Il percorso itinerante per scoprire le tracce storiche di Berlino

Un percorso itinerante a piedi di circa un’ora e 40 minuti per scoprire molti dei luoghi d’interesse, dei punti di riferimento e delle aree storiche più significative di Berlino

Berlino è una città ricca di fascino e dai mille volti: culturale, artistico e soprattutto storico. Questo itinerario a piedi di 11 tappe permette di esplorare gli edifici simbolo del Nazismo, tra cui i memoriali sovietici e il bunker di Hitler. Se siete appassionati di storia e in particolare del periodo che va dalla Seconda Guerra Mondiale alla Guerra Fredda, questo tour è l’ideale per approfondire i principali punti d’interesse storico-culturali di Berlino.

Anhalter Bahnhof

La prima tappa di questo percorso è la stazione di Anhalter. Qui, gli imperatori tedeschi ricevevano i loro ospiti di stato, ma la stazione visse una pomposa messa in scena propagandistica quando Adolf Hitler tornò dopo la Campagna di Francia nel 1940. Testimoni del tempo ricordano le folle che circondavano la stazione. Raccontano anche i loro ricordi del vivace quartiere della stazione e dei flussi di rifugiati alla fine della guerra. È meno noto che a partire dal 1942, quasi 10.000 ebrei berlinesi furono deportati da Anhalter Bahnhof a Theresienstadt, i quali dovettero salire su vagoni attaccati ai treni per Dresda.

foto di ArminEP, da pixabay https://pixabay.com/de/photos/berlin-anhalter-bahnhof-architektur-3714666/

foto di ArminEP, da Pixabay 

Checkpoint Charlie

Dopo 12 minuti di camminata si raggiunge la seconda tappa, il celebre Checkpoint Charlie. È il più famoso valico di frontiera tra il settore sovietico e quello americano, all’epoca della Guerra Fredda, era situato tra i quartieri di Mitte, Berlino Est e Kreuzberg, Berlino Ovest. Oggi il muro è scomparso, le torri di guardia e le barriere dell’ex posto di controllo militare sono state sostituite da una copia della cabina di controllo americana, con alcuni giovani studenti travestiti da soldati americani, con i quali scattarsi foto.

foto di pcjvdwiel, da pixabay https://pixabay.com/de/photos/checkpoint-charlie-berlin-4394712/

foto di pcjvdwiel, da Pixabay 

Topographie des Terrors

A 5 minuti di distanza, camminando si raggiunge la terza sosta, la Topografia del terrore. Le sedi più importanti del terrore nazionalsocialista si trovavano su questo terreno, dal 1933 al 1945: la Polizia di Stato segreta, la Reichsführung-SS, il Servizio di sicurezza delle SS e, dal 1939, l’Ufficio principale della sicurezza del Reich. Ad oggi, la Topografia del terrore è una mostra a cielo aperto che si sviluppa lungo il perimetro di quegli scavi che alla fine degli anni Ottanta riportarono alla luce le celle sotterranee della Gestapo, dove i prigionieri politici venivano interrogati, torturati e uccisi.

Manfred Brückels, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons

Manfred Brückels, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Potsdamer Platz

Per giungere alla quarta tappa dell’itinerario bisogna camminare per 12 minuti, dopo i quali si arriverà a Potsdamer Platz. La storia di Potsdamer Platz è caratterizzata da tre fasi distinte, in ciascuna delle quali la zona, la quale funzione è sempre stata quella di uno snodo centrale. Durante gli anni Venti, era il cuore della più attiva e frenetica città in Europa, piena di traffico, negozi e divertimenti. Ridotta a un cumulo di macerie dopo la Seconda Guerra Mondiale e fino al 1989, era luogo di divisione tra l’est e l’ovest. Con la caduta del Muro, un consorzio d’investitori internazionali e alcuni tra i più grandi architetti al mondo, tra i quali Renzo Piano, ne progettarono la ristrutturazione.

Di Ansgar Koreng / CC BY-SA 3.0 (DE), CC BY-SA 3.0 de, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=44455666

Di Ansgar Koreng, CC BY-SA 3.0 de, via Wikimedia Commons 

Holocaust Mahnmal 

Proseguendo per 7 minuti di camminata, si raggiunge la quinta fermata, il Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa, conosciuto anche come Memoriale dell’Olocausto. È un memoriale per commemorare le vittime della Shoah, costituito dal Campo delle Stele, progettato dall’architetto Peter Eisenman, assieme all’ingegnere Buro Happold. Il campo, nel suo insieme, sembra un labirinto di 2711 blocchi grigi di altezze e dimensioni diverse, scenario ideale per una silenziosa riflessione.

foto di Gertrud K. CC BY-NC-SA 2.0, da flickr https://www.flickr.com/photos/gertrudk/2892386498

foto di Gertrud K. CC BY-NC-SA 2.0, da flickr

Bunker di Hitler

Poco più in là, a solo 4 minuti di camminata, si giunge al Führerbunker. Ovvero, il complesso sotterraneo nel quale Adolf Hitler si suicidò il 30 aprile 1945, ponendo così di fatto termine alla Seconda Guerra Mondiale – in termini europei – a Berlino. Quasi tre mesi dopo che Hitler fuggì nel bunker, si tolse la vita insieme all’allora moglie Eva Braun. L’aveva sposata il giorno prima che si suicidassero nel bunker. Oggi, sul sito del bunker del Führer, c’è un parcheggio dove spesso i turisti vengono portati a vedere l’ex bunker del Führer e i suoi resti ai loro piedi.

