Pirati della plastica, il progetto europeo che offre borse di studio per pulire l’ambiente dall’inquinamento

Progetto europeo per ripulire l’ambiente attivo in Germania dal 2020, ecco chi sono i Pirati della plastica

Plastic Pirates – go Europe!” è il nome del progetto europeo attivo in alcune nazioni dal maggio dello scorso anno e rivolto ai cittadini europei, nello specifico a scolari, teenagers e giovani adulti soprannominati, per l’appunto, “Pirati della plastica”. Gli step da seguire sono piuttosto semplici: alcuni istituti locali si occupano della spedizione dei pacchi contenenti tutta l’attrezzatura necessaria per la raccolta della plastica; dopodiché sta tutto ai Pirati. Si preleva quanta più plastica possibile da fiumi, laghi, mari e torrenti, per poi spedirla in laboratori di analisi.

Volontariato in Germania

Nel 2021 più di 20.000 bambini e adolescenti hanno preso parte alle attività di raccolta. In realtà, in territorio tedesco il progetto era già stato lanciato nel 2020, anno in cui la Germania ha detenuto la presidenza del Consiglio dell’UE. La campagna ambientale, poi, venne estesa nel 2021 agli altri due Paesi in carica all’interno del Consiglio, vale a dire Slovenia e Portogallo, per poi raggiungere anche altri Paesi dell’Unione Europea nel gennaio 2022. In ogni nazione, inoltre, il progetto è supervisionato da istituti partner. Nel caso della Germania, è la Kiel Science Factory a coordinare le operazioni di raccolta dei rifiuti; quest’ultima ha rivolto l’invito a partecipare non soltanto a classi di scolari, ma anche a squadre sportive e vari circoli giovanili.

Per ora, in Germania le operazioni si sono concentrate sulle rive del fiume Sprea, Reno, Danubio e Weser. Lo scopo è, in primo luogo, la sensibilizzazione dei cittadini in merito alla protezione delle acque e all’importanza di un ambiente pulito. Il prelievo di rifiuti effettuato fino ad ora dai Pirati della plastica ha condotto a una sempre più ampia diversificazione di dati di cui si servono i laboratori, cosa che non sarebbe mai accaduta con i team di ricerca convenzionali in un lasso di tempo simile. “Speriamo che molti più partecipanti provenienti dai nuovi stati della Germania si uniscano a noi”, ha dichiarato Dennis Brennecke, uno dei biologi marini impegnato nell’ispezione dei rifiuti raccolti.

Di più sul progetto

La promozione di “Plastic Pirates – Go Europe!” è spettata ai ministeri della scienza, dell’educazione e della ricerca. Per diventare membro è necessario solamente registrarsi come “Pirati della plastica”. L’iscrizione è da effettuare sotto forma di gruppo, poiché le mansioni da svolgere sono troppo corpose per essere adempiute soltanto da un singolo. Solitamente, i giovani tra i 10 e i 16 anni si occupano di esaminare un’area delle rive circostanti precedentemente selezionata, mentre ad altri è destinato il solo compito di controllare la rete di prelievo dei rifiuti immersa nell’acqua. Un altro sottogruppo, invece, si impegna per elaborare i risultati.

Così facendo, i gruppi avranno la possibilità di contribuire al progresso della comunità scientifica attiva in questo campo. Forze giovani e fresche, quindi, occupano le prime file nel progetto, che costituisce un prezioso aiuto anche per team di ricercatori a livello internazionale. “Prima scopriremo cosa sta arrivando agli oceani del mondo”, ha aggiunto Brennecke, “meglio gli scienziati e i responsabili politici saranno in grado di reagire”.

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Immagine in evidenza: © aitoff da Pixabay