Der Nikolaus ist hier! Il mito di San Nicola tra lingua e folklore italiano e tedesco
Alla scoperta di Nikolaus, uno dei personaggi principali delle tradizioni occidentali e che, soprattutto in Germania, viene festeggiato più il 6 dicembre che il 25
Si sa poco della figura di San Nicola, ma sicuramente si tratta di due figure religiose distinte, ovvero un vescovo di Mira (in Licia, nell’odierna Turchia), vissuto nel sec. IV, e un vescovo del sec. VI, abate del monastero di Sion.
Nelle prime icone è rappresentato come un uomo anziano con sopracciglia rade e sporgenti e una barba bianca dal profilo arrotondato, che appare appuntita solo nell’immagine più antica.
Il personaggio indossa abiti vescovili: lo stichárion, ovvero una tunica a maniche lunghe, il phelónion, cioè la cappa, e l’omophórion, la lunga stola bianca decorata con croci che scende lungo la parte anteriore del corpo. Egli reca un vangelo nella destra e benedice con la sinistra.
Già nel sec. VIII la fama del Santo aveva superato i confini della Licia, tanto che si diffuse una leggenda relativa all’intervento di san Nicola, che salvò tre fanciulle dalla prostituzione gettando borse d’oro per la loro dote nella casa del padre.
Agli inizi del sec. X la figura di Nicola di Mira si andò sovrapponendo a quella di Nicola di Sion, che aveva fondato nei pressi di Mira un grande monastero (Treccani).
Un riferimento alla leggenda delle tre fanciulle si ritrova poi nella tradizione barese dei “meritaggi”, ovvero una raccolta di offerte in denaro da destinare a fanciulle povere in procinto di sposarsi, che si ripete con la festa patronale che a Bari si fa coincidere con il 9 maggio in ricordo della traslazione delle sue spoglie nel capoluogo pugliese.
Il santo di Myra è anche il protettore dei marinai, che portarono le reliquie del santo dalla Licia in Puglia, anticipando i veneziani, che conservano tuttora le sue reliquie minori. San Nicola ha, però, a cuore anche i bambini e per questo si faceva eleggere il 6 dicembre, dies natalis del santo, fra i fanciulli delle parrocchie o fra gli studenti il “vescovello” di S. Nicola.
L’idea del santo vicina ai più piccoli, che porta regali e si veste di rosso, venne trasportata in America dai protestanti olandesi di Nuova Amsterdam, nelle cui bocche il suo nome suonava Sinter Klaas, alterazione dialettale di Sint Nikolaas.
Da lì, divenuto intanto Santa Claus fra i coloni di origine inglese, il Santo si trovò a riattraversare l’Oceano per approdare, in Germania come Santa Klaus. Dall’Europa centrale la sua fama si diffuse inizialmente verso i paesi più protestanti e successivamente verso i Paesi a maggioranza cattolica.
Infatti, la data più importante del periodo dell’Avvento nei Paesi di lingua tedesca è il 6 dicembre, ovvero il giorno della festa di S. Nicola o Nikolaustag, in cui egli svolge la funzione che altrove ha la Befana il 6 gennaio.
Fra i bambini tedeschi e svizzeri è d’uso mettere la sera della vigilia una scarpa o una calza dietro l’uscio che l’indomani mattina i buoni troveranno colma di dolciumi o con qualche regalino. Spesso è accompagnato da un aiutante, chiamato Knecht Ruprecht o in altri modi, e porta di persona i doni, non prima di essersi assicurato con un predicozzo che i bambini si siano comportati bene.
A Merano il Santo è accompagnato da due diavoli, detti Krampus, che minacciano tuoni e fulmini contro i bambini che durante l’anno non si sono comportati a dovere (Rizza 1987 e Zanichelli 2021).
Il Nikolaustag nella lingua e cultura tedesca
La festa di San Nicola è molto sentita nei paesi tedescofoni. Al santo di Myra sono dedicate canzoni e proverbi, che vengono recitati la sera prima della festa (Nikolausabend) e il giorno stesso (Nikolaustag).
Una delle più celebri canzoni è “Lasst uns froh und munter sein” (Facci essere allegri e felici), in cui un bambino prepara un piatto la sera prima, affinché San Nicola lo riempia (Dann stell ich den Teller auf, Niklaus legt gewiss was drauf).
