Oltre un 1,5 milioni di tedeschi dedicano all’affitto più di metà del proprio stipendio
In Germania 1,5 milioni di tedeschi dedicano all’affitto più di metà del proprio stipendio
Secondo lo studio dell’agenzia federale tedesca Destatis (Statisches Bundesamt), nel 2022 quasi 20 milioni di persone in Germania hanno speso un quarto del loro stipendio in affitti. Il costo dell’affitto di 1,5 milioni di queste famiglie arriva a coprire oltre il 40% del loro reddito. A pagarne le conseguenze è soprattutto chi vive nelle grandi città. Aumentano significativamente anche i costi dell’energia, a causa dell’invasione Russa e dell’inflazione che rimarrà al 7% nel 2023 secondo quanto ha annunciato Joachim Nagel, dirigente della banca centrale tedesca.
Inverso andamento di tendenza, invece, per le case in vendita: i prezzi sono in calo a causa di una scarsa domanda, dovuta all’innalzamento dei tassi d’interesse e alla perdita del potere d’acquisto. Una differenza significativa che mette in luce una vita difficoltosa per le famiglie trasferite a Berlino.
L’aumento degli affitti e l’inflazione su bollette e tassi d’interesse
Lo studio di Destasis mostra come le famiglie inquiline abbiano dovuto utilizzare in media il 28,9% del loro reddito per l’affitto lordo. Ma oltre al rapporto tra affitto e reddito ci sono anche importanti differenze nell’affitto per metro quadrato: a parità di metri quadri, per chi vive in una grande città l’affitto è mediamente più alto di 105 euro. Strette nella morsa tra alti tassi e affitti esagerati, le famiglie non sembrano avere molte possibilità.
L’inflazione non intende scendere e ciò ha come effetto un rincaro delle bollette; ma a rendere più difficoltosa la situazione sono gli strumenti per far fronte all’inflazione, ossia l’innalzamento dei tassi d’interesse che grava sull’economia rendendo più onerosi i prestiti alle imprese e alle famiglie che sono intenzionate ad acquistare immobili.
I prezzi reali calano ma l’affitto sale
L’enorme richiesta di affitti nelle grandi città tedesche e il conseguente innalzamento dei prezzi dovuto a ciò ha portato al Mietendeckel (Tetto di affitti), la proposta di legge sul tetto degli affitti considerata incostituzionale nel 2021.
Ma diverso è il discorso per quanto riguarda il mercato immobiliare, infatti il prezzo medio degli appartamenti è diminuito del 11,78% durante il 2022, in netto contrasto con la crescita del 7,68% dell’anno precedente. La domanda, in questo caso, si sta attenuando, sempre a causa dell’aumento dei tassi di interesse e dei costi di costruzione, insieme alla diminuzione del potere d’acquisto causata dall’aumento dell’inflazione.
Ciò ha portato al rallentamento di diversi sviluppi edilizi residenziali. Nei primi undici mesi del 2022, i permessi di abitazione sono scesi del 5,7% dopo un’aumento annuo del 3,4% nel 2021 e del 2,2% nel 2020, secondo l’Ufficio federale di statistica.
Un rapporto preoccupante
Questo rapporto squilibrato tra case in affitto e case in vendita potrebbe essere preoccupante a causa dei suoi risvolti dannosi sugli affittuari, costretti a pagare sempre di più a causa della saturazione del mercato. I prezzi tendono a salire all’aumentare della domanda e a rimetterci sono prima di tutti le famiglie, che non possono permettersi l’acquisto di immobili a tassi così alti e che sono quindi costrette a versare metà del proprio reddito in affitti senza poter investire in turismo, istruzione e reinvestimenti.
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