Legalizzazione, le incredibili 7 assurdità di Giovanardi dette al Museo della cannabis di Berlino
“Berlin Calling” ma Giovanardi risponde male. La cannabis, tra la realtà di Berlino e il sogno utopistico della destra italiana
Il 23 aprile 2024 l’onorevole Giovanardi ha visitato Berlino. A portarlo nella capitale tedesca sono state Le Iene, esattamente il giornalista Gaston Zama. Il fine di questa gita fuori porta, per il berlusconiano, non è di piacere. Il focus è la legalizzazione della cannabis, entrata in vigore in Germania dal 1 aprile 2024.
Il risultato farà ridere i più, purtroppo. Il “purtroppo” non va letto ideologicamente. Questo perché, un senatore della repubblica, oltre a fare una misera figura per i suoi modi presuntuosamente provinciali e per la sua idea di dialogo tutta italiana, non riconosce i dati ufficiali riguardo gli studi sulla cannabis. Dati forniti dall’OMS che, di conseguenza, apparecchiano una magra figura. La figura che fanno i “dinosauri”, come definiti dal direttore del museo della Cannabis. Quando questi non hanno un margine di dialogo, negano tutto, argomentano per principio e screditano l’interlocutore. Dialogo che, Le Iene, un po’ faziosamente, hanno tentato di creare, portando alla luce il problema istituzionale “enorme” che l’Italia ha nel parlare di legalizzazione.
Il servizio si apre con Carlo Amedeo Giovanardi seduto su di una poltrona che afferma “non voglio partire con dei pregiudizi…”. Il tutto suona abbastanza surreale conoscendo l’onorevole, ma il beneficio del dubbio va concesso a tutti. Magari si metterà in discussione? Quindi seguiamo l’ex ministro in questa avventura Berlinese.
Il tutto inizia con con un clacson, Giovanardi che attraversa con il rosso e spiega “io sono italiano mica berlinese”. I presupposti sono i migliori e, dopo essere caduto dalla sedia, l’onorevole inizia ad inciampare ripetutamente nelle sue argomentazioni. Il confronto, infatti, avviene con figure eminenti, preparate professionalmente sul tema Cannabis. A Giovanardi, però, questo non sembra interessare, affrontando tutte le interviste/confronto con il metodo Talk Show all’italiana: parlare da soli e non ascoltare niente e nessuno. Il “nessuno”, però, questa volta è tedesco, non italiano. Questo porta a dei teatrini imbarazzanti in cui la mancanza di rispetto dell’onorevole nei confronti degli intervistati evidenzia un divario enorme, nel quale la cannabis centra, ma fino ad un certo punto. È un problema culturale, probabilmente, di modi e presupposti.
Nell’articolo vi raccontiamo le 7 assurdità dette da Giovanardi sulla legalizzazione della cannabis e non solo. Uno “special”, nel finale, nel quale vi raccontiamo in 5 punti come si comporta un (ex) Senatore della Repubblica Italiana a Berlino.
Le 7 assurdità di Giovanardi sulla cannabis
- La cannabis è la porta per droghe più pesanti
Nonostante un numero cospicuo di studi al riguardo, l’onorevole tiene una linea dura nei confronti dei suoi interlocutori, sottolineando come, il suo essere un politico, gli dia accesso solo a dati istituzionali, quindi veri. A quanto pare, questi dati, in possesso dell’Onorevole sembrano non avere radici scientifiche, esattamente come l’assunto di partenza. - Il consumatori di cannabis in Italia sono al 3%
Altra imprecisione perseverata da Carlo Amedeo Giovanardi. Nonostante gli fossero stati sottoposti i dati durante l’intervista, l’Onorevole ha tenuto la sua linea, affermando senza remore che sì, in Italia il numero di consumatori è al 3%, nonostante i dati evidenziassero una discrepanza del 5,5% rispetto alla realtà. In Italia, infatti, l’8,5% della popolazione consuma cannabis. Nonostante la perplessità dei suoi interlocutori e dello stesso Gaston Zama, Giovanardi ha ammesso l’errore. Questo, però, solo dopo che ha chiamato il suo esperto al telefono. Lo stesso chiamato per ogni contraddittorio, come uno studente fuori sede che chiama la madre per sapere come funziona la lavatrice. Lo stesso esperto, però, che lo ha lasciato senza risposta durante il servizio de Le Iene per ben due volte. - Chiedere di non fumare in sua presenza
Nonostante si trovassero in un luogo in cui è consentito fumare, sia canne che sigarette, l’On. Giovanardi chiede che non si fumi alcun che in sua presenza. Richiesta rispettata molto gentilmente dai suoi interlocutori che, però, evidenziano come, se veramente avessero voluto, avrebbero potuto fumare senza nessun divieto. Questo avviene perché, l’ex senatore, ragiona con lo schema italiano, pensando di essere comunque a casa propria, nonostante i 1500 km di distanza. - Affermare che con la legalizzazione aumenteranno i consumatori di cannabis
La sua arringa contro i dati ufficiali non finisce. Eliminato il problema del 3% dei consumatori in Italia, l’On. Giovanardi afferma come sia logico, quindi un dato di fatto, che legalizzando la cannabis i consumatori aumentino. Questo nonostante i dati dell’OMS affermassero il contrario. Ciò ha creato non poche tensioni, soprattutto con il direttore del Museo della cannabis di Berlino. Di questo, però, ne parliamo dopo. - Insinuare che la Germania cerchi di aumentare volontariamente il consumo della cannabis
Sempre per l’assunto che noi italiani capiamo tutto prima di tutti, soprattutto se si hanno più di 60 anni, L’Onorevole ad un certo punto dice “Dai su, qua nessuno e fesso”. “Il lupo di mala coscienza come agisce pensa” dice il detto e Giovanardi, poco prima, era caduto in fallo sull’argomento tabacco e lobby. Le leggi che hanno favorito le case del tabacco, in Italia, non valgono per la Germania. Questo perché, chi commercerà la cannabis, non avrà un guadagno dalla vendita. Le cifre ottenute con la vendita di cannabinoidi dovranno essere investite nello stesso, facendo entrare così nelle tasche dello stato solo le tasse. Dinamiche troppo “oneste” per Giovanardi? - Il “proibizionismo” in Italia è stato un successo
“Neanche in Italia criminalizziamo i consumatori…”cit. questa non credo abbia bisogno di spiegazioni. - “Woman is better than droga!”
