Berlino conferma: affitti bloccati per 5 anni e possibilità di avere indietro gli arretrati

Approvata la legge: affitti congelati fino al 2025

Il Parlamento regionale di Berlino ha approvato la legge che congelerà gli affitti fino al 2025. A partire dal mese di Aprile (finalmente) verrà messo un tetto massimo al prezzo degli affitti nella capitale tedesca, nel tentativo di combattere l’impennata dei costi degli ultimi anni. Il congelamento è stato approvato da una sottile maggioranza, 85 su 150, e costituisce una politica di forza della coalizione di governo tra il Partito di Difesa (centro sinistra), dei Verdi e dei partiti Linke di estrema sinistra. Il provvedimento limiterà il costo degli affitti per i prossimi cinque anni, dopodiché controllerà i costi limitando gli aumenti all’ 1,3% l’anno, in linea con l’inflazione.

Tre milioni di persone trarranno beneficio dal provvedimento

Secondo il Dipartimento per lo sviluppo urbano e l’edilizia abitativa, il provvedimento interesserà 1,5 milioni di abitazioni. La portavoce della politica abitativa del Partito Socialdemocratico tedesco, Iris Spranger, ha affermato che saranno ben 3 milioni gli inquilini che trarranno beneficio dal congelamento degli affitti. Con la nuova legge Berlino è il primo dei 16 Stati federali tedeschi a introdurre un limite di affitto. C’è la possibilità che dopo 9 mesi dall’approvazione della legge alcuni affitti debbano essere ridotti. Per chi non rispetterà tale limite è prevista una sanzione fino a 500.000 euro. La norma arriva dopo mesi di dibattito e la protesta che l’anno scorso vide scendere in piazza quasi 25 mila persone.

Il no della destra

La legge per il congelamento degli affitti non ha incontrato solo sostenitori. In diversi si sono mostrati critici a riguardo, sostenendo l’incostituzionalità della norma e che essa avrà un impatto negativo sulla concorrenza. I partiti regionali di ultra e centro destra hanno già affermato di voler impugnare la legge. Il dipartimento per lo sviluppo urbano prevede che gli inquilini saranno alleviati di circa 2,5 miliardi di euro. I proprietari, allo stesso modo, perderanno entrate di circa lo stesso importo. Inoltre, si prevedono perdite fiscali di circa 421 milioni di euro, poiché i proprietari avranno meno entrate e gli utili saranno quindi inferiori.

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Immagine di copertina: Pixabay