Navi ONG tedesche ricevono fermo di 20 giorni
Sea Eye 4 e MareGo, navi ONG tedesche, non rispettano l’ordine della Guardia Costiera Italiana. Ricevono fermo di 20 giorni.
La nave ONG tedesca Sea-Eye dopo aver ricevuto il fermo di 20 giorni per non aver rispettato l’ordine di recarsi al porto assegnato, quello di Ortona, dichiara: “Si tratta di un altro riprovevole tentativo di criminalizzare il salvataggio in mare per giustificare un’azione statale sempre più brutale” e “Il fermo della nave è un atto brutale che blocca i soccorsi”. La nave di salvataggio avrebbe ignorato l’ordine della Guardia Costiera italiana. Avrebbe salvato 17 persone nella zona di ricerca e soccorso libica e poi proseguito recuperandone altre 32 nella zona SAR maltese, senza rientrare nel porto di Ortona il prima possibile, come ordinato.
Anche la MareGo riceve il fermo di 20 giorni di fermo, insieme alla Sea Eye 4
Dopo aver effettuato il salvataggio di 37 migranti, la nave ONG tedesca “MareGo” è giunta al porto di Lampedusa, violando l’ordine di dirigersi verso il porto di Trapani, assegnato come porto di sbarco dei migranti dal Ministero dell’Interno. Secondo l’equipaggio della MareGo, sarebbe stato “irragionevole” navigare verso Trapani a 32 ore di distanza. Anche questa violazione vale 20 giorni di fermo, come per la ONG tedesca Sea Eye 4.
La Sea Eye 4 non avrebbe avuto altra scelta
Nelle aree SAR operano le imbarcazioni che prestano assistenza alle navi in difficoltà. Le regole di “Search and rescue” sono contenute nella Convenzione internazionale sulla ricerca e il salvataggio marittimo, siglata ad Amburgo il 27 aprile 1979. “La Sea-Eye 4 ha interrotto la sua rotta verso Ortona martedì sera”, spiega il suo portavoce “a causa di una richiesta di soccorso da parte di un’imbarcazione con più di 400 persone nella zona SAR maltese. Alla fine l’imbarcazione è stata avvistata dall’aereo di ricerca civile Seabird. Dato che nessun attore statale ha confermato il coordinamento dell’emergenza marittima e che Malta non coordinava emergenze da molti mesi, la Sea Eye 4 non aveva alternative, se non compiere la missione di salvataggio”.
I porti assegnati sarebbero troppo distanti secondo la Sea Eye 4
Gorden Isler, presidente di Sea-Eye 4, sostiene che spesso i porti assegnati sono troppo distanti: “vorrà dire sempre che dovremo scegliere durante il viaggio se rispondere a più richieste di soccorso in arrivo, oppure no. E naturalmente lo faremo anche se questo dovesse comportare accuse di violazione delle leggi italiane”.
Secondo Molteni: “Bene il fermo delle navi Ong”.
Nicola Molteni è un politico italiano, deputato della Lega Nord dal 2008 e sottosegretario di Stato al Ministero nel Governo Meloni. ” Alla successiva violazione scatta il sequestro. Il governo non delega il controllo delle frontiere e il soccorso a navi private, battenti bandiera straniera, finanziate da Stati esteri”, ha scritto Molteni in un post sul suo canale Instagram.
Sea Eye 4 e MareGo avrebbero violato il Decreto Piantedosi
Matteo Piantedosi è il Ministro dell’Interno del Governo Meloni, dal 2022. Il Decreto Piantedosi è stato varato per la necessità di distinguere tra i cosiddetti salvataggi “occasionali”, a cui sono tenute tutte le imbarcazioni in caso di presenza di naufraghi, e le operazioni sistematiche di soccorso condotte dalle organizzazioni non governative di cui fanno parte Sea Eye 4 e MareGo, le quali sarebbero un incentivo alla partenza dalle coste africane.
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