Disastro di Duisburg

Germania, finalmente scopriremo se ci sono responsabili per il Disastro della Love Parade 2010

Inizia oggi, venerdì 8 dicembre, a più di sette anni di distanza, l’appello processo per accertare le responsabilità del disastro della Love Parade di Duisburg 2010.

Sul banco degli imputati siedono quattro persone dell’organizzazione della manifestazione e sei dipendenti comunali. Sono accusati di omicidio colposo e negligenza.

Il processo e le vittime del Disastro della Love Parade 2010

C’è da capire come e perché fu possibile tollerare la formazione di un’ingestibile calca nei pressi di uno dei tunnel utilizzati per l’ingresso e l’uscita dei partecipanti, presupposto di una tragedia che portò alla morte di 21 persone e almeno 652 feriti. Tra le vittime vi fu anche un’italiana, la ventunenne bresciana Giulia Minola. Sul banco dei testimoni siederanno l’ex sindaco cittadino Adolf Sauerland (CDU) e l’organizzazione della manifestazione Rainer Schaller, inizialmente indicati come principali responsabili della tragedia ed in seguito scagionati dalle indagine per l’impossibilità di provare che avessero avuto voce sulla pianificazione logistica del rave.

Cosa successe: la Love Parade del 24 luglio 2010

Il celebre festival di musica techno nato a Berlino nel 1989 ha vissuto la sua ultima edizione nel 2010 a causa di una tragedia che ha segnato per sempre l’organizzazione tedesca di grandi manifestazioni dedicate alla musica techno. Alle 15.30 del 24 luglio 2010 a causa del sovraffollamento,  gli organizzatori della Love Parade chiesero alla polizia di bloccare l’afflusso dei partecipanti e impedire il passaggio attraverso l’unico ingresso, un tunnel troppo stretto per gestire il passaggio in entrata e uscita di migliaia di persone. Centinaia di persone rimaste fuori riuscirono ad entrare dall’altro, attraverso il cavalcavia sopra il tunnel, aggiungendosi ad un numero già impressionante di persone. La calca portò allo schiacciamento di centinaia di persone ed un’escalation di panico che portò alla morte di 21 persone e al ferimento di almeno altre 652.

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Photo: © Arne Müseler / arne-mueseler.de / CC-BY-SA-3.0