E per concludere non poteva mancare il maschilismo più becero che l’italiano medio sia in grado di generare? Ovviamente no. Carlo Amedeo Giovanardi, infatti, conclude con l’affermazione sessista e qualunquista che ci viene rovesciata addosso da anni quando si parla di cannabis. Come se, la donna, andasse consumata come si fa con le canne. Questa affermazione, poi, fatta nella capitale delle lotte ai diritti e alle rivendicazioni di genere, crea un certo disagio nei suoi interlocutori. Quando si pensava che peggio non potesse andare, arriva l’asso nella manica: “Woman is better than droga”.
Come si comporta un Senatore della Repubblica Italiana a Berlino?
- Interrompe e dà del bugiardo al direttore del Museo della cannabis
Ebbene sì, sembra uno di quei brutti sogni in cui un politico italiano va all’estero per rappresentarti, entra in un museo e da del bugiardo al direttore. Questo perché le cifre che il direttore, Stephen, gli mostra non danno manforte alla sua linea politica. Dati dell’OMS, sia chiaro. Questo crea una forte tensione tra l’Onorevole ed il direttore, nel quale il secondo, vedendosi trattare come un bambino impreparato, si innervosisce fino ad andarsene. Un brutto sogno? No, purtroppo. - Tratta il prossimo ed il lavoro altrui con pregiudizio e pressappochismo
Durante l’intervista, nonostante fosse circondato da figure preparate professionalmente sul tema cannabis, Carlo Amedeo Giovanardi ha un comportamento tipico della destra conservatorista italiana. Trattare il prossimo come un bambino è la strategia di chi, non avendo argomentazioni, si aggrappa al “io so io, voi non siete una ca(*)..” - Attraversa con il rosso per principio di Italianità
Appena approdato a Berlino, il servizio mostra l’On. Giovanardi che, nella sua corazza di ragione da bar, ignora il clacson e si compiace di non comportarsi come un tedesco. Tutto ciò suggellato da une verso in prosa che non poteva fare a meno di esternare: “Io sono italiano mica berlinese”. - La butta sul “nonnismo” più basso con l’assunto “sono più vecchio ne so più di te”
Nonostante le persone che avesse difronte fossero tutte professionalmente preparate, Giovanardi cerca di imporre la sua gerarchia, con la solita formula che mette tutti al loro posto: “sono più vecchio di te quindi ne so più di te”. Un qualunquismo che rasenta la messa in scena di uno spettacolo teatrale contemporaneo. Tanto paradossale che, nonostante gli esperti avessero a supporto dati, per Giovanardi il nonnismo trascende qualsiasi prova tangibile sulla cannabis e su qualsiasi altra cosa. - Risponde ad una telefonata durante un’intervista interrompendo tutti
Dulcis in fundo, per completare l’abito dell’italiano all’estero, non poteva mancare la telefonata, in piena intervista, che disturba tutti e alla quale l’Onorevole non rinuncia di rispondere davanti alle faccia allibite di tutti.
Le conclusioni di uno scontro culturale
Come si può pensare di integrare un conservatore di destra con il mondo della cannabis che avanza? In nessuno, sembra. Anche perché, usando i dati ufficiali, non vi è alcuna messa in discussione da parte dell’On.Carlo Amedeo Giovanardi. La cannabis è un tema importante ma fa da pretesto per analizzare una cosa più grave. È il comportamento di un politico italiano, figura istituzionale, che si confronta con il progresso di chi, a differenza sua, si è messo in discussione, ad essere grave. La politica che rappresenta, quel qualunquismo conservatore di cui si fa portatore, sono solo la punta dell’iceberg di un problema di modi, di rispetto e di educazione che, a quanto pare, sono state l’ingombrante assenza, troppo protagonista, del servizio delle Iene.
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Immagine di copertina: Screenshot Le Iene