La storia del Metropol di Berlino, prima teatro poi club dove suonarono anche U2 e Depeche Mode
Tra i famosi locali notturni della Berlino Ovest degli anni ’70, oggi resta solo il Metropol. Riaperto nel 2019, si lascia alle spalle più di un secolo di storia.
Prima teatro, poi cinema a luci rosse e infine club. Il Metropol è ancora oggi un pezzo di storia che ricorda i frenetici e trasgressivi anni ’70 e ’80. Nel 2019, dopo un periodo di chiusura al pubblico, riapre per ospitare eventi, concerti e party esclusivi. Prima di dare spazio ai concerti di grandi artisti e gruppi internazionali, però, il Metropol era ben altro.
Un edificio in stile Art Nouveau nel quartiere di Schöneberg.
Costruito intorno al 1906 a Nollendorfplatz (Schöneberg) dagli architetti Bosnau e Knauer, il Metropol era inizialmente un teatro e una sala da concerto. È stato il regista teatrale Erwin Piscator, drammaturgo tedesco che portò in Germania il teatro proletario, a far conoscere al teatro di Schöneberg la fama che meritava. Macchinari sofisticati e gigantesche scenografie erano all’ordine del giorno per Piscator e i suoi spettacoli sempre più all’avanguardia. Ma le rappresentazioni al Theater am Nollendorfplatz – così rinominato dal drammaturgo stesso – erano soltanto la ciliegina sulla torta: a rendere il tutto ancor più grandioso erano il palcoscenico girevole più moderno d’Europa, il ristorante di birra e vino e infine il giardino esterno. 1108 posti disponibili e una sala, la Mozartsaal arredata fastosamente e tutta rivestita in legno di mogano.
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Dopo la Seconda Guerra mondiale il teatro di Nollendorfplatz diventò un cinema a luci rosse e un club alternativo
Il teatro, rinominato Neue Scala, iniziò ad ospitare commedie e operette di poco successo, fino a diventare nel 1951 un cinema a luci rosse dal nome Metropol.
Il Metropol si trasformò, ancora una volta, nel 1977 in uno dei club più famosi di Berlino Ovest offrendo unici e maestosi spettacoli laser. Alla fine degli anni ’70 il club si confermò il protagonista della vita notturna berlinese.
Ospiti affezionati del club erano artisti come Neil Tennant, cantautore del duo Pet Shop Boys e Bela B., batterista del gruppo punk Die Ärtze. Il Metropol è stato anche tappa di alcuni tour di band esordienti: i giovanissimi U2 suonarono qui nel 1981, mentre i Depeche Mode tennero il loro primo concerto proprio a Berlino nel 1982. Anche grandi voci del calibro di Tina Turner e David Bowie si sono esibite al Metropol. Ma il locale fu anche set cinematografico. Nel 1985 Lamberto Bava ambientò proprio dentro al Metropol gran parte dell’horror splatter Démoni, prodotto da Dario Argento.
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Il successo del Metropol svanisce negli anni ’90, ma il locale riapre con lo stesso nome nel 2019
Il Metropol perse il suo fascino vent’anni dopo, e nei primi anni 2000 lascia i suoi locali al KitKat Club, discoteca berlinese che infrange – ancora oggi in altre sedi – ogni tabù.
Nel 2005 la nuova ed elegante discoteca GOYA prende il posto del KitKat Club: un progetto costato undici milioni di euro quello di Hans Kollhoff, finanziato anche da numerose celebrità. Ma il successo del GOYA è durato ben poco, tanto che pochi mesi più tardi ha chiuso le sue porte.
Dopo un periodo di chiusura al pubblico, il 27 settembre 2019 il locale riapre i battenti con il leggendario nome “Metropol”, ma continua ad essere utilizzato come luogo di eventi, concerti e feste esclusive.
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Immagine di copertina: Il Metropol di Berlino ©Tsholding da Wikipedia CC4.0