scuole a Berlino

Berlino continua a tagliare la spesa nell’educazione e a rinviare investimenti nelle scuole

Sono in arrivo nuovi tagli alla spesa nel settore dell’educazione. Gli investimenti previsti per il 2026 saranno posticipati di cinque anni

I nuovi tagli previsti dal Senato di Berlino vanno a penalizzare un settore, quello dell’edilizia scolastica, che l’opposizione definisce già catastrofico. Il completamento dei lavori per il rinnovo e la messa in sicurezza delle scuole a Berlino, in particolare le primarie, era previsto per il 2026 e ingenti investimenti erano stati promessi in campagna elettorale.

Adesso i fondi necessari non sono immediatamente disponibili e il ritardo nei lavori potrebbe arrivare fino a cinque anni. Le conseguenze più evidenti sono la perdita di numerosi posti nelle scuole dove le classi sono già sovraffollate.

 

Le scuole a Berlino: la situazione attuale

Troppi bambini nelle aule, infestazioni di muffa, lezioni spostate in container o edifici secondari e una cronica mancanza di posti che costringe ragazzi e famiglie a lunghi spostamenti per raggiungere le scuole al di fuori del proprio quartiere. Ma non solo, quest’anno altre tre scuole sono state parzialmente chiuse per inagibilità. C’è inoltre una grave carenza di personale, problema non nuovo, che colpisce in particolare le primarie. Con la crisi energetica causata dal conflitto in Ucraina, infine, sono in molti a temere un anno scolastico al freddo. Non ultimo, il Coronavirus atteso anche per il prossimo autunno/inverno costringerà a nuove misure di sicurezza.

Sembra dunque che il lavoro da fare per le scuole a Berlino sia davvero molto, nonostante ciò a Marzo è stato già approvato un primo taglio alla spesa pubblica che ha colpito particolarmente il settore dell’educazione. Per i prossimi anni il budget per la scuola dovrà essere ridotto ulteriormente, per un totale di quasi un milione di euro.

 

Come si difende il Senato di Berlino

Il Senatore Daniel Wesener, capo del dipartimento della finanza, si difende affermando che “non sarebbe stato possibile inserire una guerra nel budget” e che altri settori, oltre la scuola, potrebbero essere colpiti. Tra essi, probabilmente, i servizi sociali e la sanità. Tuttavia, a fronte dell’imprevedibilità di un evento così drammatico come la guerra, l’opposizione lamenta l’arroganza e il menefreghismo dei partiti al comando.

In un’intervista a Tagesspiegel la senatrice Astrid-Sabine Busse (SPD) ha rilasciato un’affermazione che in effetti desta delle perplessità. “L’educazione è un settore in cui chiunque pensa di avere qualcosa da dire,” ha affermato la senatrice, “nessuno discuterebbe in questo modo con un chirurgo prima di un intervento.”

 

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Immagine di copertina: foto di Katerina Holmes