Germania, nuove leggi. Da ora gli immigrati UE che abusano dei sussidi rischiano l’espulsione

Sei mesi di tempo per cercare lavoro (prolungabili solo in casi eccezionali), e fino a cinque anni di reclusione per chi dovesse fornire false informazioni per ottenere la residenza. Come riporta l’Ansa, la Germania approva un nuovo pacchetto di leggi per limitare il numero di quei cittadini europei che si trasferiscono nei propri confini per sfruttarne il welfare. Per il Ministro degli Interni, nonché esponente di spicco della Cdu, Thomas de Maiziere: “Le nuove leggi sono il giusto passo contro il continuo abuso della libertà di circolazione”. Una tesi non accolta dall’opposizione “Proposte inconsistenti, solo populismo”.

Il rischio di un utilizzo smodato del sistema socio-assistenziale preoccupa da tempo la Repubblica Federale.  Già a gennaio 2014, il governo aveva istituito un comitato con il compito di varare un nuovo pacchetto normativo che escludesse la possibilità di ulteriori violazioni del sistema tedesco per accedere a sussidi e prestazioni. Il rapporto finale, intitolato “Immigrazione sociale dall’Europa”, contenente le proposte di legge contro gli abusi da parte dei cittadini UE, è stato approvato lo scorso 23 agosto.

La relazione del comitato preposto ai lavori ha poi evidenziato la necessità di stanziare 25 milioni di euro per i comuni che hanno maggiormente subito un aumento dell’immigrazione. Il giro di vite sta però attirando aspre critiche da parte dell’opposizione. Lampante il parere dell’eurodeputata Spd (peraltro partito alleato della CDU) Birgit Sippel, che su Twitter commenta: “Il fenomeno dell’abuso non è affatto diffuso, ma il Governo vuole cambiare le leggi”.

Nella relazione approvata dalla coalizione Merkel, mancherebbero infatti statistiche reali relative ai dati significativi sugli abusi. Le informazioni esistenti porterebbero piuttosto alla conclusione che il saccheggio dei fondi della previdenza sociale non sia poi così massiccio. Sotto richiesta dei Verdi, il Governo aveva anzi riconosciuto in maggio, e poi nuovamente in giugno, che non esistevano dati quantitativi certi sui casi di violazione del sistema sociale, ma solo – era stato sottolineato – “un numero considerevole di essi” e “poche decine di sospetti matrimoni fittizi”.

Il Segretario della Linke, Matthias Höhn, afferma: “La libera circolazione in Europa si applica a tutti. La propaganda populista contro chi proviene da Sud e Sud-Est deve pertanto cessare”. Tale propaganda era iniziata, non a caso, quando alcuni comuni avevano cominciato a sentirsi sopraffatti dal crescente afflusso di immigrati dall’Est europeo, in particolare modo bulgari e rumeni, che hanno libero accesso al mercato del lavoro tedesco dal 1° gennaio 2014.

Cosa cambierà per gli italiani in Germania? Al momento è difficile capire quando e in che modo verranno attivati controlli ed eventuali espulsioni. Come già scrivemmo su Berlino Cacio e Pepe Magazine circa tre mesi fa, l’idea di allontanare i cittadini europei che sfruttano i sussidi tedeschi non è nuova, ma parte da lontano (leggete qui). In Belgio  nel solo 2013 sono stati rimandati in patria ben 2712 cittadini UE perché troppo poveri, compresi 265 italiani.

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