La sindaca di Berlino vieta le bandiere ucraine e la decisione non è piaciuta a nessuno

A Berlino sono state vietate le bandiere russe e ucraine l’8 e il 9 maggio dalla sindaca Franziska Giffey per evitare attriti e scontri nei giorni di festa e pace. La decisione provoca scandalo e critiche sul versante di Kiev, nonostante il cancelliere Scholz ribadisca l’impegno della Germania negli aiuti inviati all’Ucraina

Gli scorsi 8 e 9 maggio i cittadini di Berlino hanno esposto la bandiera ucraina durante la commemorazione del giorno della ricorrenza della fine della Seconda Guerra Mondiale e la polizia ha confiscato il vessillo giallo e blu. L’episodio ha suscitato l’indignazione dell’Ucraina. Ma le autorità tedesche avevano annunciato che non sarebbero state tollerate bandiere russe né ucraine per garantire un pacifico svolgimento della giornata.
Per quei giorni infatti, in cui a Berlino si celebra la fine della seconda guerra mondiale e la liberazione della città da parte delle truppe russe, la sindaca Franziska Giffey aveva deciso di vietare l’esibizione di simboli che avessero potuto in qualche modo collegarsi all’attuale conflitto in corso in Ucraina. Questo per evitare degenerazioni pericolose in quella che è stata definita, dalle forze dell’ordine, una situazione di rischio concreto. Sono state dunque vietate bandiere e simboli russi, ma anche ucraini.
Il divieto riguardava le bandiere ma anche i nastri decorativi, uniformi o parti di uniformi, anche se modificate. Sono stati invece esentati dal divieto i veterani della seconda guerra mondiale, i diplomatici e i rappresentanti degli Stati direttamente coinvolti nella liberazione della Germania.

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Franziska Giffey (SPD Berlin/ Joachim Gern)

Le reazioni negative all’imposizione del divieto

L’ambasciatore ucraino in Germania, Andriy Melnyk, ha espresso indignazione per il divieto imposto dalla polizia tedesca, che secondo lui equivale a riservare lo stesso trattamento alla vittima e  all’aggressore nell’invasione russa dell’Ucraina. “Siamo scioccati dal fatto che la polizia di Berlino abbia vietato le bandiere dell’Ucraina l’8 e il 9 maggio”, ha detto. “Questo è uno schiaffo in faccia all’Ucraina e al popolo ucraino”, ha aggiunto. Anche il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha condannato il decreto: «Berlino ha fatto un errore quando ha vietato i simboli ucraini», ha scritto su Twitter, “è profondamente sbagliato metterli su un piano di parità con i simboli russi”. Anche per Kuleba, la scelta equivale quindi ad un “attacco a tutti coloro che stanno attualmente difendendo l’Europa e la Germania contro l’aggressione russa”.


Il divieto è stato introdotto per un totale di 15 siti commemorativi della capitale. Le autorità di Berlino hanno difeso la decisione, dicendo che le regole erano destinate a permettere una commemorazione dignitosa e pacifica. Migliaia di persone, nella città tedesca di Colonia, hanno partecipato a manifestazioni di segno contrario, a sostegno dell’Ucraina o della Russia. Circa un migliaio quelle che hanno protestato contro la fornitura di armi a Kiev e hanno mostrato solidarietà al presidente russo Vladimir Putin. Decisamente maggiore tuttavia il numero di persone manifestanti a favore dell’Ucraina, mentre la polizia era schierata per impedire contatti fra i due gruppi.

Relazioni tese fra Germania e Ucraina

Le relazioni tra Berlino e Kiev sono rimaste tese fin dall’inizio della guerra fra la Russia e l’Ucraina, con Kiev che ha accusato la Germania di aver tardato nell’invio delle armi e non aver fatto abbastanza per sostenerla. Una settimana fa il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ribadito di non avere in programma un viaggio in Ucraina a causa del recente rifiuto di Kiev di una visita del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, considerato dall’Ucraina troppo attaccato alla Russia.
“La Russia non deve vincere e l’Ucraina non deve perdere” ha detto Scholz in televisione, aggiungendo che Berlino continuerà ad aiutare Kiev. Ha poi rivendicato il suo operato delle ultime settimane: “Ho sempre deciso rapidamente, insieme a tutti gli altri, in coordinamento con gli alleati”. Il cancelliere ha sottolineato che, grazie all’assistenza finanziaria e militare fornita dalla Germania e da altri stati, l’esercito ucraino può resistere a lungo contro un avversario tanto opprimente come la Russia.

Olaf Scholz - Global Citizen Festival Hamburg 03, Frank Schwichtenberg, Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?search=scholz&title=Special:MediaSearch&go=Go&type=image

Olaf Scholz (Frank Schwichtenberg)

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Immagine di copertina: © Foto Mænsard vokser da Wikimedia Commons