Infatti mentre dorme, sogna che il santo gli abbia portato qualcosa (Wenn ich schlaf, dann träume ich: Jetzt bringt Nikolaus was für mich). Dopo essersi alzato e aver trovato nel piatto i doni che San Nicola gli ha portato (Wenn ich aufgestanden bin, lauf ich schnell zum Teller hin), dice che il santo è un brav’uomo e che non lo si può ringraziare abbastanza (Niklaus ist ein guter Mann, dem man nicht genug danken kann).
In un’altra canzone dal titolo “Nikolaus, Nikolaus, komm zu mir nach Haus” (San Nicola, San Nicola, vieni a casa mia) un bambino mette fuori le sue scarpe e si chiede se San Nicola troverà la sua casa (Stelle meine Schuh ́ heraus! Findest du auch unser Haus?).
In “Guten Tag, ich bin der Nikolaus” (Buongiorno, io sono San Nicola) è il santo di origine turca a parlare. Egli va di casa in casa con il suo sacco (Mit dem Sack geh ich von Haus zu Haus) e non ha tempo per riposarsi (ich hab’ keine Zeit, mich auszuruhn). Quindi, invita i bambini a mettere fuori i loro stivali (Stellt die Stiefel raus), perché quella sera, quando vanno a dormire possono vederlo nei loro sogni (Heute Nacht, wenn alle schlafen gehn… könnt ihr mich in euren Träumen sehen) fino a che non albeggia e possono guardare nei loro stivali (bis der Morgen graut, und ihr fröhlich in die Stiefel schaut) per vedere ciò che hanno ricevuto.
Inusuale è l’immagine di San Nicola in “Hey, der Nikolaus will tanzen” (Ehi, San Nicola vuole ballare) in cui si invita la gente a ballare con lui (Komm, wir tanzen jetzt mit ihm), formando una squadra (Komm, wir bilden jetzt ein Team), a cui tutti partecipano (Alle sind dabei).
Nella canzone “Nikolaus, Nikolaus (pack die Taschen aus)” (San Nicola, San Nicola, spacchetta il sacco) il bambino cerca di convincere il Santo che durante l’anno si è comportato bene e ha ubbidito ai suoi genitori (Dass ich immer artig war, weiß jeder hier im Haus). Nelle seguenti strofe il bambino descrive le sue buone azioni.
Lui è un bravo bambino (Ich bin ein braves Kind), che ascolta sempre la sua mamma (Hör’ immer zu, wenn Mutti spricht) e non la fa arrabbiare (und ärgere sie nicht), così come non toglie i giocattoli alla sua sorellina (Ich nehme ihr kein Spielzeug weg).
Inoltre, ordina la sua camera (Ich räum’ mein Zimmer auf), porta pesanti casse quando aiuta il suo papà (Trag’ schwere Kisten rauf wenn ich nur Vati helfen kann), mentre a scuola è studioso e ascolta la maestra che lo ritiene un vero raggio di sole (Auch in der Schule bin ich fleißig und hör’ hin. Ich bin ein rechter Sonnenschein, sagt meine Lehrerin).
Anche le poesie “Niklaus, Niklaus, lieber Mann” (San Nicola, San Nicola, uomo caro), “Der Nikolaus ist hier” (San Nicola è qui) e “Am Nikolaustag” (Il giorno di San Nicola) di autore sconosciuto e “Ach du lieber Nikolaus” (Ah tu caro San Nicola) di Christian Fürchtegott Gellert invitano San Nicola a giungere nelle case dei bravi bambini e a regalare loro qualcosa che ha nel suo sacco. Invece, nella poesia “Ihr Kinder, stellt die Schuh’ hinaus” (Bambini, mettete fuori le scarpe) si dice anche che San Nicola porti mele, fichi, noci e delle buone e zuccherose paste ai bravi bambini (Er bringt euch Äpfel, Feigen, Nüss’ und gutes Backwerk, zuckersüß), mentre ai bambini cattivi è destinata la verga (Doch für das böse, schlimme Kind legt er die Rute hin geschwind). Insieme al santo giunge il servo Ruprecht (Knecht Ruprecht) a cui è dedicata una poesia di Theodor Storm risalente al 1862.
Von draußen, vom Walde komm ich her;
ich muss euch sagen, es weihnachtet sehr!
Überall auf den Tannenspitzen
sah ich goldene Lichtlein blitzen,
und droben aus dem Himmelstor
sah mit großen Augen das Christkind hervor.
Und wie ich strolch’ durch des finstern Tann,
da rief’s mich mit heller Stimme an:
“Knecht Ruprecht”, rief es, “alter Gesell´,
heb deine Beine und spute dich schnell!
