Berlino, ambasciatore israeliano cacciato da café di un ebreo che non ama la politica attuale di Israele
Un israeliano espatriato a Berlino ha espulso l’ambasciatore israeliano in Germania dal suo caffè come dichiarazione politica nel mezzo della crisi in corso in Israele
Avi Berg, proprietario del Cafè Dodo, ha cacciato l’ambasciatore israeliano Ron Prosor dal suo locale. L’evento è testimoniato proprio da un post su Facebook di Berg: “non era il benvenuto nel mio caffè“ perché “rappresenta Israele, e poiché attua una politica invalida e manipolatrice, che afferma che qualsiasi critica a Israele è antisemita.” Secondo lui, aggiunge, “Quella politica afferma che io e i miei colleghi siamo antisemiti.” Il ristoratore si è rivolto all’ambasciatore in maniera non sgarbata ma molto decisa. L’invito ad andarsene è stato subito accolto e Prosor con le guardie del corpo hanno abbandonato il Cafè.
Jewish Telegraphic Agency ha intervistato tramite Facebook Messenger Avi. “Vorrei sottolineare che ho fatto quello che ho fatto specificamente perché l’ambasciatore non è un individuo ma un rappresentante ufficiale dello stato di Israele”, “e dal momento che lui e l’ambasciata sono profondamente coinvolti nel fare pressioni sul Bundestag e sui media e sulle istituzioni tedesche per bloccare qualsiasi critica a Israele e per etichettare qualsiasi critica del genere come antisemitismo. Questa diplomazia è attuata in tutto il mondo, ma è particolarmente efficace in Germania… Questa politica è anche molto dannosa nella lotta contro il vero antisemitismo!”
Avi Berg non è un eccezione
Stime approssimative dicono che circa 10.000 israeliani vivono a Berlino. Molti sono politicamente di sinistra e critici nei confronti delle politiche di Israele.
In questo caso Avi si è fatto portavoce di una critica all’International Holocaust Remembrance Alliance. Il bersaglio è la definizione fornita dall’ente di antisemitismo. Il dibattito si è acceso per il fatto che all’interno di questa definizione rientrano anche le critiche allo stato di Israele.
Israele è attualmente impantanato in una crisi politica per la spinta del governo di destra a indebolire il sistema giudiziario del Paese. Un movimento di protesta di centinaia di migliaia di persone contro la legislazione ha raggiunto l’apice all’inizio di questa settimana. I manifestanti hanno bloccato le principali autostrade e sono stati affrontati con cannoni ad acqua.
Il ristoratore sottolinea che le sue azioni riguardano esclusivamente la politica del governo e non sono antisemite
Avi Berg è un membro dell’associazione “Jewish Voice for Just Peace in the Middle East”. Secondo l’esperto Levi Salomon, amministratore delegato dell’associazione “Jewish Forum for Democracy and Against Antisemitism”, ci sono “molti esempi di ‘Jewish Voice’ a sostegno di posizioni antisemite.“
Il proprietario del caffè israeliano ha accusato l’ambasciata in Germania di condurre una “caccia alle streghe contro chiunque non sostenga il governo israeliano” ed è ben noto per le sue opinioni sull’approccio della Germania all’antisemitismo. Berg, sempre su Facebook, ha annunciato che la definizione di sionismo significa che “qualsiasi critica a Israele è antisemita e questo ha conseguenze molto dure per la libertà di opinione in Germania”.
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Immagine: Pixabay.