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Germania, nuova legge vieta vendita di prodotti senza data d’uscita. Colpito il mondo dei videogiochi

Senza un preciso riferimento alla data d’uscita non sarà più possibile fare pre-ordini, almeno in Germania.

L’Alta Corte regionale di Monaco ha sancito che sarà proibito pre-ordinare prodotti che siano sprovvisti di una data d’uscita certa. La misura vieta ai rivenditori di commercializzare un prodotto catalogato con diciture vaghe come “presto disponibile”. Sarà d’ora in avanti richiesta un’indicazione precisa sulla finestra di lancio. Una risoluzione che interessa primariamente il mondo dei videogiochi.

D’ora in poi non saranno più ammessi pre-ordini di videogiochi senza una reale data di distribuzione

La misura sarebbe stata varata in conseguenza di un incidente sorto per il preordine di un Samsung Galaxy S6 nell’agosto del 2016. Ad essere particolarmente interessato dalla nuova risoluzione è però il mondo dei videogiochi. La risonanza della direttiva è rafforzata significativamente dalla centralità che la Germania riveste nel mercato videoludico europeo. Negozi fisici e rivenditori online non potranno più inserire un videogioco in catalogo senza un preciso riferimento alla data di rilascio. La normativa interessa primariamente i videogiochi più attesi, come The Last of Us – Part II e Death Stranding. Il fenomeno dei pre-ordini, prassi diffusissima nella vendita dei videogiochi, ha fatto riscontrare frequenti problematiche. Infatti, i consumatori sono soliti prenotare i videogiochi con largo anticipo, allettati dagli sconti elargiti. Questa loro solerzia non è però sempre ripagata: molto spesso, il titolo viene reiteratamente rimandato e l’uscita procrastinata a data da destinarsi.

Una misura che tutela il consumatore e promuove la trasparenza

Wolfgang Schuldzinski, dell’associazione dei consumatori di Düsseldorf, ha spiegato così le ragioni del provvedimento: «quando un consumatore ordina dei beni su Internet, è opportuno che chi li fornisce specifichi entro quanto tempo saranno consegnati». Il provvedimento, decisivo per gli appassionati di videogiochi, si propone dunque di tutelare il consumatore e il suo diritto di sapere in cosa sta effettivamente investendo il proprio denaro. Sembra a tutti gli effetti essere una misura volta a garantire la massima trasparenza per gli acquirenti.

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Foto copertina: ©VanDulti, CC0, Tecnologia.