Die Kerzen fangen zu brennen an,
das Himmelstor ist aufgetan,
Alt und Jung sollen nun
von der Jagd des Lebens einmal ruhn,
und morgen flieg ich hinab zur Erden;
denn es soll wieder Weihnachten werden!”
Ich sprach: “Oh lieber Herre Christ,
meine Reise fast zu Ende ist;
ich soll nur noch in diese Stadt,
wo’s eitel gute Kinder hat.”
“Hast denn das Säcklein auch bei dir?”
Ich sprach: “Das Säcklein, das ist hier;
denn Äpfel, Nuß und Mandelkern
essen fromme Kinder gern.”
“Hast denn die Rute auch bei dir?”
Ich sprach: “Die Rute, die ist hier;
doch für die Kinder nur, die schlechten,
die trifft sie auf den Teil den rechten!”
Christkindlein sprach: “So ist es recht;
so geh mit Gott, mein treuer Knecht!”
Von draußen, vom Walde komm ich her;
ich muss euch sagen, es weihnachtet sehr!
Nun sprecht, wie ich’s hier innen find!
sind’s gute Kind, sind’s böse Kind?
In questa poesia non appare San Nicola, bensì Gesù bambino (das Christkind) che dialoga con il servo Ruprecht e lo invita a sbrigarsi, perché nella foresta dove si trova, è arrivato Natale (es weihnachtet sehr) e lui deve consegnare i doni ai bravi bambini della città. Mele, mandorle e noci ai bravi bambini, mentre la verga (die Rute) per quelli cattivi (Moses 2022). Gli stessi “buoni” doni (gute Gaben), ovvero noci con la polpa dolce e mele (Nüsse süßer Kern und Äpfel), sono portati dal santo di Myra nella canzone “Sankt Nikolaus sei herzlich uns willkommen” (San Nicola sia calorosamente benvenuto) (Kinderspiele Welt).
Nella canzone “Dem Nikolaus ist kalt” (San Nicola ha freddo) San Nicola è rappresentato infreddolito e con i piedi che gli fanno male, perché viene dalla foresta innevata (Dem Nikolaus ist kalt, Denn er kommt aus dem Wald. Die Füße tun ihm weh, Denn er kommt aus dem Schnee). Suona alla porta e tutti accorrono per salutarlo (Und klingelt an der Tür und alle kommen angerannt und schütteln ihm die Hand!). Lui si riscalda, distribuisce i doni e fa visita alla prossima casa (wärmt sich erstmal auf… Teilt noch ein paar Sachen aus und geht ins nächste Haus) (Weihnachtslieder).
Una filastrocca che ricorda l’aspetto fisico del santo con la barba bianca, un vestito rosso e una grande pancia è inoltre “Am sechsten Dezember, da ist der Tag, da kommt ein Mann mit weißem Bart. Einen roten Anzug hat er auch, man munkelt, er hat einen dicken Bauch” (Weihnachten-und-Gruesse.de).
Il giorno di San Nicola nella cultura e nella lingua italiana
Dopo la spedizione navale del 1087, Bari si impadronì delle spoglie di San Nicola, proclamato santo patrono della città, che nel 1089 vennero definitivamente poste nella cripta della Basilica eretta in suo onore. L’idea di trafugare le sue spoglie venne ai baresi per rilanciare la città dopo che, a causa della conquista normanna, aveva perduto la residenza del catapano.
Al santo della regione Puglia è dedicato un famoso stornello barese “Sanda Necòle va pe màre”.
Sanda Necòle va pe màre
va vestùte a marenàre,
e ca vole la mendagnòle,
Sanda Necòle tutte d’ore.
Allègre pellegrine,
Sanda Necòle av’a partì.
Allègre marenàre,
Sanda Necòle va pe màre.
Sanda Necòle iè d’argìinde:
va pe màre a ammène u vìinde;
va pe tèrre chìine de sòle,
Sanda Necòle iè tutte d’ore.
Allègre pellegrine, …
E stasère u-am’annùsce,
(chi) li torce a (chi) li lusce,
e miràdele quànd’è bèlle,
e ca iè Sanda Necòle.
Sanda Necòle va pe m mare,
va vestùte a marenàre:
nu ca sime vergenèdde,
lu velìme acchembaggnà.
Sanda Necòle av’a partì,
allègre, marenàre,
Sanda Necòle va pe mmare.
