Berlino, subito vandalizzate tre nuove pietre d’inciampo per ricordare una famiglia ebrea

Danneggiate intenzionalmente tre pietre d’inciampo dedicate a una famiglia ebrea – erano state posate solo un giorno prima

Nel quartiere di Schöneberg a Berlino tre “Stolpersteine” (in italiano “pietre d’inciampo”) sono state oggetto di vandalismo. Le pietre, situate di fronte al civico 1 di Crellestraße, sono state posate giovedì 29 aprile per ricordare una famiglia di medici ebrei, i Davidsohn. I suoi membri furono perseguitati e uccisi durante il periodo nazionalsocialista. La violenza nei loro confronti però sembra proseguire ancora oggi, visto che, solo un giorno dopo la collocazione delle Stolpersteine, queste sono state graffiate e spruzzate con l’acido. A notare i danni, verso le 18 di venerdì 30 aprile, è stata la coordinatrice del progetto “Stolpersteine Berlin” per il quartiere di Schöneberg. La polizia di Berlino conduce ora un’indagine per sospetto di danni materiali per motivi politici.

Un atto di vandalismo avvenuto alla luce del sole

Il consigliere comunale per l’istruzione di Tempelhof-Schöneberg, Matthias Steuckardt, si è detto piuttosto preoccupato del fatto che un simile atto vandalico sia avvenuto in pieno giorno, tra l’altro in una strada piuttosto trafficata. Venerdì mattina, infatti, le pietre d’inciampo erano ancora intatte ed erano anche state lucidate, sebbene qualcuno avesse rimosso i fiori che erano stati lasciati sul posto. Il colpevole si è evidentemente sentito piuttosto sicuro e libero di agire, nonostante non fosse buio. Purtroppo è già la seconda volta che nello stesso luogo le Stolpersteine vengono danneggiate. La prima, posata nel marzo del 2019, era stata rovinata dopo pochi mesi e successivamente sostituita. In seguito all’ultimo gesto di vandalismo, le pietre d’inciampo sono state per quanto possibile ripulite e qualcuno vi ha affiancato nuovi fiori.

Stolpersteine Davidoshn

Le Stolpersteine dedicate ai Davidsohn – foto: Museen Tempelhof-Schöneberg

Le Stolpersteine sono dedicate a quattro membri della famiglia Davidsohn – vittime del nazionalsocialismo

Vagando per Berlino, a meno che non si guardi mai per terra, è facile imbattersi in una delle tante pietre d’inciampo in memoria delle vittime del regime nazionalsocialista. Si tratta di speciali sampietrini che presentano una lastra in ottone, sulla cui superficie sono incisi il nome e il destino della persona ricordata. Nel caso della famiglia Davidsohn, una prima Stolperstein era stata posata a Schöneberg già nel 2019, in memoria della pediatra Erna Davidsohn. Le tre pietre aggiunte la settimana scorsa sono invece dedicate ai genitori della donna, Heinrich e Martha Charlotte, e alla sorella Ilse. La loro collocazione è stata resa possibile da una donazione. In Crellestraße 1 si trovava la casa della famiglia, nonché lo studio medico di Heinrich Davidsohn.

La tragica storia della famiglia Davidsohn

Non potendo più esercitare a causa delle sue origini ebraiche, Erna Davidsohn aiutò molti bambini ebrei a fuggire all’estero, accompagnandoli nel viaggio. Lei stessa cercò più volte di ottenere un permesso di espatrio per sé e per la sorella Ilse. Nel 1943 entrambe furono deportate ad Auschwitz, dove Erna fu impiegata come pediatra, morendo però a causa delle terribili condizioni di vita nel campo di concentramento. Ilse invece venne uccisa non appena arrivata. Lo stesso destino spettò alla madre delle due donne, morta a Theresienstadt. L’unico a non essere deportato fu Heinrich Davidsohn, che morì a Berlino nel 1940. Come la figlia Erna, anche lui nel 1938 perse la sua abilitazione alla professione di medico per via delle leggi razziali.

 

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Copertina: ©Bezirksamt Tempelhof-Schöneberg