Continuano le proteste degli israeliani contro la riforma giudiziaria anche a Berlino

A Berlino gli israeliani vogliono scendere di nuovo in piazza contro la riforma della giustizia Netanyahu che dovrebbe essere approvata a fine mese

Già a marzo, gli oppositori della riforma giudiziaria israeliana avevano manifestato contro la visita a Berlino di Benjamin Netanyahu. Il primo ministro di Israele, nei mesi precedenti, non si è fermato, e gli israeliani di Berlino vogliono protestare di nuovo contro la riforma che minerebbe lo stato di diritto del Paese.

Gli israeliani a Berlino temono per la democrazia in Israele

Si stima che circa 30.000 israeliani abitino ora a Berlino: la migrazione è cresciuta negli ultimi anni. Centinaia di israeliani che abitano nella capitale tedesca avevano già manifestato contro il governo israeliano e contro la ristrutturazione del sistema giudiziario, una misura sicuramente liberticida e che rafforzerebbe il primo ministro a scapito degli organi parlamentari.

Negli scorsi giorni, il governo ha adottato un elemento centrale della riforma della giustizia che dovrebbe essere completata entro la fine del mese. In Israele la voce del popolo si è già fatta sentire, ma è stata repressa duramente dalle forze dell’ordine. Sono già diventate virali le immagini dei manifestanti travolti e calpestati dai cavalli della polizia, e secondo gli expat israeliani bisogna rendere visibile la voce dei dissidenti non solo in Germania ma ovunque. Si stima che lo scorso sabato più di mezzo milione di persone abbiano manifestato contro la riforma giudiziaria in tutto Israele, il quale conta in tutto circa 10 milioni di abitanti.

Perché si protesta?

Le persone non protestano solamente per la riforma della magistratura, che rischierebbe di dare troppi poteri al primo ministro, ma per tutto l’estremismo nel governo. La legge prevista dal governo religioso di destra eliminerebbe la clausola di ragionevolezza che aveva permesso all’alta corte di Israele di giudicare le decisioni del governo come “inappropriate”, e minerebbe la separazione democratica dei poteri.

Netanyahu aveva lamentato le troppe ingerenze della magistratura nell’esecutivo, e aveva quindi proposto di limitarne i poteri. Per il premier israeliano, questa misura rifletterebbe “il volere degli elettori”, ma già gli Stati Uniti hanno lamentato che maggioranza minima con cui sia passato il voto.

All’interno di un Paese già senza costituzione, questa riforma anti-democratica vuole dare al governo un grande controllo sulla magistratura non solo a fini personalistici, per aiutare Netanyahu con le accuse di corruzione e il suo entourage (come il ministro e leader religioso Arieh Deri) coi reati fiscali. La legge fornisce al governo un potere quasi illimitato, permettendogli anche di portare avanti senza dissenso piani efferati come la colonizzazione e l’occupazione armata dei territori palestinesi, oltre che misure controverse che limiterebbero i diritti umani. 

La paura delle persone per il governo di destra religioso in Israele

Nonostante Tel Aviv sia una delle città più LGBTQIA+ friendly del mondo, le persone della comunità queer, insieme alle persone di sinistra, alle donne e ai liberali, si sentono sempre più insicure in Israele per la crescita di importanza dei religiosi nel governo. Per questo, Berlino è diventata una delle mete preferite per gli expat israeliani, e in particolare per le persone LGBT+, ma l’antisemitismo è in crescita anche tra i tedeschi.

Tuttavia, molti israeliani trapiantati in Germania non hanno speranze che il governo tedesco possa esercitare alcuna pressione su Israele, dal momento che anche le pressioni americane sul governo Netanyahu hanno fallito.

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Foto da: Pixabay