Petition: Lasst uns für ein geeintes Europa handeln! – Petizione: Agiamo per un’Europa unita

Damit es nach Corona nicht zu einer Populismus-Pandemie kommt – jetzt gesamteuropäisch zusammenstehen und handeln!

Die Europäische Union steht an einem Scheideweg. Wir befürchten, dass das gemeinsame europäische Projekt, das uns über Jahrzehnte Frieden und Wohlstand sicherte, vor dem Scheitern steht. Nicht minder bewegt uns die mitmenschliche Sorge um unsere europäischen Nachbarn.

Wir – das sind die Unterzeichner*innen, die sich aufgrund einer privaten und überparteilichen Initiative zusammengefunden haben, um Politiker*innen und Personen des öffentlichen Lebens anzusprechen und sie dazu aufzurufen, mit unserer Unterstützung aktiv zu werden.

Es geht darum, solidarisch zu sein mit unseren Mitbürgerinnen und Mitbürgern in den anderen Staaten Europas. In diesem Moment geht es um die Zukunft des ganzen Europa. Es geht um unser friedliches Zusammenleben und um die Freiheit aller.

Aufgrund der jüngsten Ausbreitung des Coronavirus ist die Gesundheitsversorgung in vielen Ländern Europas, vor allem aber in Italien, Spanien und Frankreich an ihre Grenzen geraten. Die hohe Anzahl an Todesfällen offenbart eine Tragödie, die sich in den Ängsten der seit Tagen in ihren Wohnungen eingesperrten Menschen widerspiegelt.

Die Ungewissheit über die weitere Entwicklung wird dadurch verstärkt, dass sich die EU unter dem Einfluss nordeuropäischer Länder – dazu gehören u.a. Deutschland, Österreich und die Niederlande – nicht dazu durchringen will, die Corona-Krise als eine gesamteuropäische Herausforderung und Aufgabe zu betrachten.

Ein Europa, das sich lediglich über ökonomische Parameter definiert, ist an seine Grenzen gekommen. Wir müssen uns dieser Haltung endlich widersetzen. Denn angesichts der dramatischen Entwicklungen handelt es sich nicht nur um eine ökonomische, sondern auch um eine politische und soziale Krise. Gerade die Mittelmeeranrainer, die sich bis heute mit den Folgen der Finanzkrise und einer zunehmenden Migration auseinanderzusetzen haben, bedürfen daher der gesamteuropäischen Solidarität.

Im Sinne eines solidarischen Europa – das wir endlich verwirklichen sollten – müssen die Aufwendungen für die Bekämpfung des Coronavirus aller Staaten des Euro-Raums gemeinschaftlich getragen werden. Wir müssen den am schlimmsten betroffenen Staaten helfen, sodass sie so schnell wie möglich in die Lage versetzt werden, sich von dieser gefährlichen Situation zu befreien. Nationale Alleingänge innerhalb der EU müssen verhindert werden. Gemeinsame europäische Krisenanleihen dienen daher auch als kräftiges Symbol eines gemeinsam getragenen europäischen Hauses.

Andernfalls befürchten wir, dass die menschliche Tragödie in den betroffenen Ländern vorerst kein Ende haben wird. In der Folge wird die Idee Europa gemeinsam mit den unzähligen Toten der Corona-Krise zu Grabe getragen werden. Durch eine unsolidarische Politik in Zeiten von Corona stehen Populisten in vielen Staaten bereit, die die EU zerstören wollen. Lega, Front National und Vox warten nur darauf, in den stark von der Corona-Krise betroffenen Staaten Südeuropas an Einfluss zu gewinnen.

Den Herausforderungen dieser Tage muss Europa durch gemeinschaftliches Handeln begegnen. Der Zusammenhalt und die gemeinsam übernommene Verantwortung müssen im Zentrum stehen. Daher fordern wir die Politik dazu auf, die Schaffung von Corona-Bonds in die Wege zu leiten, das Gesundheitssystem zu stärken sowie das Finanz- und Wirtschaftssystem im Sinne einer sozialen und solidarischen Marktwirtschaft zu reformieren und anzugleichen.

Wir wollen diese Forderungen auf eine breite Basis stellen und uns der Folge mit Ihrer Hilfe an Politiker*innen, Personen des öffentlichen Lebens sowie an die Medien wenden. In diesem Sinne bitten wir Sie um Ihre Unterstützung.

Wir schließen uns diesen Appellen an und fordern unsere Regierungen hiermit mit Nachdruck auf, endlich zu handeln.

Bitte senden Sie Ihre Zustimmung an: th.buerklin@t-online.de

Es geht darum, möglichst schnell viele Unterschriften zu sammeln. Wenn Sie als Erstunterzeichner*innen in das Dokument aufgenommen werden wollen, bitten wir Sie, unser Vorhaben bis Dienstag, den 31.03.2020, um 14 Uhr, zu unterstützen. Bitte nennen Sie dazu ebenfalls Ihren Beruf sowie Ihren Wohnort.

