confutare questa teoria è il fatto che negli ultimi anni sono stati già fatti molti lavori in quella zona e mai erano stati rinvenuti resti. Gli esperti di medicina legale stanno comunque lavorando per stabilire a quando risalgono le ossa, per poi poter passare all’identificazione del corpo e scoprire in questo modo anche il sesso, la provenienza geografica e la causa della morte.

Già in passato sono stati rinvenuti dei resti umani

Sempre nel 2018, a febbraio, era stato ritrovato un cadavere di un uomo nella zona di Alt-Hohenschönhausen, durante dei lavori di demolizione. Anche in questo caso, le ossa e il teschio sono stati analizzati per poter identificare il cadavere e stabilire la causa della morte. I resti erano rimasti sul luogo almeno due anni e molto probabilmente appartenevano a una persona dispersa, visto che il luogo era spesso frequentato da senzatetto. Un altro caso risale al 2016, quando sono state rinvenute delle ossa umane nella zona della Freie Universität, proprio vicino a dove ne erano state trovate altre due anni prima durante i lavori per la costruzione della Universitätsbibliothek. Le ossa in questione, secondo gli archeologi, appartenevano sia a adulti che a bambini. In quella zona, infatti, sorgeva un istituto dove fino al 1945 venivano mandati i corpi di chi veniva ucciso ad Auschwitz, ma dove allo stesso tempo era ospitata una collezione di gambe degli anni del colonialismo.

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