La Polonia “è stanca” della Germania che gli rimanda indietro i migranti

La Polonia ha introdotto controlli alla frontiera con la Germania, in risposta alle politiche di rimpatrio tedesche

L’area Schengen sta diventando sempre più vulnerabile. Infatti, la Polonia ha recentemente adottato misure di controllo alla frontiera con la Germania. La scelta rappresenterebbe una ritorsione in seguito ai numerosi migranti respinti dal governo tedesco al confine polacco.

Tensione tra Germania e Polonia

La Polonia ha scelto di reintrodurre controlli temporanei alla frontiera con Germania e Lituania. Ad annunciarlo Donald Tusk, Primo Ministro polacco, in seguito alla riunione di gabinetto tenuta a Varsavia martedì scorso. Germania, Polonia e Lituania fanno parte dell’Area Schengen, spazio in cui è garantita la libera circolazione delle persone. Solo in circostanze eccezionali sono ammessi controlli alla frontiera. La Polonia ha giustificato la misura come una risposta all’immigrazione irregolare ai confini con la Bielorussia e i Paesi Baltici. Tuttavia, la misura rappresenterebbe anche una ritorsione nei confronti della Germania, accusata di star scaricando sulla Polonia la gestione dell’immigrazione clandestina. Secondo le statistiche della polizia federale tedesca, nel 2023 sono stati rimandati in Polonia 1.705 migranti, mentre nel 2024 il numero è aumentato a 9.369.

La risposta della Germania

Il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, in risposta alla ritorsione della Polonia, ha difeso la politica tedesca sui controlli alla frontiera. Secondo il leader della CDU, i Paesi Schengen devono impegnarsi affinché sia garantita la libertà di movimento. Tuttavia, questa stessa libertà – ha aggiunto Merz – potrebbe essere compromessa da una scorretta gestione dell’immigrazione irregolare. Il leader tedesco ha espresso la speranza che la Polonia possa togliere i controlli al confine, se anche la Germania dovesse allentare le sue misure. Positiva, invece, la reazione della Lituania, che non adotterà alcuna contromisura e ha annunciato piena collaborazione con le autorità polacche.

Il rischio di una spirale senza uscita

Chi critica il governo tedesco ritiene che la situazione stia diventando insostenibile: non è possibile risolvere il problema né rimbalzando i migranti tra Germania e Polonia, né mantenendo controlli permanenti alle frontiere. Mentre Merz cerca di preservare buoni rapporti con la Polonia per rafforzare la cooperazione europea in tema di difesa, le sue scelte in materia di politica migratoria rischiano di alimentare ulteriori tensioni. Secondo la sinistra tedesca, la decisione della Polonia di introdurre controlli al confine rappresenta un chiaro segnale di fallimento per il governo Merz.

Il braccio di ferro tra Germania e Polonia mette sempre più a rischio la tenuta dello spazio Schengen. Le misure temporanee rischiano di diventare permanenti, svuotando di fatto il principio della libera circolazione e alimentando nuove tensioni politiche in Europa.

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