Cezary p at pl.wikipedia, CC BY-SA 3.0 <http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/>, via Wikimedia Commons

Cezary p at pl.wikipedia, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Bebelplatz 

Dopo 13 minuti si arriva alla settima sosta, Bebelplatz. Durante la Seconda Guerra Mondiale gli edifici originari, presenti in questa piazza, furono totalmente distrutti. Nel dopoguerra furono poi sostituiti da nuovi edifici e facciate storiche. Qui, il 10 maggio 1933 i nazisti bruciarono pubblicamente i libri su quella che allora era l’Opernplatz. Gli studenti nazionalsocialisti hanno bruciato circa 20.000 volumi, tra cui opere di Bertolt Brecht, Thomas Mann, Heinrich Heine, Alfred Döblin, Stefan Zweig, Sigmund Freud e Albert Einstein.

Ryan Hadley from Seattle, USA, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons

Ryan Hadley from Seattle, USA, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

Porta di Brandeburgo 

A 13 minuti di camminata dall’ultima tappa, si giunge all’illustre Porta di Brandeburgo. L’unica porta della città di Berlino conservata, che rappresentava soprattutto la divisione della città in Est e Ovest, è il simbolo dell’unità della Germania dopo la caduta del muro. Inoltre, l’edificio in pietra arenaria è uno degli esempi più belli del classicismo tedesco, nella quale è possibile osservare nei bassorilievi raffigurazioni di scene della mitologia greca. Hitler convertì la Porta come simbolo del suo potere. Sotto ai suoi portici, marciarono innumerevoli tedeschi verso il disastro, convinti dall’autorità e dal carisma del Führer.

foto di cozmicphotos, da pixabay https://pixabay.com/it/photos/berlino-porta-di-brandeburgo-estate-3392667/

foto di cozmicphotos, da Pixabay

Palazzo del Reichstag 

Proseguendo per 5 minuti di camminata, si arriva alla nona fermata, il Palazzo del Reichstag. Nel 1933, Hitler fece incendiare il Reichstag, dando la colpa all’opposizione di sinistra e affermando che la distruzione del parlamento, in realtà, doveva essere l’inizio di un’insurrezione comunista. Il palazzo non fu restaurato e rimase semidistrutto, una specie di simbolo della democrazia abbattuta. Una seconda ulteriore distruzione avvenne durante la Seconda Guerra Mondiale quando Berlino fu pesantemente bombardata dagli alleati inglesi e americani.

Cezary p, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Cezary p, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Sowjetisches Ehrenmal Tiergarten 

Per raggiungere la decima tappa bisogna proseguire per 7 minuti a piedi, arrivando poi al Memoriale per i soldati sovietici al Tiergarten. Commemora il ruolo centrale rivestito dai soldati sovietici che combatterono e caddero a pochi giorni dalla morte di Hitler, nel corso delle disastrose battaglie che precedettero la resa incondizionata della Germania. Il monumento consiste in una fila di colonne disposte a semicerchio, sormontate da un architrave in modo da formare sei archi. Questi fanno da sfondo a un ampio spazio, al centro del quale una statua di bronzo, posta in cima a una colonna, raffigura un trionfante soldato dell’Armata Rossa.

foto di Ansgar Koreng, da Wikimedia commons https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b4/Sowjetisches_Ehrenmal_%28Berlin-Tiergarten%29%2C_150214%2C_ako.jpg

foto di Ansgar Koreng, da Wikimedia commons

Gedenkstätte Deutscher Widerstand

Dopo una camminata di circa 20 minuti, durante i quali potrete perdervi dentro i paesaggi suggestivi del Tiergarten, si raggiungerà l’ultima sosta di questo percorso, il Memoriale della resistenza tedesca. In ricordo della resistenza contro il Nazionalsocialismo. Il centro del Memoriale è costituito dal cimitero dei caduti nel luogo in cui sono stati giustiziati i combattenti della resistenza del 20 luglio 1944. È sia un monumento sia un centro d’informazione e documentazione, con oltre 5.000 documenti e pannelli fotografici che illustrano l’attività dei molti tedeschi che sacrificarono la propria vita in nome della libertà o che si opposero alla dittatura.

foto di Tobias Nordhausen CC BY-NC-SA 2.0, da flickr https://www.flickr.com/photos/93243867@N00/27063412731

foto di Tobias Nordhausen, CC BY-NC-SA 2.0, da flickr

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Immagine di copertina: foto di Drrcs15, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons