Guerra in Ucraina, sopravvissuto a campi di concentramento ucciso durante i combattimenti
Boris Romanchenko, sopravvissuto ai campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale, è deceduto a Kharkiv a causa dei bombardamenti russi
Era arrivato all’ età di 96 anni – dopo essere sopravvissuto a 3 campi di sterminio durante la Seconda Guerra Mondiale – Boris Romanchenko, morto nella città ucraina di Kharkiv mentre era all’interno del suo appartamento. Il palazzo dove viveva è stato bombardato dalle forze armate russe e per lui non c’è stato niente da fare. Romanchenko, durante la Seconda Guerra Mondiale, aveva vissuto gli orrori del campo di concentramento di Buchenwald, di Dora-Mittelbau, di Bergen-Belsen. A dare l’annuncio della morte, attraverso Twitter, è stato il comitato internazionale dei sopravvissuti ai campi di concentramento di Buchenwald e Mittelbau-Dora di Romanchenko era il vice presidente. “Il nostro amico Boris, sopravvissuto ai campi di concentramento di Buchenwald, Mittelbau-Dora e Bergen-Belsen è morto in un attacco al suo condominio a Kharkiv. Siamo profondamente scioccati” si può leggere nel breve comunicato.
Як ми дізналися від його близьких, наш друг Борис Романченко, який пережив нацистські табори #Buchenwald, #Peenemünde, #Dora і #BergenBelsen, загинув минулої п’ятниці в результаті вибуху бомби в своєму будинку в Харкові. Ми глибоко засмучений. pic.twitter.com/AmFbSwP9vf
— Stift. Gedenkstätten Buchenwald und Mittelbau-Dora (@Buchenwald_Dora) March 21, 2022
La vita di Boris Romanchenko
Romanchenko era nato in una cittadina poco distante da Sumy nell’Ucraina nord-orientale il 20 gennaio del 1926. Fu catturato nel 1942 dai nazisti e trasferito in un carcere a Dortmund. Riuscì a sfuggire ai suoi aguzzini ma venne catturato nuovamente e, nel 1943, internato nel campo di concentramento di Buchenwald. Fu poi trasferito a nella base di Peenemünde dove fu costretto dai tedeschi a collaborare alla costruzione dei missili V2 e, successivamente, deportato prima nel campo di sterminio di Mittelbau-Dora e poi a Bergen-Belsen. Sopravvissuto agli orrori della guerra, Romanchenko si impegnò per tutta la sua vita a istituire una rete di aiuti per le vittime della persecuzione nazista in Ucraina.
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Immagine di copertina: Boris Romanchenko – Screenshot da Youtube