Storia del KitKatClub, il locale dell’edonismo berlinese
Un club storico di Berlino che vive tra eccessi e stravaganza. Rivediamo la storia del KitKatClub
Il KitKatClub è un must per tutti i berlinesi. Noto per le sue feste sessualmente disinibite, gli ospiti possono avere rapporti apertamente nella sede. Il motto del club è “fai quello che vuoi ma rimani in contatto con la realtà”. Rivediamo un po’ della sua storia.
Gli Inizi : Simon Thaur
Il KitKat fu fondato nel 1994 da Simon Thaur, regista porno austriaco. Nasce come locale con tre piste da ballo e un’area esterna con piscina dove è possibile ballare musica trance e goa. È decorato con luce ultravioletta e dipinti a colori fluorescenti del pittore berlinese Vigor Calma, alias “Der Träumer”.
Il nome è ispirato al celebre musical “Cabaret“, basato a sua volta sul romanzo di Christopher Isherwood “Goodbye to Berlin“, in cui si raccontano le vicende della licenziosa Berlino del 1931 e di un locale chiamato, appunto, Kit-Kat-Club.
Le sedi e la selezione
Il club si è trasferito tre volte dalla sua apertura nel 1994. Inizialmente aperto in Glogauer Straße nel distretto di Kreuzberg nell’ex Turbine, nel 1999 si è trasferito a Neues Schauspielhaus in Nollendorfplatz e nel 2001 in un altro lotto nel distretto di Tempelhof (che è diventato parte di Schöneberg nel 2000), in Bessemer Straße. All’inizio di luglio 2007 si è spostato infine al SageClub nel quartiere Mitte a Brückenstraße 1.
Per essere ammessi al KitKat si deve superare una selezione molto severa. Per il dress code, vengono privilegiati look stravaganti, la nudità e l’eccesso sono ben visti e anzi incoraggiati. I telefoni sono proibiti per preservare la privacy delle persone all’interno del club.
Nel 2001, quando a Berlino ci fu un’ondata di moralizzazione dovuta a una parentesi politica conservatrice, il KitKat venne più volte reso oggetto di pressioni e addirittura accusato di “istigazione al sesso pubblico”, un reato presente nel codice da tempi precedenti alla seconda guerra mondiale.
Oggi, il KitKatClub è un locale rispettato, dove ognuno può trovare la propria dimensione. Un luogo sicuro, inclusivo e libero da qualsiasi pregiudizio.
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Immagine di copertina: Aleksandar Pasaric