Sessant’anni dall’accordo di reclutamento del 1963 tra Germania Ovest e Corea del Sud

Sessant’anni dall’Accordo di Reclutamento tra la Repubblica Federale Tedesca e la Repubblica di Corea

Nel 1963 venne stipulato un Accordo di Reclutamento, tra la Repubblica Federale Tedesca (Germania Ovest) e la Repubblica di Corea (Corea del Sud). Questo accordo prevedeva il reclutamento di minatori e infermiere come lavoratori temporanei, attraverso delle iniziative parastatali o private. Sebbene le cifre esatte delle persone che partirono non siano disponibili, è stato stimato che dall’inizio di questo progetto alla sua fine, nella metà degli anni 70, arrivarono in Germania circa 20.000 coreani.

Minatori e infermiere nella Repubblica Federale Tedesca, la causa del boom economico

Spesso il boom economico che si è verificato in Corea del Sud e che l’ha resa un paese ricco e industrializzato, viene definito un miracolo. In realtà, è stato frutto di una meticolosa preparazione, che consiste anche in questo accordo di reclutamento di lavoratori nella Repubblica Federale Tedesca. Lo lo scopo di questo piano era di attrarre capitale straniero in Corea del Sud. L’allora presidente Park Chung-hee, si recò in nella Repubblica Federale Tedesca nel 1964, per ottenere dei prestiti e offrì come garanzia per il rimborso i salari dei lavoratori. Questo piano ebbe notevoli impatti positivi sull’economia della Corea del Sud. Fece aumentare il PIL, facendo crescere il reddito delle famiglie sudcoreane e portò valuta straniera nel paese. Inoltre l’invio di lavoratori all’estero alleggerì notevolmente la pressione sul mercato del lavoro interno.

Oggi la situazione è invertita, e la Corea del Sud attira lavoratori dal sud-est asiatico

Dagli anni 80′ in poi, l’invio di manodopera coreana all’estero venne gradualmente interrotta. Nella Repubblica Federale Tedesca in realtà già a partire dalla metà degli anni 70′. Adesso che la Corea del Sud è un paese ricco e industrializzato invece, attrae manodopera da paesi del sud-est asiatico come Vietnam, Filippine, Thailandia, ma anche dalla Cina. Per questo motivo, è importante portare l’attenzione sulle condizioni dei lavoratori, anche alla luce di quello che accadde 60 anni fa ai 20.000 coreani che si recarono nella Repubblica Federale Tedesca, come manodopera temporanea.

Attratti dal sogno di un futuro migliore

All’epoca, negli anni 60′, i coreani che si trasferirono in nella Repubblica Federale Tedesca, vi andarono con il desiderio di una condizione di vita migliore. Partirono attratti dall’idea di poter ricevere un’istruzione migliore, in un paese più liberale rispetto alla Corea di allora. In realtà, le loro aspettative vennero ampiamente deluse. Non ricevettero nessun supporto per un’integrazione linguistica e culturale e vennero lasciati a loro stessi, in poche parole. Anche le loro mansioni, spesso non erano congrue alla loro preparazione, a volte superiore.

Le infermiere coreane divennero vittime di sessualizzazione e esoticizzazione

È da notare che all’epoca l’opinione pubblica sul popolo coreano era viziata da razzismo, sessismo, esoticizzazione. Particolarmente vittime di ciò, furono le infermiere coreane che si recarono nella Repubblica Federale Tedesca. L’immagine delle donna coreana venne idealizzata conferendole un aspetto sottomesso conforme all’ideale patriarcale, e addirittura, vennero aperte discussioni sulla loro desiderabilità esotica.

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Immagine presa da: pixabay