Sanda Necòle va pe m mare,
la Madonna iìnd’a la nache,
Gesù Criste a lu temòne,
tutte l’angiue a marenare.
Sanda Necòle iè d’argiìnde,
va pe mmare e ammen’u vìinde,
e u-ammène a le mendaggnòle:
Sanda Necòle iè ttutte d’ore.
A li 20 d’Abbrìle
Sanda Necòle partì da Mire:
Allègre, marenàre,
Sanda Necòle vène pe mmare.
E stasèra u-am’annusce
che le torce e che le lusce.
E meràdue quand’è bbèdde,
e ca iè Sanda Necòle!
(San Nicola va per mare, va vestito da marinaio, gradisce i pellegrini di montagna, san Nicola tutto d’oro. Allegri pellegrini, san Nicola partirà.
Allegri marinai, san Nicola va per mare. San Nicola è d’argento: è sul mare e ci dà il vento; è sulla terra, pieno di sole, san Nicola è tutto d’oro e stasera lo porteremo in processione con torce e luci, e miratelo quanto è bello, è san Nicola.
San Nicola va per mare, è vestito da marinaio: noi che siamo verginelle, lo vogliamo accompagnare. San Nicola va per mare, la Madonna nella culla, Gesù Cristo al timone, tutti gli angeli sono marinai. Va per mare e porta il vento e lo porta alla montanara: San Nicola è tutto d’oro.
Il 20 aprile san Nicola partì da Myra: san Nicola ora viene attraverso il mare. E questa sera lo porteremo in processione con le torce e con le luminarie. E miratelo quanto è bello, è san Nicola).
All’epoca la presenza delle reliquie di un santo importante era non solo una benedizione spirituale, ma anche meta di pellegrinaggi (Santi e Beati). Numerose sono tuttora le rappresentazioni del santo patrono.
San Nicola è il patrono di numerose altre località italiane, come per esempio Sassari e Lecco. In Puglia così come in Alto Adige e in Friuli Venezia Giulia, il Santo porta dolciumi ai bambini bravi e cenere e carbone per quelli cattivi.
Al Santo sono collegate diverse leggende dove interagisce con dei bambini. In una delle versioni di una nota leggenda, Nicola si stava recando al concilio di Nicea, ma fermatosi in un’osteria, gli fu presentata una pietanza a base di pesce, almeno a quanto diceva l’oste. Nicola si accorse che si trattava invece di carne umana. Chiamato l’oste, espresse il desiderio di vedere come era conservato quel “pesce”. L’oste lo accompagnò presso due botticelle piene della carne salata di tre bambini da lui uccisi. Nicola si fermò in preghiera ed ecco che le carni si ricomposero e i bambini saltarono allegramente fuori dalle botti. La preghiera di Nicola spinse l’oste alla conversione. Una nota ninna nanna pugliese racconta proprio questo episodio.
Sanda Necòle a la taverne sceve.
Ière vescigghie nun ze camarave.
Disse o tavernare: Tu ci ttìine?
Ca l’ore iè ttarde e velìme mangià.
Tenghe nu vottazìille de tonnìne,
tande bbelle da mangià.
Sanda Necòle tre crusce facì
e ttre uaggnùne facì resciuscetà.
Viva Ddì e vviva Sanda Necòle,
ha ffatte nu meragùule de Ggiove
(San Nicola andava alla taverna. / Era vigilia e non si mangiava di grasso. / Disse al tavernaro: Tu che hai? / È tardi ed è ora di mangiare. / – Ho un bariletto di tonno, / tanto buono da mangiare. / S. Nicola fece tre segni di croce / e tre ragazzi risuscitarono. / Viva Dio e viva S. Nicola, ha fatto il miracolo di Giove)
Secondo un’altra storia legata ad un bambino, il fanciullo era indemoniato, si strappava i vestiti e si mordeva le mani. La madre lo portò da San Nicola che benedicendolo lo liberò dal demonio.
Un’altra leggenda riguardante il mondo dell’infanzia ha come protagonisti il Santo e il piccolo Zelechy, nipote di un antico principe polacco. Dimorando una volta con la nonna, ricevette la visita di un vecchio viandante, cioè San Nicola, che lo affascinò tanto da seguirlo.
