Berlino, a migliaia in piazza contro il piano segreto di neo-nazisti e AfD

Dopo le rivelazioni del piano segreto per rimpatriare in massa gli stranieri a migliaia manifestano contro l’AfD. Scholz: “Segnale importante per la democrazia”

Decine di migliaia di persone hanno manifestato questa domenica contro l’estremismo di destra per le vie di Potsdam e Berlino. Il sindaco di Potsdam, Mike Schubert (SPD, partito di centro sinistra nella coalizione “semaforo” di maggioranza), ha parlato di più di 10.000 partecipanti, cifra non confermata dalla polizia. Dietro alla manifestazione vi è la notizia di un incontro riservato tenutosi nel novembre 2023, proprio nella capitale del Brandeburgo, fra estremisti di destra e membri di Alternative für Deutschland (AfD, partito nazionalista di estrema destra) allo scopo di discutere un massiccio piano di rimpatrio di milioni di stranieri.

Le manifestazioni

Alla manifestazione, che è stata a tutti gli effetti uno statement della società civile contro ogni forma di razzismo e discriminazione, hanno partecipato anche figure istituzionali di primo piano come il Cancelliere Olaf Scholz (SPD) e la ministra degli esteri Annalena Baerbock (Verdi). “È un segnale importante per la democrazia di questo paese che così tante persone siano qui oggi”– ha dichiarato il Cancelliere a Rbb24. “In quanto madre e cittadina di Potsdam trovo scontato essere qui oggi per dare un esempio di umanità e democrazia”- aggiunge la Baerbock. “Come migliaia di altri miei concittadini sono qui per difendere la democrazia da nuovi e vecchi fascismi”. 

Anche a Berlino migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per far sentire la loro voce. I numeri della polizia parlano di circa 25.000 persone davanti alla Porta di Brandeburgo. La manifestazione è stata del tutto pacifica, con addirittura la presenza di molte famiglie.“AfD non è un’alternativa” e “Difendiamo la democrazia”, “Mettere al bando AfD subito”; questi alcuni degli slogan agitati dai manifestanti.

Il piano segreto per un rimpatrio di massa

Per capire il significato della manifestazione di domenica, “probabilmente la più imponente dalla caduta del comunismo“- ha dichiarato il sindaco di Potsdam- è necessario fare un passo indietro e ricostruire quanto accaduto lo scorso novembre in un hotel alle porte della capitale brandenburghese.

Il 10 gennaio il centro di ricerca CORRECTIV ha fatto uscire un vero e proprio scoop. Si tratta della ricostruzione dettagliata, con tanto di registrazioni audio e foto, di un incontro segreto tenutosi in un hotel alle porte di Potsdam a cui hanno partecipato membri di spicco del partito di estrema destra AfD, attivisti neo nazisti di vario genere, imprenditori e avvocati. Lo scopo sarebbe stato quello di gettare le basi per un piano di deportazione di massa, una sorta di migrazione di ritorno forzata, e raccogliere donazioni. Questa idea, nota come “remigration” è da tempo un cavallo di battaglia dell’alt right.

La liaison fatale fra AfD e neo nazisti

La mente dell’operazione sembra essere l’austriaco Martin Sellner, neo-nazista conclamato e leader del Movimento Identitario Austriaco. Sellner spiega che ci sono tre gruppi che saranno target del piano di ricollocazione. Richiedenti asilo, stranieri legalmente risiedenti in Germania e “cittadini (tedeschi) non assimilati”– leggasi immigrati di seconda e terza generazione ma con cittadinanza. Proprio questi ultimi sarebbero, secondo lui, il più grande problema, in quanto cittadini tedeschi a tutti gli effetti.

E dove andrebbero tutte queste persone? La risposta è presto data: in uno “stato modello” in nord Africa. Secondo Sellner fino a due milioni di persone potrebbero vivere in questo stato, con tanto di opportunità per sport e svago. Anche chi supporta i rifugiati sarebbe libero di andarci-aggiunge. I membri di AfD presenti in sala non sembrano obiettare, tutt’altro. Gerrit Huy, deputata in quota AfD al Bundestag, rimarca come questa sia una sua idea da tempo. Non è un caso, infatti, che da un po’ di anni AfD abbia abbandonato la lotta contro la doppia cittadinanza, tema ricorrente nel dibattito pubblico tedesco: qualora i soggetti venissero privati della cittadinanza tedesca, avrebbero comunque quella del paese d’origine. In soldoni, è una trappola.

Non sappiamo quali saranno i risvolti a lungo termine di questa faccenda. Quel che è certo, però, è che il meeting segreto di Potsdam non può essere considerato un anacronistico ritrovo tra fanatici di destra. Non ultimo il fatto che fosse presente Roland Hartwig, assistente personale della segretaria generale di AfD Alice Weidel.  Hartwig, da alcuni, è considerato il vero deus ex machina del partito. A Berlino e a Potsdam i tedeschi sono scesi in piazza per esprimere sdegno verso quanto accaduto. Ma non tutta la Germania è Berlino.

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