Petenten: Joanna Bennet, Tatjana Bondarenko, Prof. Dr. Thorsten Bürklin, Stefan Fahrmeier, Helmut Furtmann, Harald Hüser, Chiara Libralato, Isabella Lüderwaldt, Mitja Lüderwaldt, Inge Pauls, Vanja Vukovic, Prof. Martin Weische


Affinché la pandemia di Coronavirus non diventi una pandemia del populismo uniamoci subito e agiamo per un’Europa unita!

L‘Unione Europea è di fronte a un bivio. Temiamo che il progetto europeo stia per fallire dopo averci garantito anni di pace e benessere. A ciò si aggiunge la sincera preoccupazione per la situazione dei nostri vicini europei.

Noi che firmiamo questo appello siamo cittadini tedeschi senza un’appartenenza partitica, ma ci sentiamo responsabili di ciò che sta succedendo e vorremmo mobilitare per questa causa politici e persone di rilievo pubblico.

Si tratta di dimostrare solidarietà ai nostri concittadini europei. In questo momento ne va dell’esistenza di tutta l’Europa. Ne va della nostra coesistenza pacifica e della libertà di noi tutti.

A causa del diffondersi del contagio da coronavirus molti sistemi sanitari sono arrivati al collasso, soprattutto in Paesi del Sud Europa come Italia, Spagna e Francia. Il numero così elevato di vittime è sfociato in una tragedia che si manifesta anche nelle paure di tutte le persone che vivono ormai da settimane chiuse nelle loro case.

L’insicurezza per il futuro è aggravata dal fatto che parte dell’EU, rappresentata soprattutto dai Paesi del Nord Europa come Germania, Austria e Olanda, non è disposta ad assumersi l’impegno di dare una risposta unitaria alla sfida rappresentata dal coronavirus.

Un’Europa definita puramente attraverso parametri economici mostra ora tutti i suoi limiti.

È giunto il momento di opporci a questa impostazione, perché il drammatico sviluppo della situazione ci fa capire che non siamo di fronte solo a una crisi economica, ma anche politica e sociale. Specialmente i Paesi del Mediterraneo, che a causa della precedente crisi finanziaria hanno dovuto fare i conti con un flusso migratorio crescente, necessitano di solidarietà a livello europeo.

Nel senso di un’Europa solidale – che dovremmo finalmente realizzare – la battaglia contro il coronavirus va assolutamente combattuta dagli Stati della zona Euro uniti insieme. È nostro obbligo aiutare i Paesi che sono stati colpiti più gravemente affinché possano riprendersi il più presto possibile. Atteggiamenti egoistici e prese d’iniziativa di singole nazioni all’interno dell’Europa devono essere contrastati.

Condividere insieme il peso economico di questa crisi attraverso opportuni strumenti di Investimento è un gesto che rispecchierebbe la volontà di supportare anche tutta la costruzione politica europea. In caso contrario la tragedia che sta coinvolgendo questi Paesi rischierebbe di non aver fine. E ci troveremmo a dover seppellire, insieme ai morti, anche l’esistenza dell’Unione europea.

Una politica non solidale in questo periodo di crisi favorisce le molte correnti populiste che stanno solo aspettando di poter demolire l’Europa. Partiti come la Lega, il Fronte nazionale e Vox vogliono approfittare della situazione per incrementare il loro consenso presso gli elettori e la loro influenza politica.

L’Europa deve rispondere alle sfide di questi giorni con un agire comunitario. La coesione e la condivisione delle responsabilità devono prendere il sopravvento. È per questo che chiediamo alla Politica di dare una risposta immediata con l’emissione dei Corona-Bonds, con un rafforzamento del sistema sanitario e con una riforma del sistema economico-finanziario nel senso di un’economia di mercato solidale e sociale.

Intendiamo conferire a tali richieste un’ampia adesione sociale. Essa ci permetterà poi di rivolgerci ai media, agli uomini politici e a importanti personalità pubbliche. Per questo chiediamo un vostro sostegno attivo!

Se si è residenti in Germania si può dare il proprio sostegno all’iniziativa inviando una e-mail con nome, cognome, professione, città e con scritto „Ich stimme zu“ al seguente indirizzo: th.buerklin@t-online.de

Si chiede di inviare questo messaggio a più persone possibili residenti in Germania.

Firmatari Joanna Bennet, Tatjana Bondarenko, Prof. Dr. Thorsten Bürklin, Stefan Fahrmeier, Helmut Furtmann, Harald Hüser, Chiara Libralato, Isabella Lüderwaldt, Mitja Lüderwaldt, Inge Pauls, Vanja Vukovic, Prof. Martin Weischer

C’è anche la possibilità di sostenere online un’iniziativa analoga legata a doppio filo, per scopo, ma indipendente: la trovate cliccando qui 

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