5 luoghi di Berlino legati al III Reich che puoi ancora visitare

I 5 luoghi del III Reich che si possono ancora visitare Berlino

 

1. LA TOPOGRAFIA DEL TERRORE

Niederkirchnerstraße 8, 10963 Berlin

Da questo luogo venivano impartiti gli ordini per la persecuzione e l’annientamento dei nemici politici del nazionalsocialismo nei luoghi nazionali e all’estero. Qui avevano sede, infatti, a Gestapo (Geheime Staatspolizei) con una propria prigione, il comando delle SS, il servizio di sicurezza delle SE (SD) e la cancelleria del Reich.

 

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2. IL BUNKER DEL FÜHRER

Il Bunker del Fuhrer, costruito nelle immediate vicinanze di dove si trovava la Nuova Cancelleria, è stato riaperto dalla Stasi, la polizia segreta della DDR, per misurarlo e fotografarlo e infine sigillarlo nuovamente. La decisione di sigillare questi luoghi è significativa in quanto “il fuhrer on ha meritato altro che un luogo vuoto, che non serve a dimenticare ma a diminuirne l’importanza.”

Una scelta che tende a evitare possibili pellegrinaggi di filonazisti nei luoghi capitale tedesca.

L’ubicazione del Bunker è solitamente indicata sotto ad un parcheggio non lontano dalla fermata di Wilhelmstraße. Ma è molto probabile che esso si estenda anche al di sotto dei 2711 steli del Memoriale agli ebrei assassinati d’Europa a Cora-Berliner-Straße e che la scelta di collocare proprio lì il memorale non sia stata casuale.

3. CUPOLA DEL REICHSTAG

Platz der Republik 1, 11011 Berlin

Dopo la nomina di Adolf Hitler a Cancelliere del Reich, il 30 gennaio 1933, il palazzo fu incendiato (il 27 febbraio 1933), in circostanze ancora poco chiare e questo fatto può essere letto come l’avvisaglia della fine della democrazia parlamentare in Germania. Questo fatto fornì una preziosa occasione ai nazisti per sospendere gran parte dei diritti civili garantiti dalla costituzione del 1919 tramite il decreto dell’incendio del Reichstag.
Nel 1956, dopo alcuni dibattiti, si decise che il Reichstag, uno dei luoghi più simbolici, non sarebbe stato abbattuto, ma restaurato. Sfortunatamente, la cupola dell’edificio originale era saltata in aria.

Foto di Robert diam da Pixabay

Foto di Robert diam da Pixabay

4. COLONNA DELLA VITTORIA

Großer Stern 1, 10557 Berlin

Innaugurata il 2 settembre 1873. Originariamente il monumento aveva trovato collocazione nei luoghi pressi del Reichstag, ma nel 1938-39 il regime nazista fece spostare il monumento all’interno del parco perché  potesse ospitare nel viale lunghe parate. Nel 1941 terminarono i lavori per l’aggiunta di un quarto blocco ai tre originali, teso a celebrare la recente vittoria sulla Francia. Dopo la guerra, i francesi avrebbero voluto distruggere la colonna, che ricordava le sconfitte inflitte dai tedeschi alla Francia, trovando però la ferma opposizione degli alleati anglo-americani.

Foto di wal_172619 da Pixabay

5. LA CASA DELLA CONFERENZA WANNSEE

House of the Wannsee Conference, Am Großen Wannsee 56-58, 14109 Berlin

Il 20 gennaio 1942 la villa nel sobborgo berlinese di Wannasee ospitò quindici tra i maggiori funzionari del Partito Nazista e del Governo Tedesco. L’intenzione era discutere l’esecuzione di quella che venne definita la “Soluzione Finale alla Questione Ebraica”. Il generale delle SS Reinhard Heydrich organizzò la conferenza in questo luogo per informare i partecipanti dell’esistenza del piano e assicurarsi la loro collaborazione nell’esecuzione della “Soluzione Finale”. L’intento era inoltre rivelare che Hitler stesso aveva affidato ad Heydrich e all’Ufficio Centrale di Sicurezza del Reich il compito di coordinare l’intera operazione.

Le SS e la polizia si erano già accordate con gli Alti Comandi dell’esercito tedesco per l’uccisione dei civili – inclusi gli Ebrei sovietici – nella primavera del 1941. Verso la fine di settembre del 1941, Hitler aveva poi autorizzato l’uso delle ferrovie del Reich per il trasporto degli Ebrei tedeschi, austriaci e cecoslovacchi verso i luoghi occupati della Polonia e dell’Unione Sovietica, dove i Nazisti ne avrebbero poi assassinato la maggior parte.

Gli uomini riuniti a Wannsee non misero mai in discussione se il piano dovesse essere realizzato o meno, ma lavorarono direttamente all’individuazione dei sistemi più adatti per metterlo in pratica.

 

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