Secondo gli esperti sarà tra gli inverni più caldi di sempre in Germania

L’ultima previsione del centro meteorologico europeo (ECMWF) è preoccupante. Gli esperti concordano che sarà non solo un inverno troppo caldo, ma anche eccessivamente secco

Rispetto agli anni dal 1991 al 2020, questo inverno potrebbe essere di circa due grandi più caldo. È quello che prevedono gli esperti del Centro europeo per le previsioni meteorologiche, aggiungendo che sul medio termine sarà eccessivamente siccitoso rispetto alla media degli anni precedenti.

L’inverno 2022/23 secondo gli esperti del ECMWF

Gli esperti del ECMWF non fanno solo previsioni meteorologiche di medio termine, ma anche previsioni di lungo termini superiori a 6 settimane e previsioni stagionali superiori a sette mesi.

Previsioni di lungo termine di questo tipo possono essere effettuate sulla base di alcuni agenti climatici di lungo periodo. Come ad esempio le previsioni sulla base di El Niño e La Niña o il pattern di variabilità climatica dell’Oscillazione di Madden-Julian.

Gli esperti prevedono che i mesi di dicembre e gennaio saranno asciutti e più caldi e che il mese di febbraio sarà significativamente troppo caldo, con una media di 2 gradi giornalieri superiore alla norma.

Niente pioggia in arrivo

I prossimi mesi secondo vedranno poca pioggia in arrivo. Soprattutto nel nord della Germania, novembre è stato due/tre gradi troppo caldo, rispetto alla media dello stesso mese dell’anno precedente.

Già ottobre e tutta l’estate 2022 sono stati eccessivamente siccitosi. Solo settembre ha portato più pioggia. La mancanza di pioggia e la relativa siccità graveranno anche sui prossimi mesi invernali.

Leggi anche: Quanto è caldo questo inverno in Germania. Difficilmente vedremo la neve

Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 192 €. Scrivi a info@berlinoschule.com

Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter

Immagine di copertina: da Pixabay