A Berlino c’è stata una dimostrazione pro-Palestina piena di slogan antisemiti

Dimostrazione a Berlino: l’indignazione della politica per il sospetto antisemitismo

Sabato scorso, 8 aprile 2023, si è tenuta tra Kreuzberg e Neukölln – quartieri con una folta comunità araba e musulmana – una dimostrazione in supporto delle rivendicazioni palestinesi e contro lo stato d’Israele. Apparentemente, durante le proteste si sono sentiti cori e urla che inneggiavano all’odio, di stampo antisemita. Il fatto ha subito scatenato la reazione indignata dell’ambasciatore e dei media israeliani, nonché la condanna da parte delle autorità politiche cittadine e nazionali.

Tuttavia, bisogna ancora accertare l’accaduto: martedì, un portavoce della polizia ha dichiarato che si sta indagando su un caso specifico di incitamento all’odio. Se al momento la traduzione dei canti ascoltati dall’interprete non ha rivelato alcun contenuto punibile, è anche vero che le associazioni palestinesi a Berlino stanno assumendo posizioni sempre più radicali e un atteggiamento potenzialmente più aggressivo. La tensione tra arabi musulmani ed israeliani è al momento altissima anche a causa dei recenti fatti del Monte del Tempio.

L’accusa di antisemitismo

L’osservatorio sui movimenti anti-democratici Democ ha denunciato i cori antisemiti attraverso la pubblicazione di un video. Alla dimostrazione di Berlino, qualcuno avrebbe urlato “morte agli ebrei” e “morte a Israele”. Anche l’attuale presidente della Società tedesco-israeliana ha esposto denuncia. L’ambasciatore israeliano in Germania, Ron Prosor, ha accusato i presunti colpevoli di “approfittarsi delle libertà in Germania” e affermato che “è stata superata ogni possibile linea rossa” e che “è incomprensibile come la manifestazione abbia potuto svolgersi in questa forma”. Viene quindi messa in discussione l’inazione della polizia, presente alla manifestazione, che non ha fermato i dimostranti.

L’atteggiamento della politica

La senatrice degli Interni di Berlino Iris Spranger (SPD) ha commentato su Twitter: “Condanno qualsiasi tipo di minaccia e dichiarazione antisemita. L’odio non ha posto nella nostra società”. Anche il ministro federale della Giustizia Marco Buschmann (FDP) è intervenuto sullo stesso social: “Quando gruppi cantano ‘Morte agli ebrei’ nelle strade tedesche, c’è un primo sospetto di incitamento del popolo”. Sia per la sua storia che per la recente recrudescenza del conflitto arabo-israeliano, la Germania ha mantenuto il pugno di ferro contro l’antisemitismo.

Infatti, i berlinesi che l’anno scorso hanno celebrato la Giornata della Nakba – il giorno che ricorda l’espulsione dei palestinesi dalla loro patria – sono stati arrestati anche solo per aver portato bandiere palestinesi o indossato la kefiah. Anche la manifestazione Al-Quds, che normalmente si svolge il 15 aprile a Charlottenburg, è stata cancellata quest’anno e in città si è parlato di un divieto permanente della dimostrazione. Ma per la Società tedesco-israeliana non è abbastanza, che infatti chiede la messa al bando di Semidoun, la rete di solidarietà con i prigionieri palestinesi, illegale in Israele già dal 2012.

Torna l’alta tensione nel conflitto arabo-israeliano

Il raid israeliano avvenuto mercoledì 5 aprile presso la moschea di Al-Aqsa ha provocato un’escalation del conflitto, iniziato formalmente più di 70 anni fa. La moschea si trova sulla collina del Monte del Tempio di Gerusalemme, un luogo sacro sia per l’islam sia per l’ebraismo. Il sito è dunque al centro di una disputa fra le due comunità.

Negli ultimi 20 anni, a seguito della seconda Intifada e della presa del potere dell’ultradestra al governo israeliano, una risoluzione pacifica sembra essere sempre più lontana. Di recente, nel 2021 erano avvenuti altri scontri a Gerusalemme, mentre il confine con la striscia di Gaza rimane una zona di guerra sotto i missili di ambe le parti. Infatti, anche associazioni palestinesi radicali come Hamas impediscono una risoluzione diplomatica del conflitto o, quanto meno, una distensione.

Leggi anche: Germania, preoccupante aumento di casi di antisemitismo – Berlino Magazine

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Immagine di copertina: Foto di Chen da Pixabay