La Germania teme la Cina e ridiscute l’ok agli investimenti di Pechino nel porto di Amburgo
Amburgo: il governo potrebbe vietare l’acquisizione da parte della compagnia COSCO della quota di minoranza nel terminal “Tollerort”, arrivando a ripensare l’intero accordo portuale con la Cina.
Il porto di Amburgo diventa una “infrastruttura critica”
Mercoledì 12 aprile, un portavoce del governo tedesco ha affermato che è in corso una rivalutazione dell’accordo di partecipazione della compagnia cinese COSCO ad uno dei tre terminal della società di logistica HHLA (Hamburger Hafen und Logistik) nel porto di Amburgo. Ciò è avvenuto dopo che l’Ufficio federale per la sicurezza informatica (Bisi) ha classificato il terminal portuale “Tollerort” come “infrastruttura critica” mettendola, pertanto, sotto protezione speciale.
Il cambio di valutazione non obbliga necessariamente le autorità governative ad annullare l’accordo con la compagnia cinese, ma apre una fase critica. Questo perché i promotori dell’intesa evidenziavano il fatto che l’accordo riguardasse la partecipazione della compagnia cinese ad una quota minoritaria di un terminal del porto, non all’ingresso ad una infrastruttura critica.
Attualmente, la decisione dell’autorità statale per la sicurezza digitale, riporta in auge coloro che erano contrari all’accordo fra la “Hamburger Hafen und Logistik” e la COSCO.
L’importanza dell’accordo commerciale con la Cina
Le infrastrutture sono ritenute “critiche” se di estrema rilevanza per la “comunità statale”: in caso di danneggiamento, all’approvvigionamento necessario per il paese e, altre conseguenze drammatiche, “comporterebbero problematiche” alla sicurezza pubblica. Il porto di Amburgo, uno dei più grandi d’Europa, ricopre un’ importanza strategica per la Germania.
L’accordo fra la “Hamburger Hafen und Logistik” e la COSCO prevedeva l’acquisizione del 35% del terminal. Il cancelliere Scholz, da sempre interessato a trovare una soluzione soddisfacente, ha concesso al gruppo cinese una quota del 24,9% affinché, Pechino, non possa in alcun modo avere possibilità di influenzare le decisioni della società che gestisce il terminal portuale.
L’amministratrice delegata di HHLA, Angela Titzrath, ha ribadito l’importanza dell’ingresso di COSCO, sottolineando come la Cina rivesta un ruolo commerciale strategico nel porto di Amburgo. Il gruppo HHLA, inoltre, era già stato classificato, secondo criteri precedenti, come infrastruttura critica; la valutazione del Bsi, quindi, non comporta cambiamenti significativi per l’azienda. A sostegno sono accorse tutte le organizzazioni imprenditoriali e le forze politiche di Amburgo (con qualche distinguo dei Verdi locali).
Quale futuro per l’intesa Germania – Cina?
Sta di fatto che, in seguito al cambio della valutazione dell’infrastruttura, alcune forze politiche a livello federale (Verdi, CDU, in parte FDP) ritengono che, dopo ciò che si è verificato con il caso del Nord Stream 2, sia opportuno attenzionare tutti i nuovi accordi commerciali e politici con Stati autoritari come la Cina. Permangono preoccupazioni: il rischio che i servizi cinesi possano accedere a informazioni sensibili sul trasporto di beni militari attraverso l’accesso ai sistemi informatici dei porti, accuse definite da Pechino “eccessivamente paranoiche”.
“La parte tedesca è chiara sui dettagli della questione del porto di Amburgo, speriamo che si astenga dal politicizzare la cooperazione commerciale, trasformandolo in qualcosa di ideologico e di sicurezza, e ponendo barriere a tale cooperazione”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin.
Si vedrà quanto, anche il governo federale (a guida SPD) cambierà opinione, e quanto la nuova rivalutazione del terminal del porto di Amburgo inciderà sugli ultimi passaggi dell’accordo con COSCO.
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Immagine di copertina: Pixabay