La tedesca Rheinmetall sta negoziando l’apertura di una fabbrica di carri armati in Ucraina
La pulizia di immagine della Rheinmetall da produttrice di armi a “portatori di pace”: carri armati come strumenti di pace
La Rheinmetall, industria tedesca nel campo degli armamenti, ha visto il prezzo delle azioni raddoppiato dallo scoppio della guerra in Ucraina. Il valore dell’azienda si aggira intorno ad i 15 miliardi. L’azienda si inserisce in uno scenario di forte espansione dell’industria bellica.
La Rheinmetall afferma di aver aumentato l’organico con 1200 dipendenti dall’inizio del conflitto, con un complessivo di circa 30 mila dipendenti in tutto il mondo di cui la metà sono in Germania.
L’azienda, nei prossimi anni, prevede una risalita del fatturato, nel settore militare, del 15-20% all’anno. L’azienda ha, quindi, beneficiato molto dallo scoppio della guerra.
Il capo dell’azienda, Armin Papperger, ha affermato al giornale «Rheinische Post»: «Per circa 200 milioni di euro si può costruire uno stabilimento Rheinmetall in Ucraina». Con questa soluzione, l’azienda sarebbe in grado di produrre 400 carri armati Panther all’anno.
Rheinmetall vuole una sua fabbrica di Panther in Ucraina
La volontà di incrementare la produzione di Panther direttamente in Ucraina deriva dal bisogno assodato, della stessa, di 600-800 carri armati per vincere la guerra. Questo è ciò che ha affermato il presidente della Rheinmetall, Armin Papperger, giustificando i colloqui con il governo ucraino.
La difesa degli impianti dall’aviazione russa, dice Papperger, non sarebbe un problema: “La protezione antiaerea non sarebbe difficile.”
Für Panther-Produktion: Rheinmetall will Panzer-Fabrik in der Ukraine aufbauen https://t.co/uKeOBe0uI3
— Rheinmetall (@RheinmetallAG) March 4, 2023
Rheinmetall pronostica una guerra lunga, per affari duraturi
Attualmente l’azienda ha messo a disposizione 250 carri armati nel conflitto ucraino. Armin Papperger, presidente della Rheinmetall ha detto “Abbiamo già reso operativi più di 40 veicoli da combattimento Marder, ce ne saranno circa cento entro la fine dell’anno. Su 50 Leopard 2A4, circa 30 carri armati sono pronti. Inoltre, ci sono circa un centinaio di Leopard 1 di vecchio design, di cui possiamo rendere 88 di nuovo utilizzabili dal punto di vista odierno.”
Nelle dichiarazioni del presidente emerge un’oscuro auspicio che la guerra si porti avanti ancora per anni.
Un business poliedrico ma monotematico: dai “Puma” ai “Leopard” il passo è breve
Dalla collaborazione della Rheinmetall con Krauss-Maffei Wegmann (KMW) è nato un “bambino problematico”, scrive il Tagesschau: il Puma. Il carro armato “Puma” ha causato danni all’azienda di Düsseldorf. A metà dicembre i 18 carri armati inviati in Ucraina sono risultai non idonei alla loro funzione durante un’esercitazione di tiro della Bundeswehr.
Oltre alla semplice produzione dei carri armati, l’azienda si renderà ancor più necessaria nella riparazione dei Leopard immessi sul mercato bellico. Nonostante la Rheinmetall non abbia prodotto tali carri armati, li aveva acquistati anni fa, appropriandosi, così, di un’altra fetta di guerra.
Un mercato bellico in estrema crescita, sembra giustificare la produzione in serie di armi “pesanti” che seguono il mercato con gli occhi chiusi e i portafogli pieni.
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Immagine di copertina: Rheinmetall