Nonostante il ragazzo fosse stanco di camminare, Nicola volle continuare il viaggio, inoltrandosi nella foresta di Bjaloviez. Improvvisamente si aprì dinanzi a loro una radura, e videro una tribù raccolta intorno ad una grande quercia. Il sacerdote pagano, dopo aver tenuto un discorso, in cui aveva detto che la salvezza della tribù stessa dipendeva dai sacrifici umani in onore del Dio Svjatowid, aveva spinto il figlio del capo tribù a poggiare il capo sulla pietra sacrificale in onore della divinità, ma la freccia non arrivò a destinazione perché Nicola la deviò. Al contrario, presa la spada, tirò colpi alla quercia finché non cadde rovinosamente.
Essendo il santo originario della Licia patrono dei fanciulli e degli scolari si è diffuso anche il detto “Per San Nicola di Bari, festa o non festa, a scuola non si resta” così come il proverbio dell’Italia settentrionale “San Nicolò di Bari, festa dei somari; festa dei putei, sona tuti i campanei” (San Nicolò di Bari, festa dei somari, festa dei bambini, suona tutti i campanelli).
San Nicola è vicino ai bambini siciliani anche quando cadono i dentini, infatti è lui, e non il topolino come in altre zone d’Italia, a portare una ricompensa dopo la caduta di un dente.
I bambini lo mettono in un buchetto del muro, nel bicchiere messo in bella vista sul comodino, o sotto il guanciale. Per questo secondo un proverbio siracusano: “Santa Nicola, vi rugnu a zappa vecchia e ràtimi a nova” (San Nicola, vi rendo il dente vecchio e dammene uno nuovo”).
In Sicilia il Santo è anche il portatore di “buone novelle” che s’intrufola nelle case dei siciliani come lapuni niuru, una specie di calabrone che ronza sui vetri o attorno alle lampade accese.
Non lo si ammazza, ma gli si dona la libertà scongiurandolo attraverso una formula “Nicola, purtati na bona nova: se è tinta jittàtila fora” (San Nicola, portate una buona notizia, se è cattiva buttatela fuori).
Ma il giorno di San Nicola è anche uno dei giorni che preparano alla stagione invernale e perciò è diffuso il proverbio “A san Nicola di Bari la rondine passa i mari”, così come il detto siciliano “A San Nicola a nivi supra i bisòla” (A San Nicola la neve sul davanzale) (Rizzo 1987, Basilica di San Nicola e Frasi Celebri).
In conclusione, si può dire che San Nicola ha diverse connotazioni nella lingua e nella cultura tedesca ed italiana, sebbene sia comunque accumunato dall’idea che lo vuole come il “Babbo Natale” buono e a cui l’immagine stessa del Santo trae ispirazione; è infatti colui che porta i doni ai bravi bambini e punisce quelli cattivi.
Bibliografia
Basilica di San Nicola di Bari. Disponibile su: https://www.basilicasannicola.it/ [23.11.2022]
Moses, M., 2022, Die 15 schönsten Nikolauslieder und Nikolausgedichte für die Adventszeit. Familie.de. Disponibile su: https://www.familie.de/feiern/nikolaus-lieder-und-gedichte/ [23.11.2022]
Nicola, Santo. Treccani.it. Disponibile su: https://www.treccani.it/enciclopedia/santo-nicola_(Enciclopedia-dell’-Arte-Medievale)/?awc=31479_1669136748_c17a1376fdf8b5ac84cffea44e273c4e&utm_source=awin&utm_medium=affiliation&utm_campaign=Admitad+Monetize [22.11.2022]
Nikolauslieder. Kinderspiele Welt. Disponibile su: https://www.kinderspiele-welt.de/weihnachten/lieder-spiele-weihnachten/nikolauslieder.html [23.11.2022]
Nikolauslieder. Weihnachtslieder. Disponibile su: https://www.weihnachtslieder.biz/nikolauslieder [23.11.2022]
Nikolaussprüche. Weihnachten-und-Gruesse.de. Disponibile su: http://www.weihnachten-und-gruesse.de/nikolaussprueche/ [23.11.2022]
Nikolaustag. Zanichelli. Disponibile su: https://dizionaripiu.zanichelli.it/cultura-e-attualita/le-parole-del-giorno/wort-des-tages/nikolaustag/ [22.11.2022]
Rizza, S., 1987, Il Santo venuto dal mare, La Sicilia. Disponibile su: https://digilander.libero.it/sicilia.cultura/ilsantovenutodalmare.pdf [22.11.2022]
San Nicola. Santi e Beati. Disponibile su: http://www.santiebeati.it/dettaglio/30300 [23.11.2022]
Santi. Frasi Celebri. Disponibile su: https://www.frasicelebri.it/proverbi/frasi/santi/ [23.11.2022]
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