Germania, violenta la figlia ripetutamente per tre anni: 10 di prigione

Violenta la figlia ripetutamente, dieci anni di prigione per l’uomo 75enne

Secondo quanto riportato dalla Süddeutsche Zeitung, nel processo per gli abusi compiuti ai danni della propria figlia, il tribunale regionale di Monaco ha condannato il padre 75enne a dieci anni e sei mesi di prigione. La corte ha provato che l’uomo aveva violentato la donna, ora 55enne, almeno 270 volte solo tra il 2017 e il 2020. La donna avrebbe anche dato alla luce un figlio. Secondo la testimonianza della stessa, suo padre avrebbe abusato di lei già all’età di sette anni. Di fatto, solo gli atti del recente passato sono stati perseguiti, dato che la famiglia aveva vissuto inizialmente in Germania, ma poi per molti anni si era trasferita nel proprio paese d’origine, in Sicilia. La legislazione tedesca non ha accesso ai fatti accaduti in Sicilia e i reati legati al periodo della sua infanzia sono caduti in prescrizione. Ciononostante, il tribunale ha dimostrato che l’uomo aveva creato un “contesto minaccioso” dal 1973, dal quale la donna, a quel tempo bambina, non avrebbe potuto trovare da sola la via d’uscita.

Una gabbia dalle sbarre invisibili

“Era una gabbia stretta, fredda e brutta in cui teneva la propria figlia”, ha detto il giudice Nikolaus Lantz nella sua dichiarazione. Le sbarre invisibili, ha sottolineato, sono state costruite dalla brama di controllo e di dominio dell’uomo, dalla sua inaccessibilità e dai suoi abusi sessuali cumulativi. “Hai rovinato la vita di tua figlia”, ha affermato Lantz. I pubblici ministeri hanno provato che l’uomo controllava la sua vita: l’aveva isolata da bambina, mantenendo un clima di violenza e disperazione intorno a lei. La sorella della donna ha testimoniato davanti al giudice affermando che la vittima era stata cresciuta in maniera diversa rispetto a lei e suo fratello. “Era trattata in modo diverso, controllata più da vicino”, ha precisato il giudice.

I fatti del 2017 e la condanna

Nel 2017 la donna si trasferì dalla Sicilia a Monaco, seguita da suo padre. Secondo quanto riportato dalle dichiarazioni emerse dal tribunale, l’uomo ha fatto in modo che anche da adulta non potesse stabilire alcun contatto sociale. Risulta che la donna venisse accompagnata a lavoro da suo padre e che fosse costretta a passare le sue pause pranzo con lui. Un comportamento valutato dal giudice come “ossessivo”, se si pensa anche al fatto che l’uomo si appostava fuori dalla finestra dei grandi magazzini dove lei lavorava, per osservarla. Grazie alla persuasione di una collega di lavoro e di un parente, la donna riuscì ad andare dalla polizia per denunciare il padre.

L’uomo aveva negato i reati durante il processo, insistendo sul fatto di non averla mai violentata e affermando che la loro relazione fosse consensuale. La legge tedesca definisce gli atti sessuali o tentati atti sessuali con un bambino di età inferiore ai 14 anni come abusi sessuali su minori. Il tribunale ha accusato il 75enne di 270 casi di stupro e, in uno dei casi, di lesioni personali. Il pubblico ministero aveva precedentemente chiesto 12 anni di prigione. Seppur accorciata di un anno e quattro mesi, la pena detentiva di più di dieci anni è stata la più alta che la camera abbia mai emesso, ha affermato Lantz.

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Immagine di copertina: foto di Ichigo121212, da Pixabay