Barbara Campanini: la ballerina italiana alla corte di Federico II

Barbara Campanini, ballerina parmense famosa in Europa per le sue esibizioni a Parigi, Londra, Berlino.

di Antonietta Pezzullo

Barbara Campanini, ballerina parmense è tra le figure italiane del Settecento note in Europa per le sue esibizioni a Parigi, Londra, Berlino. Ma anche per la bellezza, l’intelligenza e carisma. Una donna estremamente moderna, innovativa e indipendente per il suo tempo. Dalla figura alta, slanciata, conosciuta anche come la Barberina.

Gli inizi

Nata a Parma il 27 settembre del 1721 da un ex ballerina vedova, Barbara Campanini studia danza con le due sorelle Marianna e Domitilla. La sua passione nasce a sette anni dopo aver assistito a un Carosello al Teatro Farnese nel 1728. Presto diventa l’allieva del coreografo e ballerino Antonio Rinaldi Fossano, che la porta con lui a Torino e a Parigi nel 1739 all’Academie Royale de musique.
Sviluppa nuove tecniche di virtuosismo introducendo il ballet d’action, il salto, portando al successo i Talents e conquistando i teatri. Si cimenta nella danza nobile e nel genere pastorale e brillante. Tra i grandi successi si ricordano negli intermezzi dell’Adriano in Siria e nel terzo, dove interpreta una statua.

Una figura innovativa, indipendente e internazionale

La sua arte la porta a esibirsi a Torino a Parigi a Londra al Covent Garden. Ritorna di nuovo a Parigi nel 1743 accettando una ricca proposta del principe di Carignano. E durante uno spettacolo viene notata dal ministro prussiano M. de Chambrier, della corte di Federico II, che le propone un contratto per esibirsi a Berlino. Ma Barbara si pente subito dell’accordo e decide di rifugiarsi a Venezia con un suo amante Lord James Stuard de Mackenzie.
La sua fuga diventa un caso diplomatico e dopo varie vicissitudini Federico II decide di bloccare l’ambasciatore Veneziano in Inghilterra, fino a quando non le fosse restituita dalla Serenissima la ballerina. A quel punto le autorità della Repubblica di Venezia non avendo altra scelta ed essendo sotto il controllo di Maria Teresa d’Austria, consegnano la ballerina, che arriva a Berlino l’8 maggio 1744.
Ottiene una volta arrivata alla corte di Federico II un grande successo e molto denaro, conquistando tutti. Inoltre, la sua dimora alla Bahrenstrasse è un punto di riferimento per gli intellettuali e le personalità del momento. Lord James Stuard invece a malincuore viene rimandato a Londra dalle autorità.
Campanini si esibisce fino al 1748, poi annuncia il suo ritiro per sposare il barone Charles Louis De Cocceji suscitando un nuovo scandalo. Nel 1759 però si separano e si ritira nel castello di Barschau.
In una lettera chiede a Federico Guglielmo II di lasciarle il titolo di contessa, in cambio costruisce un asilo per le fanciulle nobili disagiate della Slesia. L’Istituto da lei fondato resta sotto la protezione del Re e con la sua morte i suoi beni passano allo Stato.

La rivalsa sociale ed artistica

Barbara, la ballerina nata da una famiglia umile diventa non solo un’innovativa e affermata ballerina, ma anche una ricca nobile. Viene ricordata anche per il grande temperamento, che sfida persino Federico II tra virtuosismi, capricci e fughe. Si spegne, il 7 giugno 1799 a Lubin, durante una passeggiata nel suo giardino per un aneurisma e viene sepolta nella chiesa di Hochkirch.

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