I timori di un ex preside riguardo alle azioni di Ultima Generazione
Riflessione di un ex preside nei confronti delle azioni di Ultima Generazione
“Mi preoccupano i giovani che si incollano per strada per attirare l’attenzione sull’urgente problema climatico. Di recente, su istigazione della procura di Monaco di Baviera, è stata compiuta un’irruzione nei confronti di esponenti di spicco del gruppo Ultima Generazione. Il motivo è il “sospetto iniziale di un’organizzazione criminale.” L’ex preside del Beethoven Gymnasium di Lankwitz Wolfgang Harnischfeger mostra le sue paure in un articolo pubblicato sul morgen post.
“Penso che l’azione della procura sia esagerata, ma sta diventando sempre più chiaro che la maggioranza della società non è più disposta ad accettare l’interruzione del traffico stradale e, di conseguenza, della vita quotidiana”.
Forzare un intervento pubblico bloccando il traffico?
Il preside Harnischfeger ricorda che negli anni ’70 la RAF (movimento di estrema sinistra di quegli anni) combatteva i capitalisti per i diritti dei lavoratori. Oggi si tratta di combattere con tutte le forze il cambiamento climatico, una battaglia che il governo non sta prendendo in considerazione seriamente.
Da questa storia dovremmo aver appreso che le istituzioni statali dovrebbero agire in modo appropriato e proporzionato in modo da non contribuire a una radicalizzazione degli attivisti.
Come allora molti giovani si sentono presi in causa e in questo caso si avvicinano all’Ultima Generazione pensando possa evitare la fine del mondo. “Se sei convinto che la catastrofe climatica si verificherà alla fine del decennio, devi agire ora”. Allora né il negoziato né il discorso con i politici aiuteranno, soprattutto perché non si curano della causa con la stessa urgenza.
L’opinione del preside però è ben diversa. “Senza eccezioni, i giovani non danno l’impressione di aver vissuto in prima persona l’angoscia esistenziale che traspare dai loro occhi. Sono ragazzi di classe medio-alta che non hanno dovuto condividere la loro cameretta con tre fratelli. Non c’è altra spiegazione per il loro aspetto pubblico eloquente ed elegante. Questa non vuole essere un’accusa, ma una descrizione, che tuttavia consente alcune classificazioni.”
Per lui, infatti, con la scusa di “una buona causa” i giovani si mettono al centro dell’attenzione dichiarandosi salvatori del mondo. Riguarda il soddisfacimento del proprio ego, per cui il tipo di attenzione è secondario.
Quanto sono reali le minacce di un “apocalisse” avvertite da Ultima Generazione?
Gli attivisti comunque hanno ragione di lamentarsi delle istituzioni che agiscono in modo incoerente e non mantengono le promesse, arrivando quasi al sabotaggio delle misure che ridurrebbero le emissioni. D’altro canto, però, non è neanche giustificata questa eccessiva preoccupazione.
Secondo un articolo di Torsten Harmsen del Berliner Zeitung “Il clima mondiale non si sta improvvisamente “ribaltando””. Martin Claussen dell’MPI di Amburgo ha commentato: “La maggior parte dei punti critici non ha il potenziale per cambiare il clima in modo repentino, nel giro di pochi anni”.
A detta di Wolfgang Harnischfeger, i giovani non hanno l’esperienza delle innovazioni in campo ambientale che sono state fatte negli anni, il che non significa che le cose vadano bene. Le emissioni di gas serra in Germania sono state ridotte di circa il 40% tra il 1990 e il 2022, nonostante un aumento significativo del traffico e della crescita economica.
Per gli elementi di cambiamento climatico che probabilmente avranno il maggiore impatto sulla società umana – ovvero lo scioglimento delle calotte glaciali in Groenlandia e in Antartide – ci si nasconde dietro il “dito” del “servono secoli o millenni”. Claussen sospetta che, il ghiaccio artico, si stia sciogliendo più velocemente perché la Terra si sta riscaldando a livello globale e tornerà anche al suo stato originale se il riscaldamento globale diminuisce, cosa che ritiene probabile. Dopotutto, è facile giustificarsi dietro il “ci sono sempre stati i cicli climatici”.
Claussen sottolinea che la maggior parte degli studi lavora con modelli molto semplificati, spesso orientati a livello regionale. La perdita delle barriere coralline tropicali, ad esempio, afferma Claussen, tende ad avere conseguenze socio-economiche. Gli effetti sul clima sono piccoli e l’influenza del ghiaccio artico sulla temperatura media globale è “probabilmente appena percettibile”. Ciò non nega o minimizza l’impatto negativo regionale ma chiarisce solo che la fine del mondo non è imminente.
Ci sono anche i punti affrontati da Ricarda Winkelmann per la ricerca sull’impatto climatico. Sottolinea due malintesi:
Primo: “Se i punti critici vengono superati, una catastrofe non si verifica dall’oggi al domani“. Tuttavia, il superamento dei valori soglia potrebbe innescare cambiamenti a catena che determineranno il futuro di parti del sistema terrestre per secoli o millenni. Secondo: “Non esiste una soglia di riscaldamento globale specifica che provocherebbe una catastrofe climatica.“
Consigli del preside per Ultima Generazione
“Non nego che anche io sono scocciato quando mi bloccano il traffico e faccio tardi ai miei appuntamenti. In quel momento non penso minimamente all’incombente crisi climatica. Mi arrabbio e non vedo l’ora che la polizia liberi la strada dal blocco.”
Il 79% delle persone non è d’accordo, il 16% è d’accordo, il 5% è indeciso sul piano di azione di Ultima Generazione. La preoccupazione è che con i loro blocchi e provocazioni mirati producano involontariamente uno spostamento verso i partiti di destra in Germania.
Per il preside, infatti, Ultima Generazione deve rendersi conto che cambiamenti così drastici nel modo di vivere e nel consumo di risorse non possono essere imposti da una piccola élite autoproclamata. Dovrebbe puntare a ottenere consenso, non disprezzo. Stanno dimenticando la componente sociale. La loro è una provocazione, ma la rabbia che stanno generando non è diretta alla politica, è diretta a loro. Facendo così i tedeschi temono di più il “non arrivare in tempo”, piuttosto della crisi climatica.
leggi anche: Ultima Generazione: avanza la crisi climatica, cala il consenso
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