Renzi li acquistò nel 2015 e fu polemica, ora anche la Germania compra i jet F-35

La Germania è pronta ad acquistare 35 caccia F-35

Secondo alcune fonti governative e indiscrezioni, la Germania sarebbe propensa ad acquistare 35 jet da combattimento F-35, costruiti dall’impresa statunitense Lockheed Martin. Nel quadro di ammodernamento dell’aviazione tedesca, gli F-35 andrebbero a sostituire i vecchi Tornado, introdotti 41 anni fa. Questi ultimi sono, ad oggi, gli unici jet tedeschi in grado di trasportare bombe nucleari statunitensi. Gli ordigni sono immagazzinati in Germania, pronti ad essere utilizzati in caso di conflitto. Lo scorso 27 febbraio, il cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva annunciato di voler impiegare 100 miliardi di euro per la difesa. Aveva inoltre predisposto un massiccio aumento della spesa per la protezione militare del paese, che porterà gli investimenti della nazione al di sopra dell’impegno del 2% del PIL. In Italia, con il Governo Renzi, venne stanziata nel 2016 una spesa di 13 miliardi di euro per l’acquisto di 90 cacciabombardieri F-35. Il Parlamento richiese formalmente di dimezzare la cifra. Nacquero inoltre numerose polemiche, derivanti dal fatto che i ricavati non sarebbero rimasti allo Stato, ma sarebbero finiti nelle tasche di aziende private italiane.

La corsa al riarmo della Germania

La Germania avanza nella corsa al riarmo, come non accadeva dai tempi della seconda guerra mondiale. Riarma pensando al domani, non considerando infatti l’attacco militare russo all’Ucraina una crisi isolata. Dimostra, invece, di pensare che nulla sarà come prima. La pressione sul governo è molto forte e cresce su più fronti. Da Kiev arrivano richieste continue per sostenere l’Ucraina contro l’assalto russo. Sul fronte interno, invece, si teme il forte impatto della guerra sull’economia del Paese. Berlino, insieme alla Polonia, è il primo punto di approdo dei profughi ucraini in Europa, e ciò  sta mettendo a dura prova il sistema di accoglienza tedesco.

La polemica su Renzi e sull’acquisto degli F-35 in Italia

In Italia nacque una grande polemica per l’acquisto degli F-35, in particolare per i costi eccessivi dell’operazione. Il Parlamento si espresse in modo chiaro, con una mozione che prevedeva il dimezzamento il dimezzamento della cifra. Nonostante ciò, il governo confermò successivamente il programma di acquisto. Ci fu una grande mobilitazione contro l’acquisto dei caccia, grazie alla campagna “Taglia le ali alle armi”, che aveva anche calcolato come poter investire diversamente i fondi destinati agli F-35. Ad esempio, al costo di un solo F-35, si sarebbero potuti organizzare 26 mila interventi di elisoccorso. In alternativa, si sarebbero potuti costruire 910 alloggi di edilizia popolare, o 37 treni locali per i pendolari, o ancora 92 asili nido pubblici. Il dimezzamento dei costi proposto dal Parlamento fu mai attuato, Renzi subì forti attacchi e critiche, e fu anche annunciata una mozione di sfiducia al Ministro della Difesa Roberta Pinotti. Il Ministero non si fece intimorire, rispondendo in una nota ufficiale e sottolineando che il programma avrebbe generato un forte ritorno industriale.

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Immagine di copertina: ©Wikilmages, da Pixabay