Ambulance, a Berlino abbiamo incontrato Jake Gyllenhall e Michael Bay (e visto il film)

Ambulance esce in Germania questa settimana: a chi è consigliato e come ne hanno parlato i protagonisti durante il nostro incontro a Berlino

Come Speed, ma 28 anni dopo: lì c’era un bus, qui un’ambulanza. Entrambi non possono decellerare.  Ambulance, nuovo film di Michael Bay, è stato presentato a Berlino lo scorso martedì 22 marzo alla presenza del cast, Jake Gyllenhaal, Eiza González, Yahya Abdul-Mateen, e del regista Michael Bay. È un grande blockbuster girato interamente a Los Angeles, 140 minuti di spettacolo fracassone, con qualche momento riuscito, ma altri no, insomma il solito mix di sensazioni, che Michael Bay ci ha ormai abituati periodicamente a proporci (della sua filmografia salviamo completamente solo The Rock, Bad Boys, il primo Transformers e Pain & Gain).

Ambulance racconta di due criminali che falliscono un colpo in banca e per fuggire sequestrano un’ambulanza. A bordo ci sono però una paramedica e un poliziotto in fin di vita. Comincia così un inseguimento fatto di auto ed elicotteri. La polizia vuole catturare i due, ma non possono usare le maniere forti per non rischiare la vita degli ostaggi. Nel frattempo, a bordo, si cerca di capire come uscire da una soluzione che sembra possa avere un unico epilogo, anche solo per ragioni di carburante…

Il pubblico adatto ad Ambulance e cosa si è detto a Berlino del girare il film in un’ambulanza

Consigliato a chi ama il genere (se così è, allora assolutamente la visione è da fare sul grande schermo, il film esce questa settimana in Germania e in Italia), Ambulance è stato raccontato dagli stessi protagonisti in un incontro stampa al Ritz Carlton di Potsdamer Platz a cui abbiamo avuto il piacere di essere invitati.

Sulle difficoltà delle riprese, avvenute proprio durante il picco dei contagi, Michael Bay ha raccontato: “Ci abbiamo messo solo 38 giorni. In città si respirava un’atmosfera unica, silenziosa, senza persone in giro. Per certi versi è stato anche un bene: nessuna distrazione, alla fine di ogni giornata di lavoro tutte le persone impegnate sul set tornavano semplicemente a casa. Andando però più nello specifico ammetto che non è facile girare in un’ambulanza. È uno spazio piccolissimo, anche se ne abbiamo usate sei, di cui una smontabile proprio per realizzare alcune inquadrature, tutti in qualche modo si sono feriti. Eiza González, ad esempio, ha preso una brutta botta alla testa durante un ciak”.

Continua Jake Gyllenhaal: “Non c’era spazio per fare nulla fisicamente. A livello recitatuvo è stata una performance atipica, fatta quasi esclusivamente di espressioni e voci. A livello di esperienza personale, capisci chiaramente quanto sia difficile per i paramedici provare a salvare vite in un luogo così angusto ogni giorno”.

Ambulance e il tentativo di non mettere un po’ di realismo nel film

Le svolte della storia sono chiaramente degne di un blockbuster a cui poco importa del rimanere attaccato alla logica, ma a livello produttivo certe scelte non sono state assolutamente scontate. Racconta Michael Bay: “La maggiore parte delle comparse nelle scene di massa sono veri vigili del fuoco e poliziotti. Anche le tecniche di inseguimento della polizia sono le stesse che si studiano in accademia. Anche la scena dell’operazione in ambulanza è stata fatta con la consulenza di versi medici. Sono cose che non è importante che lo spettatore sappia, ma che si possono respirare, anche solo inconsciamente”.

Anche buona parte degli inseguimenti sono stati realizzati con uno dei due attori effettivamente alla guida, il più delle volte Yahya Abdul-Mateen: “Jake mi diceva spesso di andare più piano, non mi ha fatto godere appieno della situazione. Per fortuna che a Michael Bay interessa il realismo, il più delle volte Jake ha dovuto accettare semplicemente la situazione”. Jake Gyllenhall sorride: “Io sono più il tipo di guidatore da Safety First, la sicurezza prima di tutto. E poi sapevo che in fase di montaggio si sarebbe riuscito a far sembrare che andavamo velocissimi anche se effettivamente non sempre lo stavamo facendo”. Ad ogni modo nessuna delle sei ambulanze usate per le riprese è stata danneggiata. “Ma molte delle auto della polizia sì” sottolinea Bay che nel film ha portato anche un pezzo importante della sua famiglia, il suo (immenso) cane. Appare in qualche scena nell’auto, una Fiat Cinquecento, del capo della polizia. “In alcuni momenti mi ha guardato come per dire: padrone, che diavolo mi stai facendo fare?'”

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